La tesi costituisce un esemplificazione progettuale del metodo strutturale generativo. Percorrendo le diverse fasi del metodo, il gruppo di ricerca ha generato una soluzione progettuale per l’area di Lorenteggio a Milano. I principi operativi che informano la nostra ricerca si fondano sulla definizione genetica del processo progettuale. Attraverso la definizione di una serie di principi personali il gruppo di ricerca ha messo in evidenza come la generazione del territorio sia il risultato delle relazioni che lo attraversano, lo plasmano e lo costituiscono intrinsecamente. Per comprendere quali fossero le relazioni e gli attori dell’area oggetto di studio è stato necessario elaborare un’indagine incentrata sui problemi e sulle potenzialità che la determinano. Successivamente, in continuità con la fase analitica, abbiamo sviluppato una serie di strategie che, a partire dalle relazioni, fossero in grado di generare uno spazio in grado di calarsi nel tessuto relazionale del territorio e generare un’alternativa capace di battere i problemi presenti. La nostra elaborazione si presenta come possibile esito progettuale derivante dall’assunzione della complessità quale categoria conoscitiva che si proietta sul reale e lo struttura secondo un diverso modello di organizzazione, basato esso stesso sulla complessità. Tale posizione richiede una rottura dei sistemi di progettazione dominanti e l’abbandono di ipotesi globalizzanti e possessive, per accettare e incentivare situazioni impreviste e articolate al loro interno, per processi dinamici e autogenerantesi; per il territorio della complessità.

Dalla specializzazione alla complessità sostenibile e creativa

MORANDI, GALILEO;CORNAGLIA, GIULIO
2010/2011

Abstract

La tesi costituisce un esemplificazione progettuale del metodo strutturale generativo. Percorrendo le diverse fasi del metodo, il gruppo di ricerca ha generato una soluzione progettuale per l’area di Lorenteggio a Milano. I principi operativi che informano la nostra ricerca si fondano sulla definizione genetica del processo progettuale. Attraverso la definizione di una serie di principi personali il gruppo di ricerca ha messo in evidenza come la generazione del territorio sia il risultato delle relazioni che lo attraversano, lo plasmano e lo costituiscono intrinsecamente. Per comprendere quali fossero le relazioni e gli attori dell’area oggetto di studio è stato necessario elaborare un’indagine incentrata sui problemi e sulle potenzialità che la determinano. Successivamente, in continuità con la fase analitica, abbiamo sviluppato una serie di strategie che, a partire dalle relazioni, fossero in grado di generare uno spazio in grado di calarsi nel tessuto relazionale del territorio e generare un’alternativa capace di battere i problemi presenti. La nostra elaborazione si presenta come possibile esito progettuale derivante dall’assunzione della complessità quale categoria conoscitiva che si proietta sul reale e lo struttura secondo un diverso modello di organizzazione, basato esso stesso sulla complessità. Tale posizione richiede una rottura dei sistemi di progettazione dominanti e l’abbandono di ipotesi globalizzanti e possessive, per accettare e incentivare situazioni impreviste e articolate al loro interno, per processi dinamici e autogenerantesi; per il territorio della complessità.
PADOVANO, GABRIELLA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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