La febbre del fare: ne parla Verga, la cantava il D’Anzi. E’ una sublime malattia che Milano si porta dietro dalla nascita. I navigli, poi le industrie e successivamente i grattacieli. Milano fa, delle volte senza pensare, Milano crolla e poi rinasce, è come le donne in rinascita di Jack Folla. “Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice…è finita. No. Finita mai..” . Bovisa ne è la riprova. Da una distesa di capannoni industriali lentamente dismessi, fioriscono centri di formazione e cultura. La nuova sede del politecnico di Milano, la Triennale Bovisa e Base B. Progetti ambiziosi, più o meno riusciti ma realizzati: fatti. Per la mostra sull’expo la scelta ricade proprio su Base B. Uno spazio polifunzionale, un centro di aggregazione che spesso è stato il motore di diverse attività culturali e dove tradizione e innovazione s’incontrano. Da motore economico a culturale, quale spazio migliore di questo per raccontare, e vivere el gran Milan?! L’Expo 2015 è una grande occasione per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nell’ambito dell’alimentazione. Un evento universale! La qualità dei prodotti Italiani è indiscutibile ed è nota e apprezzata in tutto il mondo. EX PO nasce come una contestualizzazione: Milano e la Lombardia nell’epoca del ritorno alla lentezza. Sullo sfondo, il tema dell’expo2015: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. E’ un racconto che non può che navigare sulle acque del Po. EX PO (dal Po) è un racconto lombardo, naviga sulle acque del Po. Li dove generazioni di invasori hanno abbeverato i loro cavalli e dove si spinse l’Armée di Napoleone per gustare le delizie della fertile pianura. Li dove la Mangano si fece diva, si trova la chiave: il riso. Tra prodotti della pianura, certamente il più noto e apprezzato, è anche il cereale più diffuso al mondo. Allora, il racconto si fa diverso: prende i colori del mondo intero. E’ una storia che si articola in varie forme, dalla scrittura, ai suoni, alle immagini: multimedialità, partecipazione. Ci racconta delle expo e di come negli anni hanno sempre segnato la storia delle città che le hanno ospitate, con un occhio al panorama internazionale e una a quello italiano. Ci parla di Milano, di come cambierà il suo volto, per poi farci iniziare un viaggio lungo il fiume regale. Il riso più che protagonista, diventa il corpo stesso del racconto, quasi come fosse un’ambientazione. Quando poi sopra gli occhi si apre il cielo, ecco che il racconto si fa diverso e coinvolge tutti i sensi. Cuochi che come guide ci accompagnano in un viaggio gastronomico che attraversa l’intero pianeta. Un convivio globale e alla fine una promessa: un cibo migliore.

Un Po di riso. Ex Po : per un cibo migliore

PADOLINO, GIANPIERO
2010/2011

Abstract

La febbre del fare: ne parla Verga, la cantava il D’Anzi. E’ una sublime malattia che Milano si porta dietro dalla nascita. I navigli, poi le industrie e successivamente i grattacieli. Milano fa, delle volte senza pensare, Milano crolla e poi rinasce, è come le donne in rinascita di Jack Folla. “Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice…è finita. No. Finita mai..” . Bovisa ne è la riprova. Da una distesa di capannoni industriali lentamente dismessi, fioriscono centri di formazione e cultura. La nuova sede del politecnico di Milano, la Triennale Bovisa e Base B. Progetti ambiziosi, più o meno riusciti ma realizzati: fatti. Per la mostra sull’expo la scelta ricade proprio su Base B. Uno spazio polifunzionale, un centro di aggregazione che spesso è stato il motore di diverse attività culturali e dove tradizione e innovazione s’incontrano. Da motore economico a culturale, quale spazio migliore di questo per raccontare, e vivere el gran Milan?! L’Expo 2015 è una grande occasione per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nell’ambito dell’alimentazione. Un evento universale! La qualità dei prodotti Italiani è indiscutibile ed è nota e apprezzata in tutto il mondo. EX PO nasce come una contestualizzazione: Milano e la Lombardia nell’epoca del ritorno alla lentezza. Sullo sfondo, il tema dell’expo2015: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. E’ un racconto che non può che navigare sulle acque del Po. EX PO (dal Po) è un racconto lombardo, naviga sulle acque del Po. Li dove generazioni di invasori hanno abbeverato i loro cavalli e dove si spinse l’Armée di Napoleone per gustare le delizie della fertile pianura. Li dove la Mangano si fece diva, si trova la chiave: il riso. Tra prodotti della pianura, certamente il più noto e apprezzato, è anche il cereale più diffuso al mondo. Allora, il racconto si fa diverso: prende i colori del mondo intero. E’ una storia che si articola in varie forme, dalla scrittura, ai suoni, alle immagini: multimedialità, partecipazione. Ci racconta delle expo e di come negli anni hanno sempre segnato la storia delle città che le hanno ospitate, con un occhio al panorama internazionale e una a quello italiano. Ci parla di Milano, di come cambierà il suo volto, per poi farci iniziare un viaggio lungo il fiume regale. Il riso più che protagonista, diventa il corpo stesso del racconto, quasi come fosse un’ambientazione. Quando poi sopra gli occhi si apre il cielo, ecco che il racconto si fa diverso e coinvolge tutti i sensi. Cuochi che come guide ci accompagnano in un viaggio gastronomico che attraversa l’intero pianeta. Un convivio globale e alla fine una promessa: un cibo migliore.
GALBIATI, MARCELLO
ARC III - Scuola del Design
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/23121