Artificial landscape. Descending architecture. Design at Lido delle Sirene in Bergeggi

The Ligurian Riviera is a controversial and fascinating territory, with complex dynamics and fragile balances, in constant tension between the drive toward tourism development (increasingly consumptive of local resources) and the need to preserve the identity value (cultural, community and naturalistic) of the places themselves. The thesis, design-oriented, proposes a preliminary analysis, bibliographic survey and critical reflection on the morphological characteristics and phenomena affecting the Riviera landscape, suggesting possible new scenarios and paving the way for new interventions in urban planning and architecture. The project is developed according to strategies at different scales, from the scale of the territorial system to the in-depth site-specific plan for the rehabilitation of the “Lido delle Sirene” in Bergeggi. On the one hand, the model involves the definition of a “scenic route” along the Ligurian coast, identifying an integrated system of strategic short-stay points within the coastal road network, selected on the basis of particular naturalistic and architectural interest. On the other hand, the general outline is clarified and takes form in the design phase of a prototype of these outposts for the promotion of a new virtuous and conscious tourism: the specific case of the “promenade architecturale” in Bergeggi. The intention of the work conceptually and physically “hangs up” to the architectural and morphological themes and elements already existing on site: the staircase and the cliff. The result is the creation of a descending space, an artificial and experiential landscape perched on the cliff itself overlooking the beach, freeing the latter from the consumerist interferences typical of man and returning it to its totally and explicitly naturalistic dimension. From a purely architectural point of view, the intervention (in some ways provocative and experimental) simultaneously exalts and dismisses the intrinsic relationship between nature and artifice, the true “leitmotif” of the entire investigation. The purpose of architecture lies not in itself but in the observation, in the experience and in the gentle, non-invasive knowledge of the landscape.

La Riviera ligure è un territorio controverso e affascinante, dalle dinamiche complesse ed equilibri fragili, in costante tensione tra lo slancio verso lo sviluppo turistico (sempre più consumistico delle risorse locali) e la necessità di preservare il valore identitario (culturale, comunitario e naturalistico) dei luoghi stessi. La tesi, di carattere progettuale, propone in primo luogo un’analisi preliminare, un’indagine bibliografica e una riflessione critica sulle caratteristiche morfologiche e sui fenomeni che influenzano il paesaggio rivierasco, suggerendo possibili nuovi scenari e aprendo la strada a nuovi interventi in campo urbanistico e architettonico. Il progetto si sviluppa secondo strategie a scala differente, dalla scala del sistema territoriale, fino all’approfondimento del piano site-specific per il recupero del Lido delle Sirene a Bergeggi. Da un lato, il modello prevede la definizione di una “scenic route” lungo la costa ligure, individuando un sistema integrato di punti strategici di sosta breve all’interno della rete stradale litoranea, selezionati in base al particolare interesse naturalistico e architettonico. Dall’altro, la traccia generale si concretizza e si chiarifica nella fase di progettazione di un prototipo di questi avamposti per la promozione di un nuovo turismo virtuoso e consapevole: il caso specifico della “promenade architecturale” presso Bergeggi. L’intenzione dell’opera si “aggrappa” concettualmente e fisicamente ai temi e agli elementi architettonici e morfologici già presenti in loco: la scala e la scogliera. Ne deriva la creazione di uno spazio discensionale, di un paesaggio artificiale ed esperienziale arroccato sulla scogliera stessa a picco sulla spiaggia, liberando quest’ultima dalle ingerenze consumistiche tipiche dell’uomo e riconsegnandola alla sua dimensione puramente e dichiaratamente naturalistica. Dal punto di vista prettamente architettonico, l’intervento (per certi versi provocatorio e sperimentale) esalta e disconosce al tempo stesso l’intrinseca relazione tra natura ed artificio, vero e proprio leit-motiv dell’intera indagine. Lo scopo dell’architettura non risiede in se stessa ma nell’osservazione, nell’esperienza e nella conoscenza gentile e non invasiva del paesaggio.