L'Inquérito à Arquitectura Popular em Portugal. Genesi e futuro di un viaggio nell'Architettura senza Architetti

The Inquérito à Arquitectura Popular em Portugal, edited by a group of Portuguese scholars and architects, was carried out with the aim of investigating the language of Popular Architecture through the study of building traditions and architectural components, in search of a stylistic model that could be defined as authentically Portuguese. The research played a crucial role in the post-war context, offering a new perspective on the construction of the Portuguese national identity and profoundly influencing the work of architects, after being published in 1961 under the title ‘Arquitectura Popular em Portugal’. What still valid lesson can we learn from this research, although it brings back images and descriptions that are now archaeological, of a country that no longer exists and of a rural landscape that is now lost? What vernacular architecture can teach us is the link between man and the environment, the legacy of the land in the tradition of building. A story that tells of the effective response to the primary need for living, the use of raw materials with wisdom, sustainability and ingenuity, harmony with the landscape surrounding the architecture. In the historical period we are living, this lesson still has much to teach us. Not only from an aesthetic point of view, but also from an ethical point of view. The history of this investigation, decades after its realisation, still has the force to bear witness to the clear message that architecture must not submit to any power, political economic or cultural. The architect must become an interpreter of reality and a careful builder of a relationship with local history.

L’Inquérito à Arquitectura Popular em Portugal, curata da un gruppo di studiosi e architetti portoghesi, si svolse con l’obiettivo di indagare il linguaggio dell’Architettura Popolare attraverso lo studio delle tradizioni costruttive e delle componenti architettoniche, alla ricerca di un modello stilistico che potesse definirsi autenticamente portoghese. La ricerca svolse un ruolo cruciale nel contesto del dopoguerra, offrendo una nuova prospettiva sulla costruzione dell’Identità nazionale portoghese ed influenzando profondamente il lavoro degli architetti, dopo essere stata pubblicata nel 1961 col titolo “Arquitectura Popular em Portugal”. Quale lezione ancora valida possiamo apprendere da questa ricerca, sebbene riporti immagini e descrizioni ad oggi ormai archeologiche, di un paese che non esiste più e di un paesaggio rurale ormai perduto? Quello che l’architettura vernacolare può insegnarci, è il legame tra l’uomo e l’ambiente, l’eredità del territorio nella tradizione del costruire. Una storia che racconta la risposta efficace al bisogno primario di abitare, l’utilizzo di materie prime con sapienza, sostenibilità e ingegno, l’armonia col paesaggio che circonda le architetture. Nel periodo storico che stiamo vivendo questa lezione ha ancora molto da insegnarci. Non soltanto dal punto di vista estetico, ma anche dal punto di vista etico. La storia di questa indagine, a decenni dalla sua realizzazione, ha ancora la forza di testimoniare il chiaro messaggio che l’architettura non deve sottomettersi a nessun potere, politico economico o culturale. L’architetto deve farsi interprete della realtà e attento costruttore di un rapporto con la storia locale.