Abitare insieme : gli spazi di relazione spontanea nel social housing

Growing economic precarity and instability in the world of work have triggered a significant increase in demand for social housing. This reality has brought to light a new housing problem, characterized by the challenges of precariousness, new labor dynamics and the growing financial difficulties of young families. Social Housing represents a valuable opportunity to address the changes in contemporary society. It offers innovative tools to increase accessibility to affordable housing, thus helping to combat social exclusion and promote mixity.It is, therefore, crucial to consider housing as part of an overall approach that aims to improve the quality of life and foster social inclusion.In a social housing intervention, it becomes of particular importance to consider the spaces dedicated to sociability, which contribute greatly to building a solid community among the inhabitants of the structure. For this reason, it is important to analyze and develop spontaneous relationship spaces in Social Housing, understood as places that provide an opportunity for encounters dictated by everyday life and that should represent the foundation of this housing typology. Following a careful analysis of the European and Italian context, in fact, a plurality of approaches to the issue have emerged: starting from examples in which the aforementioned spaces are totally absent, moving on to a localized presence until arriving at case studies in which these environments are thought of and designed in a diffuse manner within the building. The conclusion was therefore reached that, in Italy as in the rest of Europe, spontaneous relationship spaces are not given the right importance and that some common guidelines are needed to arrive at a correct design of spontaneous relationship spaces in Social Housing. The thesis, in fact, intends to have as its outcome precisely the identification of these “rules” to be applied then within a project located in the city of Terni, a context in which it is trying to reverse the process of “suburbanization” taking place. In this sense, the municipal authority has provided for the drafting and subsequent approval of the urban regeneration project “Piano Periferie”, which focuses on the eastern part of the city. In particular, an urban area called “Ex Gruber” is identified,for which the project “Gruber Social Housing” has been approved.The intervention intends to implement a general re-functionalization of the former industrial area through the recovery of properties of great historical and architectural value, along with the addition and completion of some buildings. The intention is to fit within this framework, proposing an alternative solution for the building used for Social Housing: the goal of the project is to give greater prominence to spontaneous relationship spaces by applying the predetermined guidelines, so as to encourage the development of a supportive community.

La crescente precarietà economica e l’instabilità nel mondo del lavoro hanno innescato un aumento significativo della domanda di alloggi sociali. Questa realtà ha portato alla luce un nuovo problema abitativo, caratterizzato dalle sfide del precariato, dalle nuove dinamiche lavorative e dalle crescenti difficoltà finanziarie delle giovani famiglie. Il Social Housing rappresenta un’opportunità preziosa per affrontare i cambiamenti della società contemporanea. Offre strumenti innovativi per aumentare l’accessibilità agli alloggi a prezzi calmierati, contribuendo così a contrastare l’esclusione sociale e a promuovere la mixité: è, dunque, cruciale considerare l’abitare come parte di un approccio complessivo che mira a migliorare la qualità della vita e a favorire l’inclusione sociale. In un intervento di housing sociale diventa di particolare importanza considerare gli spazi dedicati alla socialità, che contribuiscono in maniera determinante alla costruzione di una comunità solida tra gli abitanti della struttura. Per questo motivo è importante analizzare e sviluppare gli spazi di relazione spontanea nel Social Housing, intesi come luoghi che danno un’opportunità di incontro dettato dalla quotidianità e che dovrebbero rappresentare il fondamento di questa tipologia abitativa. A seguito di un’attenta analisi del contesto europeo e italiano sono emersi, infatti, una pluralità di approcci alla tematica: partendo da esempi in cui i suddetti spazi sono totalmente assenti, si passa ad una presenza localizzata fino ad arrivare a casi studio nei quali questi ambienti vengono pensati e progettati in maniera diffusa all’interno dell’edificio. Si è dunque giunti alla conclusione che, in Italia come nel resto dell’Europa, non viene data la giusta importanza agli spazi di relazione spontanea e che sono necessarie alcune linee guida comuni per giungere ad una corretta progettazione degli spazi di relazione spontanea nel Social Housing. La tesi, infatti, intende avere come esito proprio l’individuazione di queste “regole” da applicare poi all’interno di un progetto situato nella città di Terni, un contesto nel quale si sta cercando di invertire il processo di “periferizzazione” in atto. In questo senso l’ente comunale ha provveduto alla stesura e alla successiva approvazione del progetto di rigenerazione urbana “Piano Periferie”, che si concentra sulla parte est della città. In particolare, viene individuato un ambito urbano denominato “Ex Gruber”,per il quale è stato approvato il progetto “Gruber Social Housing”: l’intervento intende attuare una generale ri-funzionalizzazione dell’ex area industriale attraverso il recupero di immobili dal grande pregio storico ed architettonico, insieme all’aggiunta e al completamento di alcuni edifici. La volontà è quella di inserirsi all’interno di questo quadro, proponendo una soluzione alternativa per l’edificio adibito a Social Housing: l’obiettivo del progetto è dare maggiore rilevanza agli spazi di relazione spontanea applicando le linee guida predeterminate, così da favorire lo sviluppo di una comunità solidale.