Piranesi : the timeless architecture of the labyrinth : project of a scenography for the book “Piranesi” by Susanna Clark

Starting from the conviction that Architecture and Cinema are two related forms of Art and that the figure of the architect is closely linked to that of the scenographer, the thesis intends to treat the project of a cinematographic set design, demonstrating how Cinema is a cultural territory in which the various Arts merge. The project starts from the analysis of the book entitled “Piranesi”, written by Susanna Clarke in 2020. The protagonist, a boy nicknamed Piranesi, day after day explores the endless halls and vestibules of the House in which he lives, writing down in his diaries the mysteries that this labyrinthine world guards. Towering stairs in ruins lead to the upper floors, where thick clouds cover the view of the upper level, while unforeseeable tides rise from depths, submerging the lower halls. The name of the protagonist recalls the engraver and architect of the ‘700 Giovan Battista Piranesi, known for his extraordinary engravings of “Vedute di Roma” and “Carceri di Invenzione”. The analysis of his drawings and engravings together with the study of the genesis of the labyrinth and its typologies, helped us in the realization of the scenography of the imaginary world of Piranesi. Our project aims to show how Architecture, Literature and Cinema are Art forms inextricably linked.

Partendo dalla convinzione che Architettura e Cinema siano due forme di Arte tra loro apparentate e che la figura dell’architetto sia strettamente legata a quella dello scenografo, la tesi intende trattare il progetto di una scenografia cinematografica, dimostrando come il Cinema sia un territorio culturale in cui le varie Arti si fondono. Il progetto parte dall’analisi del libro intitolato “Piranesi”, scritto da Susanna Clarke nel 2020. Il protagonista, un ragazzo soprannominato Piranesi, giorno dopo giorno esplora gli infiniti saloni e vestiboli della Casa in cui vive, annotando nei suoi diari i misteri che questo mondo labirintico custodisce. Imponenti scalinate in rovina conducono ai piani più alti, dove fitte nubi celano la vista del livello superiore, mentre maree imprevedibili risalgono da chissà quali profondità, sommergendo i saloni inferiori. Il nome del protagonista richiama l’incisore e architetto del ‘700 Giovan Battista Piranesi, noto per le sue straordinarie incisioni delle “Vedute di Roma” e delle “Carceri di Invenzione”. L’analisi dei suoi disegni e delle sue incisioni insieme allo studio della genesi del labirinto e alle sue tipologie, ci hanno aiutato nella realizzazione della scenografia dell’immaginario mondo di Piranesi. Il nostro progetto ha l’intenzione di mostrare così come Architettura, Letteratura e Cinema siano forme di Arte legate fra loro indissolubilmente.