Have we ever wondered if our homes truly reflect the way we live? This thesis begins by exploring the dichotomy between individualistic and collaborative housing, focusing on the latter. The analysis highlights how housing configurations have evolved over time, increasingly favoring 'individualistic' models characterized by accessory spaces designed exclusively for the nuclear family. However, through the examination of various case studies, it is evident that collaborative housing can offer more effective solutions for the diverse living practices that define contemporary society. Whether driven by ideological choices, economic necessities, or other situational factors, these housing models provide inclusive solutions for multiple individuals simultaneously, through a thoughtful balance of private, shared, and collective spaces. An emerging trend within this framework is intergenerational housing, where individuals of varying ages share living spaces. This approach not only mitigates social isolation but also challenges the individualistic tendencies of modern society by fostering values of respect and collaboration, creating lasting bonds among residents. In this context, San Donato Milanese stands out as an ideal location for such a project. The city’s strong appeal, supportive local policies, and growing housing demand make it a perfect setting for experimenting with innovative solutions. The thesis proposes a rethinking of the concept of living, aiming to design an intergenerational housing project that is accessible, flexible, and inclusive, adaptable to shifting demographic needs and enriching the housing fabric. By moving beyond traditional models, it seeks to empower individuals to choose living arrangements that best align with their lifestyles and specific needs, ensuring privacy while fostering social interactions.

Ci siamo mai chiesti se le nostre abitazioni rispecchino davvero il nostro modo di vivere? La tesi inizia esplorando la dicotomia tra abitazioni individualiste e collaborative, per poi focalizzarsi su quest'ultime. L’analisi rivela come la configurazione delle abitazioni si sia trasformata costantemente, privilegiando al giorno d'oggi quelle 'individualiste', caratterizzate da spazi accessori interni destinati esclusivamente alla nuclear family. Tuttavia, attraverso l'analisi di diversi casi studio, si dimostra che le abitazioni collaborative possono rappresentare una risposta efficace migliore per le diverse pratiche abitative che caratterizzano la società contemporanea. Infatti, sia che si tratti di scelte ideologiche, di necessità economiche o di altri eventi contingenti, queste abitazioni possono fornire soluzioni inclusive a più persone contemporaneamente, tramite l'alternarsi di spazi privati, condivisi e collettivi. Un fenomeno emergente è quello dell'intergenerational housing che permette a più individui, di età molto diverse tra loro, di vivere assieme condividendo degli spazi. Questo non solo previene l'isolamento sociale, ma si svincola dall'egoismo tipico della nostra società, promuovendo valori di rispetto e condivisione capaci di creare legami duraturi tra gli abitanti. In questo contesto, San Donato Milanese emerge come luogo ideale per sviluppare un progetto di questo tipo. La città, con la sua forte attrattività, politiche locali favorevoli e una crescente richiesta abitativa, offre le condizioni perfette per sperimentare soluzioni innovative. La tesi propone un ripensamento dell'abitare con l'obiettivo di sviluppare un progetto abitativo intergenerazionale, accessibile, flessibile ed inclusivo, capace di adattarsi alle mutevoli esigenze demografiche arricchendo sempre più il tessuto abitativo. Tramite il superamento dei modelli 'tradizionali', si propone di offrire agli individui la libertà di adottare soluzioni che rispondano meglio al loro stili di vita e bisogni specifici, garantendo la privacy e incoraggiando le interazioni sociali.

Vivere insieme, abitare diversamente: intergenerational collaborative housing come nuova prospettiva progettuale

Mauri, Camilla;Mattioli, Marta
2023/2024

Abstract

Have we ever wondered if our homes truly reflect the way we live? This thesis begins by exploring the dichotomy between individualistic and collaborative housing, focusing on the latter. The analysis highlights how housing configurations have evolved over time, increasingly favoring 'individualistic' models characterized by accessory spaces designed exclusively for the nuclear family. However, through the examination of various case studies, it is evident that collaborative housing can offer more effective solutions for the diverse living practices that define contemporary society. Whether driven by ideological choices, economic necessities, or other situational factors, these housing models provide inclusive solutions for multiple individuals simultaneously, through a thoughtful balance of private, shared, and collective spaces. An emerging trend within this framework is intergenerational housing, where individuals of varying ages share living spaces. This approach not only mitigates social isolation but also challenges the individualistic tendencies of modern society by fostering values of respect and collaboration, creating lasting bonds among residents. In this context, San Donato Milanese stands out as an ideal location for such a project. The city’s strong appeal, supportive local policies, and growing housing demand make it a perfect setting for experimenting with innovative solutions. The thesis proposes a rethinking of the concept of living, aiming to design an intergenerational housing project that is accessible, flexible, and inclusive, adaptable to shifting demographic needs and enriching the housing fabric. By moving beyond traditional models, it seeks to empower individuals to choose living arrangements that best align with their lifestyles and specific needs, ensuring privacy while fostering social interactions.
BROLLO, BARBARA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-apr-2025
2023/2024
Ci siamo mai chiesti se le nostre abitazioni rispecchino davvero il nostro modo di vivere? La tesi inizia esplorando la dicotomia tra abitazioni individualiste e collaborative, per poi focalizzarsi su quest'ultime. L’analisi rivela come la configurazione delle abitazioni si sia trasformata costantemente, privilegiando al giorno d'oggi quelle 'individualiste', caratterizzate da spazi accessori interni destinati esclusivamente alla nuclear family. Tuttavia, attraverso l'analisi di diversi casi studio, si dimostra che le abitazioni collaborative possono rappresentare una risposta efficace migliore per le diverse pratiche abitative che caratterizzano la società contemporanea. Infatti, sia che si tratti di scelte ideologiche, di necessità economiche o di altri eventi contingenti, queste abitazioni possono fornire soluzioni inclusive a più persone contemporaneamente, tramite l'alternarsi di spazi privati, condivisi e collettivi. Un fenomeno emergente è quello dell'intergenerational housing che permette a più individui, di età molto diverse tra loro, di vivere assieme condividendo degli spazi. Questo non solo previene l'isolamento sociale, ma si svincola dall'egoismo tipico della nostra società, promuovendo valori di rispetto e condivisione capaci di creare legami duraturi tra gli abitanti. In questo contesto, San Donato Milanese emerge come luogo ideale per sviluppare un progetto di questo tipo. La città, con la sua forte attrattività, politiche locali favorevoli e una crescente richiesta abitativa, offre le condizioni perfette per sperimentare soluzioni innovative. La tesi propone un ripensamento dell'abitare con l'obiettivo di sviluppare un progetto abitativo intergenerazionale, accessibile, flessibile ed inclusivo, capace di adattarsi alle mutevoli esigenze demografiche arricchendo sempre più il tessuto abitativo. Tramite il superamento dei modelli 'tradizionali', si propone di offrire agli individui la libertà di adottare soluzioni che rispondano meglio al loro stili di vita e bisogni specifici, garantendo la privacy e incoraggiando le interazioni sociali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/234337