I Tre Chiostri

The “I Tre Chiostri” proposal is dedicated to expanding the Sant’Eustorgio complex by incorporating additional spaces for the Museo Diocesano, thoughtfully acknowledging the site’s historical significance. The expansion introduces a library, conservation and contemporary exhibition areas, a ticket office, a museum store, and office facilities. It draws on elements of the original architecture—such as proportions, color palette, and functionality— seamlessly integrating itself within Milan’s contemporary architectural landscape and adding a new layer within the palimpsest of the complex. In Lombardy and Milan specifically, the courtyard has—over centuries— taken root as an essential ‘void’ element of the urban fabric. However, the perception and use of the ‘void’ within cities has seemingly morphed as urban areas continually evolve; we take particular interest in the recent rise of global tourism and its effects on how people use public space. The thesis takes a look at the historic formal and informal use of courtyards (and other urban void typologies) in Milan, and around Italy. We then nominate the urban void as an architectural element that can adapt to and address new urban needs—an idea explored through the proposed expansion of Museo Diocesano at Porta Ticinese. Can public spaces undergo a metamorphosis of public programming to better accommodate evolving cities, tourism, and new social patterns? While the primary objective was to expand the museum’s facilities, the proposed third cloister establishes a direct link between Corso di Porta Ticinese and Parco Giovanni Paolo II. This connection positions the project as a bridge between the city’s urban fabric and the natural environment of the park. New hypotheses arise about how the third cloister’s courtyard can serve the city as well as the museum.

La proposta de “I Tre Chiostri” è dedicata all’espansione del complesso di Sant’Eustorgio, con l’inserimento di ulteriori spazi per il Museo Diocesano, riconoscendo in modo ponderato il significato storico del sito. L’ampliamento introduce una biblioteca, spazi espositivi per la conservazione e la contemporaneità, una biglietteria, un negozio del museo e uffici. In Lombardia e a Milano in particolare, il cortile si è radicato per secoli come elemento essenziale del tessuto urbano. Tuttavia, la percezione e l’uso del “vuoto” all’interno delle città sono apparentemente cambiati con la continua evoluzione delle aree urbane; siamo particolarmente interessati al recente aumento del turismo globale e ai suoi effetti sul modo in cui le persone utilizzano lo spazio pubblico. La tesi esamina l’uso storico formale e informale dei cortili (e di altre tipologie di vuoti urbani) a Milano e in Italia. Si propone poi il vuoto urbano come elemento architettonico in grado di adattarsi e rispondere alle nuove esigenze urbane, un’idea esplorata attraverso la proposta di espansione del Museo Diocesano a Porta Ticinese. Gli spazi pubblici possono subire una metamorfosi della programmazione pubblica per meglio adattarsi a città sempre più internazionali, al turismo e a nuovi modelli sociali? Sebbene l’obiettivo principale fosse quello di ampliare le strutture del museo, il terzo chiostro proposto stabilì un collegamento diretto tra Corso di Porta Ticinese e Parco Giovanni Paolo II. Questo collegamento pone il progetto come un ponte tra il tessuto urbano della città e l’ambiente naturale del parco. Nuove ipotesi su come il cortile del terzo chiostro possa servire alla città e al museo.