Today’s global context sees the environmental and climate issue as a primary concern. Rapid population growth represents a challenge for balancing overall emissions and reducing the consumption of natural resources, especially for emerging countries. In this sense, the 2030 Agenda guides the planning of actions and public policies to achieve sustainable development and globally reduce CO2 emissions. Brazil plays a fundamental role as it is one of the developing countries with a significant environmental impact and has numerous natural resources, which are unfortunately less and less protected due to the pressure exerted by the rapid population increase. The construction sector holds a significant share of global emissions compared to other major sectors. For this reason, the issue of resource scarcity necessitates the development of new solutions. The use of renewable resources is a valid alternative, and bamboo, which is widely present in the Brazilian context, represents an interesting solution due to its rapid growth and significant CO2 absorption. Therefore, the following study proposes the design of a building located in Rio de Janeiro, in the favela of Morro da Providencia, which aims to nearly neutralize the GHG (Greenhouse Gases) emissions of the materials it is made of, thanks to the use of this plant resource that will support traditional reinforced concrete structures. The technological study led to the creation of a type of “cobogó,” a particular facade block characteristic of Brazilian architecture, featuring hollow parts that allow light and natural ventilation to enter. The element was studied and designed at the NUMATS laboratory of the Federal University of Rio de Janeiro, thanks to a collaboration between the Polytechnic University of Milan and UFRJ, which involved spending a period in the Brazilian city through the International Mobility project. In addition to the environmental impacts, there is the social aspect related to the favelas. The study project is named FAB, “favela alcance bambu,” in Portuguese “the favela that welcomes bamboo,” reflecting the idea of uniting these two seemingly distant realities but linked by Brazilian construction tradition; just think of the ancient techniques that combined bamboo lattice and mud for wall filling. The thesis work, by comparing the technology adopted with a conventional solution, demonstrates that the project we conceived emits 38% less total emissions, thus highlighting the importance of using biogenic resources.

Il contesto mondiale odierno vede il problema ambientale e climatico come primaria preoccupazione. La rapida crescita demografica rappresenta una sfida per il bilancio delle emissioni complessive e la riduzione del consumo delle risorse naturali, soprattutto per i paesi emergenti. In questo senso, l’Agenda 2030 guida la pianificazione delle azioni e delle politiche pubbliche, affinché si possa raggiungere uno sviluppo sostenibile, riducendo globalmente le emissioni di CO2. Il Brasile gioca un ruolo fondamentale, in quanto fa parte dei paesi in via di sviluppo che hanno un notevole impatto sull’ambiente e dispone di moltissime risorse naturali, purtroppo sempre meno tutelate a causa della pressione esercitata dal repentino aumento della popolazione. L’edilizia si aggiudica una grande fetta nella percentuale delle emissioni mondiali, in relazione ai principali settori: per questo motivo, il tema della scarsità delle risorse porta alla necessità di sviluppare nuove soluzioni. L’impiego di risorse rinnovabili è una valida alternativa e, in particolare il bambù, ampiamente presente nel contesto brasiliano, rappresenta una soluzione interessante, in quanto contraddistinto da rapida crescita e grande assorbimento di CO2. Il seguente studio propone, dunque, la progettazione di un edificio collocato a Rio de Janeiro, nella favela di Morro da Providençia, che ambisce alla quasi neutralizzazione dei GHG (GreenHouse Gases, gas serra) dei materiali di cui si compone, grazie all’utilizzo di questa risorsa vegetale che sarà a supporto delle strutture tradizionali in calcestruzzo armato. Lo studio tecnologico ha portato all’ideazione di una tipologia di “cobogò”, particolare blocco di facciata caratteristico dell’architettura brasiliana dotato di parti cave che permettono l’ingresso di luce e ventilazione naturale. L’elemento è stato studiato e progettato presso il laboratorio NUMATS, dell’Università Federale di Rio de Janeiro, grazie ad una collaborazione stipulata tra il Politecnico di Milano e l’UFRJ, che ha portato a trascorrere un periodo nella città brasiliana attraverso il progetto di Mobilità Internazionale. Oltre al tema degli impatti ambientali, subentra l’aspetto sociale legato alle favelas. Il progetto oggetto di studio è denominato FAB, “favela alcance bambu”, in portoghese “la favela che accoglie il bambù”, che rispecchia l’idea di unione fra queste due realtà, apparentemente lontane, ma accomunate dalla tradizione costruttiva brasiliana; basti pensare alle antiche tecniche che univano canniccio di bambù e fango per la composizione del tamponamento delle pareti. Il lavoro di tesi, ponendo a confronto la tecnologia adottata con una soluzione convenzionale, dimostra che il progetto da noi ideato emette il 38% in meno delle emissioni totali, sottolineando così l’importanza dell’impiego delle risorse biogeniche.

