This study explores urban inhabitation under “extended transiency,” a condition of prolonged temporariness, uncertainty, and provisionality that spans physical spaces and social groups. The research focuses on Fikirtepe, Istanbul, where a flawed urban renewal scheme disrupted the neighborhood’s social and spatial fabric while failing to achieve its intended transformation. For nearly two decades, Fikirtepe has been suspended between “soon to be” and “not quite yet,” hosting diverse populations navigating overlapping experiences of transiency under varying degrees of informality and precariousness. The study examines the social, institutional, and material dimensions framing extended transiency, shedding light on how residents navigate and reproduce these conditions. It challenges linear interpretations of urban change, highlighting fragmented trajectories and prolonged temporalities in redevelopment, displacement, and human mobility. Extended transiency deconstructs dichotomies such as permanence versus temporariness, migrants versus sedentary communities, and formal versus informal practices, revealing intersections between urban planning, humanitarian interventions, and migration policies. By framing transient practices as forms of city-making, the research underscores their role in shaping urban environments and emergent forms of citizenship. Understanding these dynamics is crucial for addressing contemporary urban transformations and reimagining inclusive development in an era of intensified mobility and uncertainty.

Questo studio esplora l’abitare urbano in condizioni di “transitorietà estesa”, uno stato caratterizzato da temporaneità, incertezza e provvisorietà che si estende nel tempo, attraversando spazi fisici e gruppi sociali. La ricerca si concentra su Fikirtepe, un quartiere di Istanbul segnato da un programma di rinnovamento urbano fallito, che ha compromesso il tessuto sociale e urbano senza concretizzare la trasformazione promessa. Da quasi due decenni, Fikirtepe vive in uno stato di limbo, ospitando una popolazione eterogenea che affronta esperienze di transitorietà sovrapposte e differenziate, in condizioni variabili di informalità e precarietà. Lo studio indaga le dimensioni sociali, istituzionali e materiali che danno forma a questa transitorietà, evidenziando come i residenti navigano e trasformano tale condizione. Supera le interpretazioni lineari del cambiamento urbano, ponendo l’attenzione su traiettorie frammentate e temporalità dilatate che caratterizzano processi di trasformazione urbana, mobilità umana ed espulsione. Il concetto di transitorietà estesa decostruisce dicotomie come permanenza e temporaneità, migranti e comunità stanziali, pratiche formali e informali, rivelando le intersezioni tra pianificazione urbana, apparati umanitari e politiche migratorie. Le pratiche transitorie emergono così come forme di costruzione della città, capaci di modellare spazi urbani e nuove forme di cittadinanza. Comprenderle è fondamentale per affrontare le trasformazioni urbane contemporanee e immaginare percorsi di sviluppo più inclusivi in un'era di profonda incertezza e continua circolazione.

On the fault line. Inhabiting extended transiency in Fikirtepe, Istanbul

Pasta, Francesco Maria
2024/2025

Abstract

This study explores urban inhabitation under “extended transiency,” a condition of prolonged temporariness, uncertainty, and provisionality that spans physical spaces and social groups. The research focuses on Fikirtepe, Istanbul, where a flawed urban renewal scheme disrupted the neighborhood’s social and spatial fabric while failing to achieve its intended transformation. For nearly two decades, Fikirtepe has been suspended between “soon to be” and “not quite yet,” hosting diverse populations navigating overlapping experiences of transiency under varying degrees of informality and precariousness. The study examines the social, institutional, and material dimensions framing extended transiency, shedding light on how residents navigate and reproduce these conditions. It challenges linear interpretations of urban change, highlighting fragmented trajectories and prolonged temporalities in redevelopment, displacement, and human mobility. Extended transiency deconstructs dichotomies such as permanence versus temporariness, migrants versus sedentary communities, and formal versus informal practices, revealing intersections between urban planning, humanitarian interventions, and migration policies. By framing transient practices as forms of city-making, the research underscores their role in shaping urban environments and emergent forms of citizenship. Understanding these dynamics is crucial for addressing contemporary urban transformations and reimagining inclusive development in an era of intensified mobility and uncertainty.
GAETA, LUCA
PASQUI, GABRIELE
15-gen-2025
On the fault line. Inhabiting extended transiency in Fikirtepe, Istanbul
Questo studio esplora l’abitare urbano in condizioni di “transitorietà estesa”, uno stato caratterizzato da temporaneità, incertezza e provvisorietà che si estende nel tempo, attraversando spazi fisici e gruppi sociali. La ricerca si concentra su Fikirtepe, un quartiere di Istanbul segnato da un programma di rinnovamento urbano fallito, che ha compromesso il tessuto sociale e urbano senza concretizzare la trasformazione promessa. Da quasi due decenni, Fikirtepe vive in uno stato di limbo, ospitando una popolazione eterogenea che affronta esperienze di transitorietà sovrapposte e differenziate, in condizioni variabili di informalità e precarietà. Lo studio indaga le dimensioni sociali, istituzionali e materiali che danno forma a questa transitorietà, evidenziando come i residenti navigano e trasformano tale condizione. Supera le interpretazioni lineari del cambiamento urbano, ponendo l’attenzione su traiettorie frammentate e temporalità dilatate che caratterizzano processi di trasformazione urbana, mobilità umana ed espulsione. Il concetto di transitorietà estesa decostruisce dicotomie come permanenza e temporaneità, migranti e comunità stanziali, pratiche formali e informali, rivelando le intersezioni tra pianificazione urbana, apparati umanitari e politiche migratorie. Le pratiche transitorie emergono così come forme di costruzione della città, capaci di modellare spazi urbani e nuove forme di cittadinanza. Comprenderle è fondamentale per affrontare le trasformazioni urbane contemporanee e immaginare percorsi di sviluppo più inclusivi in un'era di profonda incertezza e continua circolazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/232252