Milano non-Milano: esplorazione emozionale del territorio per riappropriarsi della città

Milan is commonly told as an efficient, high-performing and attractive city. Its narrative coincides with that of economic, cultural and commercial center; capital of fashion and design. Then again, this model of “spectacularized” cities (Harvey, 1989), presented to the public as a product to be “branded” and “sold” (Ward, 1998; Greenberg, 2000) is increasingly common in large global cities. The backdrop of this spectacular Milan, however, is on closer inspection only the background, against which stands out by contrast another city, made up of smaller areas, difficult to identify because they are hidden, which communicate a sense of “recollection” in antithesis to the frenetic one that characterizes the metropolis' best-known spots. Milan thus becomes the case study of this thesis, which aims to “make alternative narratives re-emerge and propose the overcoming of the simplistic narrative of the global city” (Zanolin, 2016, p.85) by placing side by side with the conventional one also narratives that highlight normal, unbranded areas, spaces that do not seek at all costs the spectacularity and attention of the media (McElroy, 2011). To give concreteness to this analysis, after defining a method of investigation rooted in the current of psychogeography with its Theory of Drift, we will make use of the work of designer Christian Nold -of the scientific instrumentation he invented and his emotional maps- to explore some “ordinary places” (Amin and Graham, 1997; Amin and Thrift, 2000) of the Milanese territory. The project “Derive” that accompanies this thesis therefore has as its object the emotional narrative of a walk carried out in the former autonomous municipality of Crescenzago, which was integrated at the border of the city only 100 years ago together with 10 other territories. Through instrumentation made from Nold's idea, which records bodily alterations during the walk, a map will be generated that highlights the peaks of emotion of the walk. The map, the photographs taken of the most significant points, the sketches and notes on the territory and the moods will be brought together in a small editorial product that combines diaristic narrative with visualizations derived from body and gps data. By means of the design paper and the photographs taken in the other situationist walks through the Baggio and Chiaravalle areas, it is thus intended to try to restore some of the complexity and variety of the territory of this metropolis, in order to break out of the simplistic narrative that risks flattening cities.

Milano viene comunemente raccontata come città efficiente, performante e attrattiva. La sua narrazione coincide con quella di centro economico, culturale e commerciale; capitale della moda e del design. D’altronde questo modello di città “spettacolarizzate” (Harvey, 1989), presentate al pubblico come un prodotto da “brandizzare” e “vendere” (Ward, 1998; Greenberg, 2000) è sempre più comune nelle grandi città globali. La scenografia di questa Milano spettacolare è però a ben guardare solo lo sfondo, su cui si staglia per contrasto una città altra, fatta di aree minori, difficilmente individuabili perché nascoste, che comunicano un senso di “raccoglimento” in antitesi con quello frenetico che caratterizza i punti più conosciuti della metropoli. Milano diventa quindi il caso studio di questa tesi che si pone come obiettivo quello di “fare riemergere narrazioni alternative e proporre il superamento del racconto semplicistico della città globale” (Zanolin, 2016, p.85) affiancando a quella convenzionale anche narrazioni che mettano in luce aree normali, non brandizzate, spazi che non cerchino a tutti i costi la spettacolarizzazione e l’attenzione dei mezzi di informazione (McElroy, 2011). Per dare concretezza a questa analisi, dopo aver definito un metodo d’indagine che affonda le radici nella corrente della psicogeografia con la sua Teoria della Deriva, ci si servirà del lavoro del designer Christian Nold - della strumentazione scientifica da lui inventata e delle sue mappe emozionali- per esplorare alcuni "luoghi ordinari” (Amin e Graham, 1997; Amin e Thrift, 2000) del territorio milanese. Il progetto “Derive - passeggiate nei luoghi ordinari delle metropoli” che accompagna la tesi ha quindi come oggetto il racconto emozionale di una passeggiata effettuata nell’ex comune autonomo di Crescenzago, integrato al confine della città solo 100 anni fa insieme ad altri 10 territori. Attraverso la strumentazione realizzata a partire dall’idea di Nold, che registra le alterazioni corporee durante la passeggiata, verrà generata una mappa che mette in luce i picchi di emozione del percorso. La mappa, le fotografie scattate dei punti più significativi, gli schizzi e gli appunti sul territorio e gli stati d’animo saranno riuniti in un piccolo prodotto editoriale che unisce il racconto diaristico alle visualizzazioni derivanti dai dati corporei e gps. Per mezzo dell’elaborato progettuale e delle fotografie scattate nelle altre passeggiate situazioniste per le aree di Baggio e Chiaravalle si intende quindi provare a restituire parte della complessità e della varietà del territorio di questa metropoli, al fine di uscire dal racconto semplicistico che rischia di appiattire le città.