The project redefines the lost boundary marked by the ancient walls in the northeastern quarter of Marrakech’s Medina, near Bab el Khemis gate. This district holds a rare authenticity, preserved from Western-led gentrification and mass tourism due to its introverted nature. At the same time, its commercial role remains prominent, reflecting a strategic location that historically facilitated access from major regional routes and northern caravan trails. Situated at the boundary between the Medina’s dense urban fabric and the Ville Nouvelle—established during the French Protectorate—the intervention embodies a dialogue between two contrasting urban forms: the compact, enclosed character of the Medina and the openness of the Ville Nouvelle. The ancient city walls once highlighted the contrast between the Medina’s compact, inward-focused design and the less organized areas around it. This project intentionally stays set back from these outer zones to help preserve the Medina’s distinct character. Instead of pursuing a literal reconstruction, the project evokes historical memory by reinterpreting the original boundary. Following the path of the former walls, beginning at Bab el Khemis where they once ended, the intervention introduces a continuous architectural system comprising four distinct buildings—two linear and two block forms—linked closely to create the impression of a unified volume. Passages integrated into this form allow pedestrian movement, suggesting a permeable boundary that recalls the ancient wall’s monolithic presence while enabling idealized crossing points.

Il progetto intende ridisegnare il limite perduto, tracciato dalle antiche mura nella zona nord-orientale della Medina di Marrakech, in prossimità della porta Bab el Khemis. Il quartiere di Bab el Khemis conserva una propria autenticità peculiare, attribuibile alla sua natura introversa, ed esclusa sia dai fenomeni di gentrificazione di matrice occidentale sia dai flussi turistici. Al contempo, la vocazione commerciale del quartiere emerge in maniera evidente, frutto della sua posizione strategica che, storicamente ne facilitava l’accesso dalle principali vie di comunicazione regionale e dalle piste carovaniere settentrionali. L’intervento progettuale si colloca al margine tra la cortina edilizia densa della Medina e la Ville Nouvelle di impronta occidentale, esito del periodo del protettorato francese in Marocco. Questa giustapposizione spaziale, caratterizzata da una dicotomia tra la compattezza della Medina e la dilatazione della Ville Nouvelle, affonda le sue radici nella storica presenza delle mura cittadine. In origine, le mura sancivano la separazione tra il tessuto storico, denso e coeso della Medina, che rimaneva isolata alle logiche di espansione della città, e il territorio esterno amorfo, da cui il progetto prende dichiaratamente distanza per preservare i principi identitari della Medina. Il progetto non adotta un approccio filologico di ricostruzione; non intende dunque riproporre la struttura originaria in senso letterale, bensì rievocare la memoria storica tramite una reinterpretazione del limite. L’intervento si sviluppa in continuità sul tracciato delle mura preesistenti, a partire dalla porta di Bab el Khemis, punto d’interruzione delle mura stesse. Per farlo, si è optato per un sistema architettonico articolato in quattro edifici distinti – due in linea e due a blocco – ma strettamente collegati tra loro, creando l’impressione di un unico grande volume interrotto da tagli che ne consentono il passaggio pedonale. Tale disposizione, intende richiamare la continuità e la solidità delle antiche mura, che apparivano come una barriera monolitica, ma al compenso offre la possibilità di valicare idealmente il confine.

Ri-abitare il limite : rRidefinizione del tracciato delle mura storiche di Bab El Khemis a Marrakech

Tagliabue, Martina;Tondella, Giorgia;Bandello, Chiara Giulia
2023/2024

Abstract

The project redefines the lost boundary marked by the ancient walls in the northeastern quarter of Marrakech’s Medina, near Bab el Khemis gate. This district holds a rare authenticity, preserved from Western-led gentrification and mass tourism due to its introverted nature. At the same time, its commercial role remains prominent, reflecting a strategic location that historically facilitated access from major regional routes and northern caravan trails. Situated at the boundary between the Medina’s dense urban fabric and the Ville Nouvelle—established during the French Protectorate—the intervention embodies a dialogue between two contrasting urban forms: the compact, enclosed character of the Medina and the openness of the Ville Nouvelle. The ancient city walls once highlighted the contrast between the Medina’s compact, inward-focused design and the less organized areas around it. This project intentionally stays set back from these outer zones to help preserve the Medina’s distinct character. Instead of pursuing a literal reconstruction, the project evokes historical memory by reinterpreting the original boundary. Following the path of the former walls, beginning at Bab el Khemis where they once ended, the intervention introduces a continuous architectural system comprising four distinct buildings—two linear and two block forms—linked closely to create the impression of a unified volume. Passages integrated into this form allow pedestrian movement, suggesting a permeable boundary that recalls the ancient wall’s monolithic presence while enabling idealized crossing points.
FUMAGALLI, CECILIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
11-dic-2024
2023/2024
Il progetto intende ridisegnare il limite perduto, tracciato dalle antiche mura nella zona nord-orientale della Medina di Marrakech, in prossimità della porta Bab el Khemis. Il quartiere di Bab el Khemis conserva una propria autenticità peculiare, attribuibile alla sua natura introversa, ed esclusa sia dai fenomeni di gentrificazione di matrice occidentale sia dai flussi turistici. Al contempo, la vocazione commerciale del quartiere emerge in maniera evidente, frutto della sua posizione strategica che, storicamente ne facilitava l’accesso dalle principali vie di comunicazione regionale e dalle piste carovaniere settentrionali. L’intervento progettuale si colloca al margine tra la cortina edilizia densa della Medina e la Ville Nouvelle di impronta occidentale, esito del periodo del protettorato francese in Marocco. Questa giustapposizione spaziale, caratterizzata da una dicotomia tra la compattezza della Medina e la dilatazione della Ville Nouvelle, affonda le sue radici nella storica presenza delle mura cittadine. In origine, le mura sancivano la separazione tra il tessuto storico, denso e coeso della Medina, che rimaneva isolata alle logiche di espansione della città, e il territorio esterno amorfo, da cui il progetto prende dichiaratamente distanza per preservare i principi identitari della Medina. Il progetto non adotta un approccio filologico di ricostruzione; non intende dunque riproporre la struttura originaria in senso letterale, bensì rievocare la memoria storica tramite una reinterpretazione del limite. L’intervento si sviluppa in continuità sul tracciato delle mura preesistenti, a partire dalla porta di Bab el Khemis, punto d’interruzione delle mura stesse. Per farlo, si è optato per un sistema architettonico articolato in quattro edifici distinti – due in linea e due a blocco – ma strettamente collegati tra loro, creando l’impressione di un unico grande volume interrotto da tagli che ne consentono il passaggio pedonale. Tale disposizione, intende richiamare la continuità e la solidità delle antiche mura, che apparivano come una barriera monolitica, ma al compenso offre la possibilità di valicare idealmente il confine.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/230435