The analytical work undertaken in this paper aims to present “Uzina e Kultures,” a university and cultural hub designed to redefine the relationship between academic and urban spaces in the Albanian city of Shkodra. This project is not intended solely as a personal academic exercise, but rather as a response to a real need expressed by public authorities to address a dual challenge: restoring abandoned areas and strengthening the city’s cultural identity. Starting with an urban analysis and redefining the road network, the Cultural Center serves as a pioneering project in the development of Shkodra’s northeastern territory. The challenge is to establish new hierarchies within a fragmented and informal urban fabric. The guiding principle is the design of a new axis that connects the railway area, currently undergoing restoration, with the new university hub located along the perimeter of the former industrial sites. This creates a sequence of functional zones that the axis links as a thoroughfare. The first zone comprises collective buildings set within a large public green space. Here, a library and a multi-room auditorium are found, topped by hypostyle structures that define their relationship with the green area. Next is the university core, consisting of a series of linear buildings housing classrooms and laboratories. These structures, arranged symmetrically and complementarily, enclose a more private internal courtyard containing three autonomous buildings for the cafeteria, offices, and main lecture hall. The linear buildings also fulfill the project’s intention of framing the large green spaces on the lot’s borders, providing a scenic backdrop on both sides. The top section of the system mirrors this structure, with a large green space adjacent to the parallel road, where residential buildings are placed. The mixed-use nature of the system reflects the aim of returning abandoned areas to the city, not only by providing spaces for exclusive university use but also by creating shared gathering places that belong to the city and become an integral part of it.

Il lavoro di analisi compiuto attraverso questo elaborato si impegna a raccontare “Uzina e Kultures”, un polo universitario e culturale concepito per ridefinire la relazione tra spazi accademici e urbani della città albanese di Scutari. Il progetto non è da intendersi tanto come sperimentazione accademica personale, piuttosto una risposta alla reale necessità, espressa dagli enti pubblici, di far fronte a una duplice emergenza: ripristinare aree dismesse e rafforzare l’identità culturale della città. Partendo da un’analisi urbana e ridefinendo la viabilità, il Centro Culturale funge da progetto pioniere nell’evoluzione del territorio nordorientale di Scutari. La sfida è dunque stabilire nuove gerarchie in un tessuto urbano frammentato e informale. Il principio adoperato è il disegno di un nuovo asse che collega le aree dello scalo ferroviario in fase di ripristino, al nuovo polo universitario che insiste sul perimetro delle vecchie fabbriche preesistenti. Si definisce così un concatenamento di soglie funzionali di cui l’asse ne diventa mezzo di attraversamento. La prima contiene edifici collettivi immersi in un grande spazio verde di carattere pubblico. Qui si trovano una biblioteca e un auditorium a più aule, sormontati da coperture ipostile che ne definiscono il rapporto con l’area verde. Sussegue poi il nucleo dell’università definito da una serie di edifici in linea che ospitano aule didattiche e laboratori. I corpi, in modo simmetrico e complementare, definiscono una corte interna più riservata che contiene i tre edifici autonomi di mensa, uffici e aula magna. Gli edifici in linea rispondono anche all’intenzione progettuale di fornire una conclusione ai grandi spazi verdi ai margini del lotto, costituendo una quinta scenica su entrambi i lati. La porzione sommitale del sistema in modo speculare ripropone un grande spazio verde attiguo alla viabilità parallela, in cui si inseriscono edifici ad uso residenziale. La mixité del sistema è funzionale alla volontà di restituire alla città aree dismesse, non solo fornendo spazi ad uso esclusivo universitario, ma creando anche luoghi collettivi di aggregazione che appartengono alla città e ne diventano parte integrante.

