Attraverso una lente: un percorso nel mondo dell'occhiale per guardare con gli occhi dell'io

Sunglasses, an essential accessory for many, are often associated with luxury brands that dictate fleeting styles and trends, reducing them to mere consumer goods. However, if we pause to consider that they’re worn on the face—the most distinguishing part of our body—it becomes clear how each model influences how others perceive us, more so than any other garment. Should we really let fashion dictate what can become part of our face and what cannot? “Attraverso una lente” challenges this tendency, inviting people to embark on a journey of introspective reflection about their personality and the aspects they wish to communicate. Through eyewear, individuals can freely express themselves, altering the features of their face through a playful mix of shapes, colors, and materials. Every choice becomes personal and guided solely by individual character. This approach, still unusual for many, requires guidance through various stages that consider every detail. The installation unfolds in two main areas: lenses and frames, each explored in all its facets. Starting at the entrance, visitors are encouraged to abandon preconceived notions as they encounter lenses in unconventional forms such as cubes and walls, allowing them to understand the categories, colors, sensations associated with them, and the various surface effects. This journey leads to a museum-like setting where sunglasses, displayed in glass cases, compel visitors to consider even their inner surfaces. The subsequent rooms, dedicated to frames, delve into the essential differences of each shape, ultimately proposing a completely new model shaped by personal reflections and choices. “Attraverso una lente” situated between the artistic and the design realm, is conceived for the city of Venice, the homeland of eyewear, to be showcased during the Biennale and unite two cultural aspects of the region. Thanks to the spatial division within repurposed containers, the installation’s structure can be reconfigured to suit different spaces. In this way, the installation can detach from the city of Venice alone to explore other cities “Attraverso una lente”.

L’occhiale da sole, accessorio indispensabile per molte persone, è comunemente associato ai brand di lusso che ne dettano stili e tendenze passeggere, riducendone il significato a bene di consumo. Se però ci si sofferma a pensare che viene indossato sul volto, parte del corpo con più tratti distintivi, pare evidente di come ogni modello influenzi la percezione che gli altri hanno di noi, più di qualsiasi altro capo. È giusto quindi lasciare che siano le mode a definire cosa può diventare parte del nostro viso e cosa no? “Attraverso una lente” si pone in antitesi con questa tendenza, invitando le persone a compiere un percorso di riflessione introspettiva, sulla loro personalità e gli aspetti di essa che desiderano comunicare. E grazie agli occhiali è possibile esprimere liberamente sé stessi, andando a modificare i tratti del proprio volto grazie al gioco di forme, colori e materiali che si creano. Ogni scelta diventa personale e dettata solamente dal carattere individuale. Questo approccio ancora per molti inusuale deve essere guidato attraverso diverse fasi, che prendano in considerazione ogni dettaglio. L’installazione si sviluppa in due macro-aree, le lenti e la montatura, per andare ad analizzarle in tutte le loro componenti. Partendo dall’ingresso, in cui si è invitati ad abbandonare i preconcetti, i visitatori si approcciano alla lente da sole in forme non comuni come cubi e pareti, per capirne le categorie, i colori e le sensazioni ad essi legati e i diversi effetti superficiali. Il passaggio conduce verso un ambiente dal carattere museale, dove gli occhiali contenuti in teche sono disposti in modo da obbligare l’utente a considerarne anche le superfici interne. Le sale successive, sempre dedicate alla montatura, esplorano le differenze sostanziali di ogni forma per proporre infine un modello completamente nuovo, che sia frutto di riflessioni e scelte personali. “Attraverso una lente”, a metà tra l’artistico e il progettuale, è pensato per la città di Venezia, madrepatria dell’occhiale, durante la Biennale, per coniugare due aspetti della cultura del territorio. Grazie però alla divisione degli spazi all’interno di container recuperati, è possibile variare la configurazione della struttura, per adattarla a diversi spazi. In questo modo l’installazione si può slegare dalla sola città di Venezia per guardare anche altre città “Attraverso una lente”.