The shape of bamboo in a favela L'implementazione del bambù nelle costruzioni nella favela di Morro da Providencia

Battisti, Alice;Piazza, Chiara
2023/2024

Abstract

Today’s global context sees the environmental and climate issue as a primary concern. Rapid population growth represents a challenge for balancing overall emissions and reducing the consumption of natural resources, especially for emerging countries. In this sense, the 2030 Agenda guides the planning of actions and public policies to achieve sustainable development and globally reduce CO2 emissions. Brazil plays a fundamental role as it is one of the developing countries with a significant environmental impact and has numerous natural resources, which are unfortunately less and less protected due to the pressure exerted by the rapid population increase. The construction sector holds a significant share of global emissions compared to other major sectors. For this reason, the issue of resource scarcity necessitates the development of new solutions. The use of renewable resources is a valid alternative, and bamboo, which is widely present in the Brazilian context, represents an interesting solution due to its rapid growth and significant CO2 absorption. Therefore, the following study proposes the design of a building located in Rio de Janeiro, in the favela of Morro da Providencia, which aims to nearly neutralize the GHG (Greenhouse Gases) emissions of the materials it is made of, thanks to the use of this plant resource that will support traditional reinforced concrete structures. The technological study led to the creation of a type of “cobogó,” a particular facade block characteristic of Brazilian architecture, featuring hollow parts that allow light and natural ventilation to enter. The element was studied and designed at the NUMATS laboratory of the Federal University of Rio de Janeiro, thanks to a collaboration between the Polytechnic University of Milan and UFRJ, which involved spending a period in the Brazilian city through the International Mobility project. In addition to the environmental impacts, there is the social aspect related to the favelas. The study project is named FAB, “favela alcance bambu,” in Portuguese “the favela that welcomes bamboo,” reflecting the idea of uniting these two seemingly distant realities but linked by Brazilian construction tradition; just think of the ancient techniques that combined bamboo lattice and mud for wall filling. The thesis work, by comparing the technology adopted with a conventional solution, demonstrates that the project we conceived emits 38% less total emissions, thus highlighting the importance of using biogenic resources.
CALDAS, LUCAS ROSSE
DA GLORIA, M'HAMED YASSIN RAJIV
MAZZUCCHELLI, ENRICO SERGIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
17-lug-2024
2023/2024
Il contesto mondiale odierno vede il problema ambientale e climatico come primaria preoccupazione. La rapida crescita demografica rappresenta una sfida per il bilancio delle emissioni complessive e la riduzione del consumo delle risorse naturali, soprattutto per i paesi emergenti. In questo senso, l’Agenda 2030 guida la pianificazione delle azioni e delle politiche pubbliche, affinché si possa raggiungere uno sviluppo sostenibile, riducendo globalmente le emissioni di CO2. Il Brasile gioca un ruolo fondamentale, in quanto fa parte dei paesi in via di sviluppo che hanno un notevole impatto sull’ambiente e dispone di moltissime risorse naturali, purtroppo sempre meno tutelate a causa della pressione esercitata dal repentino aumento della popolazione. L’edilizia si aggiudica una grande fetta nella percentuale delle emissioni mondiali, in relazione ai principali settori: per questo motivo, il tema della scarsità delle risorse porta alla necessità di sviluppare nuove soluzioni. L’impiego di risorse rinnovabili è una valida alternativa e, in particolare il bambù, ampiamente presente nel contesto brasiliano, rappresenta una soluzione interessante, in quanto contraddistinto da rapida crescita e grande assorbimento di CO2. Il seguente studio propone, dunque, la progettazione di un edificio collocato a Rio de Janeiro, nella favela di Morro da Providençia, che ambisce alla quasi neutralizzazione dei GHG (GreenHouse Gases, gas serra) dei materiali di cui si compone, grazie all’utilizzo di questa risorsa vegetale che sarà a supporto delle strutture tradizionali in calcestruzzo armato. Lo studio tecnologico ha portato all’ideazione di una tipologia di “cobogò”, particolare blocco di facciata caratteristico dell’architettura brasiliana dotato di parti cave che permettono l’ingresso di luce e ventilazione naturale. L’elemento è stato studiato e progettato presso il laboratorio NUMATS, dell’Università Federale di Rio de Janeiro, grazie ad una collaborazione stipulata tra il Politecnico di Milano e l’UFRJ, che ha portato a trascorrere un periodo nella città brasiliana attraverso il progetto di Mobilità Internazionale. Oltre al tema degli impatti ambientali, subentra l’aspetto sociale legato alle favelas. Il progetto oggetto di studio è denominato FAB, “favela alcance bambu”, in portoghese “la favela che accoglie il bambù”, che rispecchia l’idea di unione fra queste due realtà, apparentemente lontane, ma accomunate dalla tradizione costruttiva brasiliana; basti pensare alle antiche tecniche che univano canniccio di bambù e fango per la composizione del tamponamento delle pareti. Il lavoro di tesi, ponendo a confronto la tecnologia adottata con una soluzione convenzionale, dimostra che il progetto da noi ideato emette il 38% in meno delle emissioni totali, sottolineando così l’importanza dell’impiego delle risorse biogeniche.
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