The rapid expansion of modern architecture has often overlooked the contextual identity of communities, resulting in a sense of alienation from the built environment. Conversely, older cities have struggled to adapt to technological advancements and contemporary environmental standards. This research examines how community-led, flexible architecture can foster a continuously evolving urban identity. By analyzing two core concepts—building adaptability and Open Building—and critically assessing the identity of cities, a new theoretical framework is proposed. This framework envisions future cities where spontaneous, bottom-up developments redefine the roles of stakeholders and reshape urban spaces. The theory is applied to the case study of Ex Macello in Milan, demonstrating how gradual, community-driven architectural development can address both identity and sustainability. While this theory has not yet been applied in practice, it offers flexibility for future adaptation and adjustment. Regardless of its full implementation, the theory addresses several contemporary urban challenges, including creating inclusive environments, enhancing freedom of choice in design, fostering placemaking, and promoting sustainable development beyond current architectural practices.

La rapida espansione dell'architettura moderna ha spesso trascurato l'identità contestuale delle comunità, provocando un senso di alienazione dall'ambiente costruito. Al contrario, le città più antiche hanno faticato ad adattarsi ai progressi tecnologici e agli standard ambientali contemporanei. Questa ricerca esamina come un'architettura flessibile e guidata dalla comunità possa favorire un'identità urbana in continua evoluzione. Analizzando due concetti fondamentali - l'adattabilità degli edifici e l'Open Building - e valutando criticamente l'identità delle città, viene proposto un nuovo quadro teorico. Questo quadro immagina città future in cui sviluppi spontanei e dal basso ridefiniscono i ruoli delle parti interessate e rimodellano gli spazi urbani. La teoria viene applicata al caso di studio dell'Ex Macello a Milano, dimostrando come uno sviluppo architettonico graduale e guidato dalla comunità possa affrontare sia l'identità che la sostenibilità. Sebbene questa teoria non sia ancora stata applicata nella pratica, offre flessibilità per futuri adattamenti e aggiustamenti. Indipendentemente dalla sua piena attuazione, la teoria affronta diverse sfide urbane contemporanee, tra cui la creazione di ambienti inclusivi, il miglioramento della libertà di scelta nella progettazione, la promozione del placemaking e la promozione dello sviluppo sostenibile al di là delle pratiche architettoniche correnti.

Architecture as process: towards a community-driven urban form

Al Saeed, Amr
2023/2024

Abstract

The rapid expansion of modern architecture has often overlooked the contextual identity of communities, resulting in a sense of alienation from the built environment. Conversely, older cities have struggled to adapt to technological advancements and contemporary environmental standards. This research examines how community-led, flexible architecture can foster a continuously evolving urban identity. By analyzing two core concepts—building adaptability and Open Building—and critically assessing the identity of cities, a new theoretical framework is proposed. This framework envisions future cities where spontaneous, bottom-up developments redefine the roles of stakeholders and reshape urban spaces. The theory is applied to the case study of Ex Macello in Milan, demonstrating how gradual, community-driven architectural development can address both identity and sustainability. While this theory has not yet been applied in practice, it offers flexibility for future adaptation and adjustment. Regardless of its full implementation, the theory addresses several contemporary urban challenges, including creating inclusive environments, enhancing freedom of choice in design, fostering placemaking, and promoting sustainable development beyond current architectural practices.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-ott-2024
2023/2024
La rapida espansione dell'architettura moderna ha spesso trascurato l'identità contestuale delle comunità, provocando un senso di alienazione dall'ambiente costruito. Al contrario, le città più antiche hanno faticato ad adattarsi ai progressi tecnologici e agli standard ambientali contemporanei. Questa ricerca esamina come un'architettura flessibile e guidata dalla comunità possa favorire un'identità urbana in continua evoluzione. Analizzando due concetti fondamentali - l'adattabilità degli edifici e l'Open Building - e valutando criticamente l'identità delle città, viene proposto un nuovo quadro teorico. Questo quadro immagina città future in cui sviluppi spontanei e dal basso ridefiniscono i ruoli delle parti interessate e rimodellano gli spazi urbani. La teoria viene applicata al caso di studio dell'Ex Macello a Milano, dimostrando come uno sviluppo architettonico graduale e guidato dalla comunità possa affrontare sia l'identità che la sostenibilità. Sebbene questa teoria non sia ancora stata applicata nella pratica, offre flessibilità per futuri adattamenti e aggiustamenti. Indipendentemente dalla sua piena attuazione, la teoria affronta diverse sfide urbane contemporanee, tra cui la creazione di ambienti inclusivi, il miglioramento della libertà di scelta nella progettazione, la promozione del placemaking e la promozione dello sviluppo sostenibile al di là delle pratiche architettoniche correnti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/227431