At a time when humanity is acting as an ecological force capable of irreversibly altering the planet, with serious consequences for ecosystems and an increasing number of species threatened with extinction, it is imperative to investigate how communication related to this biodiversity crisis takes place. This thesis aims to dissect how communication about endangered species uses recurring visual patterns and anthropocentric narratives, often reducing the complexity of species to symbols or stereotypes that simplify the ecological problem. Analysing the symbolism and ideology inherent in these representations, a worrying disparity between ‘charismatic’ and ‘neglected’ species emerges, and a perpetuation of taxonomic biases even in scientific databases and generative AI models, with concrete repercussions in conservation practices as well. This thesis proposes a post-humanist and relational approach to communication design, which decentralises the human figure in the design phase to promote a representation of endangered species that respects their ecological complexity. Such a perspective invites to rethink the communication of endangered species, abandoning prejudices and dichotomous visions, in order to favour an inclusive coexistence between human and non-human. In this way, it aims to contribute to the debate on the role of communication design in the representation of non-human otherness, offering guidelines for a narrative capable of overcoming anthropocentric visions and reflecting the richness of ecological systems.

In un epoca in cui l’umanità agisce come forza ecologica in grado di alterare irreversibilmente il pianeta, con gravi conseguenze per gli ecosistemi e un crescente numero di specie a rischio estinzione, risulta impellente indagare come avvenga la comunicazione relativa a questa crisi della biodiversità. La tesi si propone di sviscerare come la comunicazione relativa alle specie a rischio estinzione utilizzi schemi visivi ricorrenti e narrazioni antropocentriche, spesso riducendo la complessità delle specie a simboli o stereotipi che semplificano il problema ecologico. Analizzando il simbolismo e l’ideologia insiti in queste rappresentazioni, emerge una preoccupante disparità tra specie “carismatiche” e “trascurate”, e un perpetuarsi di bias tassonomici anche nei database scientifici e nei modelli di IA generativi, con ripercussioni concrete anche nelle pratiche di conservazione. Questa tesi propone un approccio post-umanista e relazionale al design della comunicazione, che in fase progettuale decentri la figura umana per promuovere una rappresentazione delle specie a rischio rispettosa della loro complessità ecologica. Tale prospettiva invita a ripensare la comunicazione delle specie minacciate, abbandonando pregiudizi e visioni dicotomiche, per favorire una coesistenza inclusiva tra umano e non umano. In tal modo, mira a contribuire al dibattito sul ruolo del design della comunicazione nella rappresentazione dell’alterità non umana, offrendo linee guida per una narrazione capace di superare le visioni antropocentriche e riflettere la ricchezza dei sistemi ecologici.

Per una decostruzione delle narrazioni antropocentriche: come ripensare il ruolo del design per la comunicazione delle specie animali a rischio di estinzione

Arioli, Francesca
2023/2024

Abstract

At a time when humanity is acting as an ecological force capable of irreversibly altering the planet, with serious consequences for ecosystems and an increasing number of species threatened with extinction, it is imperative to investigate how communication related to this biodiversity crisis takes place. This thesis aims to dissect how communication about endangered species uses recurring visual patterns and anthropocentric narratives, often reducing the complexity of species to symbols or stereotypes that simplify the ecological problem. Analysing the symbolism and ideology inherent in these representations, a worrying disparity between ‘charismatic’ and ‘neglected’ species emerges, and a perpetuation of taxonomic biases even in scientific databases and generative AI models, with concrete repercussions in conservation practices as well. This thesis proposes a post-humanist and relational approach to communication design, which decentralises the human figure in the design phase to promote a representation of endangered species that respects their ecological complexity. Such a perspective invites to rethink the communication of endangered species, abandoning prejudices and dichotomous visions, in order to favour an inclusive coexistence between human and non-human. In this way, it aims to contribute to the debate on the role of communication design in the representation of non-human otherness, offering guidelines for a narrative capable of overcoming anthropocentric visions and reflecting the richness of ecological systems.
BELLANTUONO, ARIANNA
ARC III - Scuola del Design
11-dic-2024
2023/2024
In un epoca in cui l’umanità agisce come forza ecologica in grado di alterare irreversibilmente il pianeta, con gravi conseguenze per gli ecosistemi e un crescente numero di specie a rischio estinzione, risulta impellente indagare come avvenga la comunicazione relativa a questa crisi della biodiversità. La tesi si propone di sviscerare come la comunicazione relativa alle specie a rischio estinzione utilizzi schemi visivi ricorrenti e narrazioni antropocentriche, spesso riducendo la complessità delle specie a simboli o stereotipi che semplificano il problema ecologico. Analizzando il simbolismo e l’ideologia insiti in queste rappresentazioni, emerge una preoccupante disparità tra specie “carismatiche” e “trascurate”, e un perpetuarsi di bias tassonomici anche nei database scientifici e nei modelli di IA generativi, con ripercussioni concrete anche nelle pratiche di conservazione. Questa tesi propone un approccio post-umanista e relazionale al design della comunicazione, che in fase progettuale decentri la figura umana per promuovere una rappresentazione delle specie a rischio rispettosa della loro complessità ecologica. Tale prospettiva invita a ripensare la comunicazione delle specie minacciate, abbandonando pregiudizi e visioni dicotomiche, per favorire una coesistenza inclusiva tra umano e non umano. In tal modo, mira a contribuire al dibattito sul ruolo del design della comunicazione nella rappresentazione dell’alterità non umana, offrendo linee guida per una narrazione capace di superare le visioni antropocentriche e riflettere la ricchezza dei sistemi ecologici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/231533