PALIMPSĒSTOS : παλίμψηστος : a new dialogue between the Sant’Sustorgio complex and the park of the Basilicas through the historical and contemporary palimpsest of Milan

Nestled among the remnants of Milan’s ancient city walls, between the Darsena and Via Torino, the Sant’Eustorgio complex is enmeshed in the intricate web that history has woven over Milan, leaving its marks and traces crystallized in time. The church and cloisters tell a story that unfolds over the centuries, waiting for those who, amidst the chaos of contemporary Milan, take a moment to pause and listen. Located at the edge of the historic center, the basilica, along with the surrounding park, serves as a gateway to the heart of Milan, leading to the oldest neighborhoods where architecture, urban planning, and archaeology converge into a single discipline. Historical analysis reveals that the basilica of Sant’Eustorgio and its two cloisters were constructed in three distinct phases, as if placed along an ideal timeline that leads from the outskirts toward the center. It is precisely along this imagined timeline that this thesis project proposes a third “cloister” in continuity with the two existing ones. The new cloister emerges as a “fourth act” in the complex’s history, offering a contemporary reinterpretation of the space. This semi-underground square space echoes the dimensions and proportions of the existing cloisters, reimagining the concept of arches: the iconic form of the arches is extruded, creating a modular concrete canopy. The proportions of the basilica complex have continuously inspired the design, establishing a profound and ongoing dialogue with the surrounding context. From the spacing of columns to the section of the intermediate wing between the two cloisters, forms and dimensions are woven into the project, creating a symbolic and visual connection to the past. This intervention not only adds a new chapter to a centuries-old story but also creates a bridge between the museum complex, with its rich historical layers, and the contemporary city, marked by the frenetic rhythms of the twenty-fi rst century. This intervention in this area of Milan is a journey through its history, an immersion in its urban tapestry. It is this very act of immersion that inspires the design of the park, whose layout is based on the layered traces of the area’s history—a sheet rewritten and erased multiple times, telling the architectural and historical stories of the neighborhood and the city. Within the park, a large ramp, like a fracture in the ground, allows visitors to descend to the level of the covered cloister and access the museum, bringing this immersion into the city’s layers to life before visitors embark on the museum’s path.

Incastonato tra i segni delle antiche cinte murarie di Milano, tra la Darsena e via Torino, il complesso di Sant’Eustorgio è rimasto intrappolato nella trama che la storia ha tessuto su Milano, lasciando i suoi segni e le sue tracce cristallizzate nel tempo. La chiesa e i chiostri raccontano una storia che si snoda attraverso i secoli, per chi, nel caos della Milano contemporanea, trova il tempo di fermarsi e ascoltare. Situata ai margini del centro storico, la basilica, insieme al parco che la circonda, si confi gura come una porta d’ingresso al cuore di Milano, conducendo ai quartieri più antichi dove architettura, urbanistica e archeologia si fondono in un’unica disciplina. L’analisi storica rivela che la basilica di Sant’Eustorgio e i suoi due chiostri furono costruiti in tre momenti distinti come se fossero disposti su una linea temporale ideale che, dalla periferia, conduce al centro. È proprio su questa linea immaginaria che si inserisce il progetto di questa tesi, proponendo un terzo “chiostro” in continuità con i due già esistenti. Il nuovo chiostro si confi gura come un “quarto atto” nella storia del complesso, offrendo una reinterpretazione contemporanea dello spazio. È uno spazio quadrato seminterrato, che richiama nelle dimensioni e proporzioni i chiostri esistenti, rielaborando il concetto degli archi, la cui forma iconica è estrusa per dare vita a una copertura modulare in cemento. Le proporzioni del complesso basilicale hanno ispirato costantemente il progetto, che instaura un dialogo profondo e continuo con il contesto circostante. Dal passo delle colonne alla sezione del braccio intermedio tra i due chiostri, forme e dimensioni ricorrono nel progetto, creando un legame simbolico e visivo con il passato. Questo intervento non solo aggiunge un nuovo capitolo a una storia secolare, ma crea anche un collegamento tra il complesso museale, con il suo ricco palinsesto, e la città contemporanea, scandita dai ritmi frenetici del ventunesimo secolo. L’intervento su questa zona di Milano è un viaggio attraverso la sua storia, un’immersione nel suo palinsesto urbano. È proprio questo atto di immersione nel palinsesto a ispirare il progetto del parco, il cui disegno si rifà alla stratifi cazione delle tracce storiche dell’area: un foglio scritto e cancellato più volte, che narra le vicende storiche e architettoniche del quartiere e della città. All’interno del parco, una grande rampa, come una frattura nel terreno, permette di scendere fi no al livello del chiostro coperto e accedere al museo, rendendo concreta questa immersione nel palinsesto della città, prima ancora che il visitatore si addentri nel percorso museale.