Lo studio costituisce parte di un progetto riguardante il comportamento degli imballaggi di alluminio all’interno di un processo di incenerimento di rifiuti, nello specifico caratterizzato da un forno a griglia mobile. Lo scopo è stato quello di valutare la ripartizione dell’alluminio nei residui del processo, scorie e ceneri volanti, al fine di stimare l’entità delle perdite e di evidenziare le possibilità di recupero. L’indagine è stata suddivisa in tre sessioni, durante ognuna delle quali il rifiuto in ingresso all’impianto è stato drogato con una differente tipologia di imballaggio: lattine, vaschette per alimenti e bombolette. I campioni di scorie e ceneri volanti prelevati durante la campagna sperimentale sono stati analizzati presso una fonderia. In particolare le scorie sono state pretrattate in modo da separare la frazione fine da quella grossolana. Quest’ultima è stata sottoposta a fusione all’interno di crogiolo ricreando le condizioni presenti all’interno di un forno salino impiegato nella produzione secondaria di alluminio. Il lingotto proveniente dalla colata è stato analizzato tramite spettrometria ad emissione ottica al fine di valutare il contenuto di alluminio nella lega metallica. Le frazioni fini di scorie e le ceneri volanti sono state sottoposte ad analisi XRF e ad attacco con soda al fine di valutare il contenuto di alluminio totale e di alluminio metallico. I dati hanno mostrato che l’alluminio recuperabile è pari in media al 50% del totale individuato nei residui, con valori massimi riscontrati per le lattine. I risultati hanno inoltre evidenziato problematiche e limiti utili ai fini della progettazione delle successive campagne sperimentali.
Studio del comportamento di imballaggi di alluminio nel processo di incenerimento
BONELLI, MIRKO
2010/2011
Abstract
Lo studio costituisce parte di un progetto riguardante il comportamento degli imballaggi di alluminio all’interno di un processo di incenerimento di rifiuti, nello specifico caratterizzato da un forno a griglia mobile. Lo scopo è stato quello di valutare la ripartizione dell’alluminio nei residui del processo, scorie e ceneri volanti, al fine di stimare l’entità delle perdite e di evidenziare le possibilità di recupero. L’indagine è stata suddivisa in tre sessioni, durante ognuna delle quali il rifiuto in ingresso all’impianto è stato drogato con una differente tipologia di imballaggio: lattine, vaschette per alimenti e bombolette. I campioni di scorie e ceneri volanti prelevati durante la campagna sperimentale sono stati analizzati presso una fonderia. In particolare le scorie sono state pretrattate in modo da separare la frazione fine da quella grossolana. Quest’ultima è stata sottoposta a fusione all’interno di crogiolo ricreando le condizioni presenti all’interno di un forno salino impiegato nella produzione secondaria di alluminio. Il lingotto proveniente dalla colata è stato analizzato tramite spettrometria ad emissione ottica al fine di valutare il contenuto di alluminio nella lega metallica. Le frazioni fini di scorie e le ceneri volanti sono state sottoposte ad analisi XRF e ad attacco con soda al fine di valutare il contenuto di alluminio totale e di alluminio metallico. I dati hanno mostrato che l’alluminio recuperabile è pari in media al 50% del totale individuato nei residui, con valori massimi riscontrati per le lattine. I risultati hanno inoltre evidenziato problematiche e limiti utili ai fini della progettazione delle successive campagne sperimentali.File | Dimensione | Formato | |
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