Between the southern border of the Adamello Park and the Brescian Dolomites, about halfway between the Crocedomini Pass and the Maniva Pass, one reaches the former NATO IDGZ base on Dosso dei Galli, 2195 meters above sea level. The former military base, built in 1969, was one of 85 stations that were part of the ACE High continental communications network developed by NATO during the years characterized by tensions between the United States and the Soviet Union. Abandoned in 1995 due to the system’s technological obsolescence, the facility is now in a state of disrepair and neglect, although it has continued to attract interest and curiosity, becoming a landmark for visitors and mountain enthusiasts. Starting from this contradiction, the project presents strategies to give a new life to the entire complex through interventions aimed at the redevelopment and adaptation of the existing structures, as well as the design of new spaces, which have the intention of making the former NATO base a place of rediscovery, welcome and memory. In fact, it is planned to establish spaces for culture, receptivity and a rediscovered enjoyment of the landscape, thanks to immersive experiences and new glimpses through the scenic backdrop offered by the distinctive silhouettes of the parabolas. The relationship with the alpine environment was the guiding principle of the intervention, designed not only to respond to technical and functional needs, but also to propose coherent and harmonious architectural solutions, establishing a respectful dialogue between the structured palimpsest offered by the building and the scenic power of the surrounding mountain landscape.

Tra il confine meridionale del parco dell’Adamello e le Dolomiti bresciane, a circa metà strada tra il passo Crocedomini e il passo del Maniva, si raggiunge l’ex base NATO IDGZ sul Dosso dei Galli, a 2195 metri sul livello del mare. L’ex base militare, costruita nel 1969, era una delle 85 stazioni facenti parte della rete di comunicazione continentale ACE High, sviluppata dalla NATO negli anni caratterizzati da tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Abbandonata nel 1995 a causa dell’obsolescenza tecnologica del sistema, la struttura versa oggi in uno stato di degrado e abbandono, sebbene abbia continuato ad attrarre interesse e curiosità, diventando un punto di riferimento per visitatori e appassionati di montagna. A partire da questa contraddizione il progetto presenta strategie volte a dare una nuova vita all’intero complesso mediante interventi mirati alla riqualifica ed all’adeguamento delle strutture esistenti, oltre che alla progettazione di nuovi spazi, che hanno l’intento di rendere l’ex base NATO un luogo di riscoperta, accoglienza e memoria. Si prevede infatti l’istituzione di spazi per la cultura, la ricettività ed una riscoperta fruizione del panorama, grazie ad esperienze immersive e nuovi scorci attraverso la quinta scenica offerta dalle distintive sagome delle parabole. La relazione con l’ambiente alpino è stata il principio guida dell’intervento, concepito non solo rispondere a necessità tecniche e funzionali, ma anche per proporre soluzioni architettoniche coerenti e armoniche, instaurando un dialogo rispettoso fra lo strutturato palinsesto offerto dall’edificio e la potenza scenica del paesaggio montano circostante.

IDGZ : ex base NATO - Dosso dei Galli : l'accoglienza di un luogo da scoprire

Bonafini, Adriano;Beretta, Lorenzo;RAFFALDI, SOFIA
2023/2024

Abstract

Between the southern border of the Adamello Park and the Brescian Dolomites, about halfway between the Crocedomini Pass and the Maniva Pass, one reaches the former NATO IDGZ base on Dosso dei Galli, 2195 meters above sea level. The former military base, built in 1969, was one of 85 stations that were part of the ACE High continental communications network developed by NATO during the years characterized by tensions between the United States and the Soviet Union. Abandoned in 1995 due to the system’s technological obsolescence, the facility is now in a state of disrepair and neglect, although it has continued to attract interest and curiosity, becoming a landmark for visitors and mountain enthusiasts. Starting from this contradiction, the project presents strategies to give a new life to the entire complex through interventions aimed at the redevelopment and adaptation of the existing structures, as well as the design of new spaces, which have the intention of making the former NATO base a place of rediscovery, welcome and memory. In fact, it is planned to establish spaces for culture, receptivity and a rediscovered enjoyment of the landscape, thanks to immersive experiences and new glimpses through the scenic backdrop offered by the distinctive silhouettes of the parabolas. The relationship with the alpine environment was the guiding principle of the intervention, designed not only to respond to technical and functional needs, but also to propose coherent and harmonious architectural solutions, establishing a respectful dialogue between the structured palimpsest offered by the building and the scenic power of the surrounding mountain landscape.
CAMPANELLA, CHRISTIAN
JURINA, LORENZO
PAGANIN , GIANCARLO
PALMA, DANIELE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
11-dic-2024
2023/2024
Tra il confine meridionale del parco dell’Adamello e le Dolomiti bresciane, a circa metà strada tra il passo Crocedomini e il passo del Maniva, si raggiunge l’ex base NATO IDGZ sul Dosso dei Galli, a 2195 metri sul livello del mare. L’ex base militare, costruita nel 1969, era una delle 85 stazioni facenti parte della rete di comunicazione continentale ACE High, sviluppata dalla NATO negli anni caratterizzati da tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Abbandonata nel 1995 a causa dell’obsolescenza tecnologica del sistema, la struttura versa oggi in uno stato di degrado e abbandono, sebbene abbia continuato ad attrarre interesse e curiosità, diventando un punto di riferimento per visitatori e appassionati di montagna. A partire da questa contraddizione il progetto presenta strategie volte a dare una nuova vita all’intero complesso mediante interventi mirati alla riqualifica ed all’adeguamento delle strutture esistenti, oltre che alla progettazione di nuovi spazi, che hanno l’intento di rendere l’ex base NATO un luogo di riscoperta, accoglienza e memoria. Si prevede infatti l’istituzione di spazi per la cultura, la ricettività ed una riscoperta fruizione del panorama, grazie ad esperienze immersive e nuovi scorci attraverso la quinta scenica offerta dalle distintive sagome delle parabole. La relazione con l’ambiente alpino è stata il principio guida dell’intervento, concepito non solo rispondere a necessità tecniche e funzionali, ma anche per proporre soluzioni architettoniche coerenti e armoniche, instaurando un dialogo rispettoso fra lo strutturato palinsesto offerto dall’edificio e la potenza scenica del paesaggio montano circostante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/230586