La presente tesi mette in evidenza, prendendo in considerazione il periodo a cavallo del XIX e il XX secolo, le relazioni che connettono centri di potere e manifestazioni architettoniche. Lo scritto prende in esame gli avvenimenti dal punto di vista architettonico accaduti durante i periodi in cui il potere esecutivo era concentrato in una unica persona, mostrando come l’architettura venne usata come mezzo di propaganda interna ed estera. Altra analisi è volta a comprendere quali poteri ha l’architettura nella società, come gli architetti la usano per far mostra di se stessi semplicemente azzardando l’uso di materiali innovativi e forme fuori dai canoni. Per giustificare queste circostanze spesso si ricorre all’espressione che “l’architettura è lo specchio del tempo in cui si vive“. Non sono solo i grandi mecenati e ricchi imprenditori che incaricano gli architetti di grido per commissionare i loro edifici, ma anche l’architettura di culto segue le tendenze moderne per rappresentare in tutto il mondo i propri centri. Purtroppo nella maggior parte di questi esempi il risultato è scarno e vuoto nella volontà iniziale. Spingendo oltre ogni limite le forme degli edifici con lo scopo di stupire, si va inevitabilmente incontro alla necessità di usare strumenti e materiali innovativi e all’avanguardia, spostando l’attenzione della progettazione verso team di ingegneri che con complicati strumenti informatici sono in grado di soddisfare le esigenze dagli architetti. In una società che tende ad essere dominata dall’immagine, l’architettura è chiamata ad essere protagonista per il futuro prossimo, per farlo deve affrontare numerosi problemi; ha essa le capacità e il potere per farlo e per uscirne vincente, però deve porre attenzione a questioni come l’eco-sostenibilità.

Il potere dell'architettura

COLOMBO, DAVIDE
2010/2011

Abstract

La presente tesi mette in evidenza, prendendo in considerazione il periodo a cavallo del XIX e il XX secolo, le relazioni che connettono centri di potere e manifestazioni architettoniche. Lo scritto prende in esame gli avvenimenti dal punto di vista architettonico accaduti durante i periodi in cui il potere esecutivo era concentrato in una unica persona, mostrando come l’architettura venne usata come mezzo di propaganda interna ed estera. Altra analisi è volta a comprendere quali poteri ha l’architettura nella società, come gli architetti la usano per far mostra di se stessi semplicemente azzardando l’uso di materiali innovativi e forme fuori dai canoni. Per giustificare queste circostanze spesso si ricorre all’espressione che “l’architettura è lo specchio del tempo in cui si vive“. Non sono solo i grandi mecenati e ricchi imprenditori che incaricano gli architetti di grido per commissionare i loro edifici, ma anche l’architettura di culto segue le tendenze moderne per rappresentare in tutto il mondo i propri centri. Purtroppo nella maggior parte di questi esempi il risultato è scarno e vuoto nella volontà iniziale. Spingendo oltre ogni limite le forme degli edifici con lo scopo di stupire, si va inevitabilmente incontro alla necessità di usare strumenti e materiali innovativi e all’avanguardia, spostando l’attenzione della progettazione verso team di ingegneri che con complicati strumenti informatici sono in grado di soddisfare le esigenze dagli architetti. In una società che tende ad essere dominata dall’immagine, l’architettura è chiamata ad essere protagonista per il futuro prossimo, per farlo deve affrontare numerosi problemi; ha essa le capacità e il potere per farlo e per uscirne vincente, però deve porre attenzione a questioni come l’eco-sostenibilità.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/22404