Il lavoro di tesi analizza in primo luogo il fiume Olona e il suo territorio, da un punto di vista naturalistico e storico, ponendo attenzione in particolare allo sviluppo degli agglomerati urbani e delle vie di comunicazione. In seguito si passa ad un'analisi di tipo interpretativo: sulla base dell'analisi territoriale e storica, è stato possibile suddividere il fiume in sei diverse fasce. Il nodo di Castellanza e Legnano, risulta essere il più problematico; qui infatti il “miracolo economico” è stato esasperato e per far fronte ai flussi migratori dovuti al boom produttivo si è costruito selvaggiamente, senza programmi precisi, con conseguente carenza di servizi e compromissione dell'ambiente. Le principali cause furono una presenza estesa delle vie di comunicazione e l'inserimento in un sistema economico ad elevato indice (l'asta industriale Saronno-Legnano-Busto Arsizio-Gallarate). Con la crisi negli anni '70 del settore manifatturiero, i problemi dovuti all'espansione incontrollata risultano chiari: il processo di deindustrializzazione a partire dagli ultimi decenni del secolo, ha liberato molti spazi prima occupati da attività manifatturiere, che si collocano quasi tutte lungo il corso del fiume. Si apre così una grande occasione di sviluppo e recupero paesaggistico ambientale della Valle dell'Olona, le cui previsioni sono quelle di realizzazione di una spina di verde attrezzato, con percorsi pedonali e servizi pubblici. Punto emblematico dei processi di trasformazione previsti è stato l'insediamento dell'università LIUC all'interno di alcuni degli edifici industriali dell'ex cotonificio Cantoni di Castellanza, recuperati nel 1991 su progetto di Aldo Rossi. In seguito alla dismissione ed acquisizione da parte dell'amministrazione comunale dell'edificio/area Esselunga, sempre a Castellanza, che andava ad aggiungersi all'area del mercato, biblioteca e palazzetto dello sport, è stato indetto un concorso di idee per l'area che va da piazza Soldini al Palazzetto. Il progetto parte così da un occasione reale, e mira alla combinazione di un parco con alcuni servizi e percorsi, oltre che un sistema di depurazione naturale delle acque nere delle utenze del parco.
Fiume città paesaggio. Il parco dell'Olona a Castellanza
FRANCI, MARIA PIA
2010/2011
Abstract
Il lavoro di tesi analizza in primo luogo il fiume Olona e il suo territorio, da un punto di vista naturalistico e storico, ponendo attenzione in particolare allo sviluppo degli agglomerati urbani e delle vie di comunicazione. In seguito si passa ad un'analisi di tipo interpretativo: sulla base dell'analisi territoriale e storica, è stato possibile suddividere il fiume in sei diverse fasce. Il nodo di Castellanza e Legnano, risulta essere il più problematico; qui infatti il “miracolo economico” è stato esasperato e per far fronte ai flussi migratori dovuti al boom produttivo si è costruito selvaggiamente, senza programmi precisi, con conseguente carenza di servizi e compromissione dell'ambiente. Le principali cause furono una presenza estesa delle vie di comunicazione e l'inserimento in un sistema economico ad elevato indice (l'asta industriale Saronno-Legnano-Busto Arsizio-Gallarate). Con la crisi negli anni '70 del settore manifatturiero, i problemi dovuti all'espansione incontrollata risultano chiari: il processo di deindustrializzazione a partire dagli ultimi decenni del secolo, ha liberato molti spazi prima occupati da attività manifatturiere, che si collocano quasi tutte lungo il corso del fiume. Si apre così una grande occasione di sviluppo e recupero paesaggistico ambientale della Valle dell'Olona, le cui previsioni sono quelle di realizzazione di una spina di verde attrezzato, con percorsi pedonali e servizi pubblici. Punto emblematico dei processi di trasformazione previsti è stato l'insediamento dell'università LIUC all'interno di alcuni degli edifici industriali dell'ex cotonificio Cantoni di Castellanza, recuperati nel 1991 su progetto di Aldo Rossi. In seguito alla dismissione ed acquisizione da parte dell'amministrazione comunale dell'edificio/area Esselunga, sempre a Castellanza, che andava ad aggiungersi all'area del mercato, biblioteca e palazzetto dello sport, è stato indetto un concorso di idee per l'area che va da piazza Soldini al Palazzetto. Il progetto parte così da un occasione reale, e mira alla combinazione di un parco con alcuni servizi e percorsi, oltre che un sistema di depurazione naturale delle acque nere delle utenze del parco.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/22809