Uzina e Kultures - la fabbrica della cultura: un nuovo polo culturale per la città di Scutari

Pasquino, Francesco;Tremari, Matteo;D'Ambrosio, Luca
2023/2024

Abstract

The analytical work undertaken in this paper aims to present “Uzina e Kultures,” a university and cultural hub designed to redefine the relationship between academic and urban spaces in the Albanian city of Shkodra. This project is not intended solely as a personal academic exercise, but rather as a response to a real need expressed by public authorities to address a dual challenge: restoring abandoned areas and strengthening the city’s cultural identity. Starting with an urban analysis and redefining the road network, the Cultural Center serves as a pioneering project in the development of Shkodra’s northeastern territory. The challenge is to establish new hierarchies within a fragmented and informal urban fabric. The guiding principle is the design of a new axis that connects the railway area, currently undergoing restoration, with the new university hub located along the perimeter of the former industrial sites. This creates a sequence of functional zones that the axis links as a thoroughfare. The first zone comprises collective buildings set within a large public green space. Here, a library and a multi-room auditorium are found, topped by hypostyle structures that define their relationship with the green area. Next is the university core, consisting of a series of linear buildings housing classrooms and laboratories. These structures, arranged symmetrically and complementarily, enclose a more private internal courtyard containing three autonomous buildings for the cafeteria, offices, and main lecture hall. The linear buildings also fulfill the project’s intention of framing the large green spaces on the lot’s borders, providing a scenic backdrop on both sides. The top section of the system mirrors this structure, with a large green space adjacent to the parallel road, where residential buildings are placed. The mixed-use nature of the system reflects the aim of returning abandoned areas to the city, not only by providing spaces for exclusive university use but also by creating shared gathering places that belong to the city and become an integral part of it.
FANZINI, DANIELE
GALLO STAMPINO, PAOLA
GARAVAGLIA, ELSA
OLIARO, PAOLO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
11-dic-2024
2023/2024
Il lavoro di analisi compiuto attraverso questo elaborato si impegna a raccontare “Uzina e Kultures”, un polo universitario e culturale concepito per ridefinire la relazione tra spazi accademici e urbani della città albanese di Scutari. Il progetto non è da intendersi tanto come sperimentazione accademica personale, piuttosto una risposta alla reale necessità, espressa dagli enti pubblici, di far fronte a una duplice emergenza: ripristinare aree dismesse e rafforzare l’identità culturale della città. Partendo da un’analisi urbana e ridefinendo la viabilità, il Centro Culturale funge da progetto pioniere nell’evoluzione del territorio nordorientale di Scutari. La sfida è dunque stabilire nuove gerarchie in un tessuto urbano frammentato e informale. Il principio adoperato è il disegno di un nuovo asse che collega le aree dello scalo ferroviario in fase di ripristino, al nuovo polo universitario che insiste sul perimetro delle vecchie fabbriche preesistenti. Si definisce così un concatenamento di soglie funzionali di cui l’asse ne diventa mezzo di attraversamento. La prima contiene edifici collettivi immersi in un grande spazio verde di carattere pubblico. Qui si trovano una biblioteca e un auditorium a più aule, sormontati da coperture ipostile che ne definiscono il rapporto con l’area verde. Sussegue poi il nucleo dell’università definito da una serie di edifici in linea che ospitano aule didattiche e laboratori. I corpi, in modo simmetrico e complementare, definiscono una corte interna più riservata che contiene i tre edifici autonomi di mensa, uffici e aula magna. Gli edifici in linea rispondono anche all’intenzione progettuale di fornire una conclusione ai grandi spazi verdi ai margini del lotto, costituendo una quinta scenica su entrambi i lati. La porzione sommitale del sistema in modo speculare ripropone un grande spazio verde attiguo alla viabilità parallela, in cui si inseriscono edifici ad uso residenziale. La mixité del sistema è funzionale alla volontà di restituire alla città aree dismesse, non solo fornendo spazi ad uso esclusivo universitario, ma creando anche luoghi collettivi di aggregazione che appartengono alla città e ne diventano parte integrante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/231578