The IsMEO legacy in Isfahan: reflecting on Iran's architectural restoration culture

This thesis explores the Italian influence on architectural restoration practices in Iran, focusing on the contribution of the Istituto per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO) during the period from 1964 to 1979. The main objective is to analyze the restoration interventions carried out by IsMEO in Isfahan, a city already renowned for its vibrant community of traditional craftsmen and architects, and how these interventions influenced local practices. IsMEO's operations in Iran began in 1958, facilitated by an agreement between the Iranian government of Mohammad Reza Shah and the Italian government, mediated by key figures such as Enrico Mattei. At the initiative of Giuseppe Tucci, president of IsMEO, in 1964 the institute undertook the restoration of Persepolis, the Achaemenid capital, and significant historical buildings in Isfahan under the guidance of Guglielmo De Angelis d'Ossat and Giuseppe Zander. This research utilizes material from the archives of Eugenio Galdieri, housed at the Central State Archive in Rome, and the ICHHTO archive in Tehran, integrated with extensive bibliographic research and on-site surveys, to provide a critical perspective on the Italian interventions. The analysis extends to the theoretical foundations of restoration and the guidelines followed by the Italian team, highlighting the importance of synergies between IsMEO and local experts.

La presente tesi esplora l'influenza italiana nelle pratiche di restauro architettonico in Iran, focalizzandosi sul contributo dell'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO) nel periodo compreso tra il 1964 e il 1979. L'obiettivo principale è analizzare gli interventi di restauro realizzati dall'IsMEO a Isfahan, una città già rinomata per la sua vivace comunità di artigiani e architetti tradizionali, e come tali interventi abbiano influenzato le pratiche locali. L'operato dell'IsMEO in Iran iniziò nel 1958, grazie a un accordo tra il governo iraniano di Mohammad Reza Scià e quello italiano, mediato da figure chiave come Enrico Mattei. Su iniziativa di Giuseppe Tucci, presidente dell'IsMEO, nel 1964 l'istituto intraprese il restauro di Persepoli, capitale achemenide, e di importanti edifici storici a Isfahan sotto la guida di Guglielmo De Angelis d'Ossat e Giuseppe Zander. Questa ricerca si avvale di materiale proveniente dagli archivi di Eugenio Galdieri, custoditi presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma, e dall'archivio ICHHTO a Tehran, integrato con approfondite ricerche bibliografiche e sopralluoghi in loco, per offrire una visione critica degli interventi italiani. L'analisi si estende alle fondamenta teoriche del restauro e alle linee guida seguite dal team italiano, evidenziando l'importanza delle sinergie tra l'IsMEO e gli esperti locali.