Strategie di valorizzazione di un patrimonio storico e culturale vulnerabile: la conservazione e il riuso delle torri costiere in Puglia

The Apulian coastline is dotted with numerous coastal towers, built between the 15th and 16th centuries by the Kingdom of Naples to defend its territories from raids by enemy fleets, including those of the Ottoman Empire. Today, these valuable architectural relics have lost their original function and many of them are in a state of neglect. In addition, their proximity to the sea further aggravates their state of preservation, making it urgent to adopt interventions aimed at their preservation and reuse. To enhance this vulnerable architectural heritage, the focus was initially on the territorial scope, developing a project on a regional scale. The starting point was the reconsideration of the concept of “coastal defence” originally associated with these towers, reinterpreting it in terms of “sea protection.” As a result, if in the past these sentinels were visually connected to each other to signal the approach of the enemy, today these generate new connections, promoting environmental protection issues, raising community awareness and thus returning to the landmark role they once had. Subsequently, they shifted from the regional scale to the specific scale of the individual asset, choosing the Punta Penne Tower as a pilot project. Located on the north coast of the city of Brindisi, this tower has the ideal characteristics to define design guidelines applicable to other coastal towers as well, in order to strengthen and integrate the network of which they are part. At the basis of this enhancement strategy, there is, first of all, an in-depth historical analysis on both a territorial and architectural scale, which has made it possible to identify as many as one hundred coastal towers that have survived to the present day. The data were then collected within a catalogue, as a complete and up-to-date register on this defensive system is currently absent. Consequently, some key aspects were highlighted that would highlight the evolution and different peculiarities of these architectures. Subsequently, we focused on the analysis of the current state, and thus studied the present-day relationship of these sentinels with the territory, identifying new connections that allowed us to lay the groundwork for stitching up their fragmented system. Future research can further develop this issue, in the hope that in the future, these towers can be recovered and made accessible to collaborate, as they once did, in the protection of the territory.

Il litorale pugliese è costellato da numerose torri costiere, costruite tra il XV e il XVI secolo dal Regno di Napoli per difendere i propri territori dalle incursioni delle flotte nemiche, tra cui quelle dell’Impero Ottomano. Oggi, queste preziose testimonianze architettoniche hanno perso la loro funzione originaria e molte di esse versano in stato di abbandono. Inoltre, la vicinanza al mare ne aggrava ulteriormente lo stato conservativo, rendendo urgente l’adozione di interventi mirati alla loro salvaguardia e riuso. Per valorizzare questo patrimonio architettonico vulnerabile, l’attenzione si è inizialmente concentrata sull’ambito territoriale, sviluppando un progetto su scala regionale. Il punto di partenza è stata la riconsiderazione del concetto di “difesa costiera” originariamente associato a queste torri, reinterpretandolo in chiave di “tutela del mare”. Di conseguenza, se in passato queste sentinelle erano collegate visivamente tra di loro per segnalare l’avvicinamento del nemico, oggi queste generano nuove connessioni, promuovendo tematiche di salvaguardia ambientale, sensibilizzando la comunità e ritornando così a ricoprire quel ruolo di punto di riferimento che avevano un tempo. Successivamente, si è passati dalla scala regionale a quella specifica del singolo bene, scegliendo la Torre di Punta Penne come progetto pilota. Situata sulla costa nord della città di Brindisi, questa torre presenta le caratteristiche ideali per definire le linee guida progettuali applicabili anche ad altre torri costiere, al fine di rafforzare e integrare la rete di cui fanno parte. Alla base di questa strategia di valorizzazione, vi è innanzitutto un’approfondita analisi storica sia su scala territoriale che architettonica, che ha permesso di individuare ben cento torri costiere sopravvissute fino ai giorni nostri. I dati sono stati poi raccolti all’interno di un catalogo, poiché attualmente è assente un registro completo e aggiornato su questo sistema difensivo. Si sono di conseguenza evidenziati alcuni aspetti chiave che mettessero in risalto l’evoluzione e le differenti peculiarità di queste architetture. Successivamente ci si è soffermati sull’analisi dello stato attuale, si è dunque studiato il rapporto odierno di queste sentinelle con il territorio, individuando nuove relazioni che hanno permesso di porre le basi per ricucire il loro sistema frammentato. Ricerche prossime potranno maggiormente sviluppare questa tematica, nella speranza che in un futuro tali torri possano essere recuperate e rese accessibili, per collaborare, come un tempo, alla tutela del territorio.