Reconstructing the sense of place: 'La Place des Consuls', Tahrir square, Alexandria

Cities encounter the issue of progressive changes over time in various ways. One such change occurs when a building or set of edifices disappears from the urban fabric due to destruction, demolition, expropriation, rapid change in use, speculation, or obsolescence, among other causes. This situation presents architects with the dilemma of determining how to address these changes and understanding the consequences for these places and their surroundings in the perception of their users. It also raises questions about how these changes can affect the collective consciousness regarding memories of the past and potential memories of the future, and what kind of sense of place we intend to create. Therefore, this study aims to address the challenge of constructing a building in a space surrounded by existing edifices with distinct functions and styles. Using a mixed-methods approach, it seeks to understand the long process of how these places worked, both visually and practically, and the significant stratifications that have affected them at various points in history and for different users. It explores what new roles and patterns can be introduced to blend smoothly with the current state of the city without appearing odd, during our continuous effort to fill voids and recapture the sense of place through history—not as nostalgia for the past, but as an evolution. This approach serves as a criterion to identify the city elements that need to be maintained and considered in relation to the present situation and future prospects. Focuses on the history of Alexandria, particularly ‘La Place des Consuls’ Mohamed Ali Square, examining its growth, urban expansion, and the stratification of its places and inhabitants, using history as an element where architecture can be traced through forms and functions, materials and typologies, structures and ruins, housing and monuments, and, overall, where a succession of events constitutes its memory. Alexandria’s history and stratifications have left us with many threads to follow, leading us to places and surroundings that no longer exist as they once did, but now remain as ideas or essences etched in the memory of its people. By addressing the intricate issue of incorporating new structures within historical settings, exemplified by Alexandria’s Mohamed Ali Square, this study aims to find possible guidelines for modern architectural interventions, highlighting the significance of understanding historical patterns, functions, and user experiences to pave the way for an intervention that seamlessly integrate with the existing urban fabric, connecting past, present, and potential future, and reinforcing the sense of place and continuity amid progressive changes.

Città si trovano ad affrontare il problema dei cambiamenti progressivi nel tempo in vari modi. Uno di questi cambiamenti si verifica quando un edificio o un insieme di edifici scompare dal tessuto urbano a causa di distruzione, demolizione, esproprio, rapido cambiamento d’uso, speculazione o obsolescenza, tra le altre cause. Questa situazione pone agli architetti il dilemma di determinare come affrontare questi cambiamenti e di comprendere le conseguenze per questi luoghi e i loro dintorni nella percezione dei loro utenti. Inoltre, solleva domande su come questi cambiamenti possano influenzare la coscienza collettiva riguardo ai ricordi del passato e ai potenziali ricordi del futuro, e sul tipo di senso del luogo che intendiamo creare. Questo studio si propone quindi di affrontare la sfida di costruire un edificio in uno spazio circondato da edifici esistenti con funzioni e stili diversi. Utilizzando un approccio di tipo misto, cerca di comprendere il lungo processo di funzionamento di questi luoghi, sia dal punto di vista visivo che pratico, e le stratificazioni significative che li hanno interessati in vari momenti della storia e per diversi utenti. Esplora quali nuovi ruoli e schemi possono essere introdotti per integrarsi con lo stato attuale della città senza apparire strani, durante il nostro continuo sforzo di riempire i vuoti e recuperare il senso del luogo attraverso la storia, non come nostalgia del passato, ma come evoluzione. Questo approccio serve come criterio per identificare gli elementi della città che devono essere mantenuti e considerati in relazione alla situazione attuale e alle prospettive future. Si concentra sulla storia di Alessandria, in particolare sulla ‘La Place des Consuls’ piazza Mohamed Ali, esaminandone la crescita, l’espansione urbana e la stratificazione dei luoghi e degli abitanti, utilizzando la storia come elemento in cui l’architettura può essere rintracciata attraverso le forme e le funzioni, i materiali e le tipologie, le strutture e le rovine, le abitazioni e i monumenti e, nel complesso, dove una successione di eventi ne costituisce la memoria. La storia e le stratificazioni di Alessandria ci hanno lasciato molti fili da seguire, che ci conducono a luoghi e ambienti che non esistono più come un tempo, ma che ora rimangono come idee o essenze impresse nella memoria della sua gente. Affrontando l’intricata questione dell’inserimento di nuove strutture all’interno di contesti storici, esemplificati dalla piazza Mohamed Ali di Alessandria, questo studio si propone di trovare possibili linee guida per interventi architettonici moderni, evidenziando l’importanza della comprensione dei modelli storici, delle funzioni e delle esperienze degli utenti per aprire la strada a un intervento che si integri perfettamente con il tessuto urbano esistente, collegando passato, presente e futuro potenziale e rafforzando il senso del luogo e della continuità in mezzo a cambiamenti progressivi.