The creation of green infrastructures is recognised as one of the most useful measures to mitigate the effects of ongoing climate change, but also to combat land consumption and the loss of ecological and environmental quality of urban settlements. Over the last decade, the European Union has strongly supported the construction of green infrastructures because of their key role in ‘restoring nature’ and providing ecosystem services; they are also included in the European Territorial Agenda 2030, based on the pillars of a ‘greener’ and ‘fairer’ Europe. Green infrastructure projects often concern urban agglomerations, where the problem of erosion of ‘natural capital’ is greatest, with negative impacts in various fields. The thesis shifts attention beyond these areas and questions the usefulness of green infrastructure in intermediate, less densely urbanised territories characterised by a strong agricultural vocation. The case of the Val d’Enza, in the province of Reggio Emilia, is considered. This is an intermediate territory, a clear fact from the point of view of geomorphology, socioeconomic dynamics and territorial policies. The study area is made up of five municipalities arranged around a large rural area, which in 2021 was entered in the National Register of Historic Rural Landscapes (Praterie e canali irrigui della Val d’Enza). Starting from an accurate analysis of the structure of the open spaces - agricultural, peri-urban and urban - a scenario is drawn up for the creation of a green infrastructure on a supra-municipal scale, conceived as a multifunctional ‘network of networks’ that, in addition to levering the rediscovery and enhancement of the typical elements of the local rural landscape, aims to improve connectivity between urban, peri-urban and agricultural areas. Bringing open spaces to the ‘foreground’, giving them a strategic role in settlement organisation, is also useful to find a unity of intentions in the drafting of the General Urban Plan (PUG) of the Val d’Enza Union, overcoming the current fragmentation (and lack of vision) of local planning.

La creazione di infrastrutture verdi è riconosciuta come una delle misure più utili per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, ma anche per contrastare il consumo di suolo e la perdita di qualità ecologica e ambientale degli insediamenti urbani. Nell’ultimo decennio, l’Unione europea ha fortemente sostenuto la realizzazione di infrastrutture verdi per il loro ruolo chiave nel “ripristino della natura” e nella fornitura di servizi ecosistemici; esse vengono contemplate anche nell’Agenda territoriale europea al 2030, fondata sui pilastri di un’Europa “più verde” e “più giusta”. Spesso i progetti di infrastrutture verdi riguardano le agglomerazioni urbane, dove il problema dell’erosione del “capitale naturale” è maggiore, con ricadute negative in diversi campi. La Tesi sposta l’attenzione al di là di queste aree e si interroga sull’utilità delle infrastrutture verdi nei territori intermedi, meno densamente urbanizzati e connotati da una forte vocazione agricola. Viene considerato il caso della Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. Si tratta di un territorio intermedio, un fatto chiaro dal punto di vista geomorfologico, delle dinamiche socioeconomiche e delle politiche territoriali. L’area di studio è formata da cinque comuni disposti attorno a un’ampia area rurale, che nel 2021 è stata iscritta nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici (Praterie e canali irrigui della Val d’Enza). A partire da un’accurata analisi della struttura degli spazi aperti – agricoli, periurbani e urbani – viene elaborato uno scenario per la creazione di un’infrastruttura verde a scala sovracomunale, concepita come una “rete di reti” a carattere multifunzionale che, oltre a far leva sulla riscoperta e sulla valorizzazione degli elementi tipici del paesaggio rurale locale, punta a migliorare la connettività fra ambiti urbani, periurbani e agricoli. Portare in “primo piano” gli spazi aperti, attribuendo loro un ruolo strategico nell’organizzazione insediativa, è utile anche per trovare un’unità di intenti nell’elaborazione del Piano urbanistico generale (PUG) dell’Unione Val d’Enza, superando l’attuale frammentazione (e mancanza di visione) della pianificazione locale.

Infrastrutture verdi in territori intermedi: una visione strategica per l'area delle praterie e dei canali irrigui della Val d'Enza

Tebaldi, Samanta;Dallaglio, Giulia
2023/2024

Abstract

The creation of green infrastructures is recognised as one of the most useful measures to mitigate the effects of ongoing climate change, but also to combat land consumption and the loss of ecological and environmental quality of urban settlements. Over the last decade, the European Union has strongly supported the construction of green infrastructures because of their key role in ‘restoring nature’ and providing ecosystem services; they are also included in the European Territorial Agenda 2030, based on the pillars of a ‘greener’ and ‘fairer’ Europe. Green infrastructure projects often concern urban agglomerations, where the problem of erosion of ‘natural capital’ is greatest, with negative impacts in various fields. The thesis shifts attention beyond these areas and questions the usefulness of green infrastructure in intermediate, less densely urbanised territories characterised by a strong agricultural vocation. The case of the Val d’Enza, in the province of Reggio Emilia, is considered. This is an intermediate territory, a clear fact from the point of view of geomorphology, socioeconomic dynamics and territorial policies. The study area is made up of five municipalities arranged around a large rural area, which in 2021 was entered in the National Register of Historic Rural Landscapes (Praterie e canali irrigui della Val d’Enza). Starting from an accurate analysis of the structure of the open spaces - agricultural, peri-urban and urban - a scenario is drawn up for the creation of a green infrastructure on a supra-municipal scale, conceived as a multifunctional ‘network of networks’ that, in addition to levering the rediscovery and enhancement of the typical elements of the local rural landscape, aims to improve connectivity between urban, peri-urban and agricultural areas. Bringing open spaces to the ‘foreground’, giving them a strategic role in settlement organisation, is also useful to find a unity of intentions in the drafting of the General Urban Plan (PUG) of the Val d’Enza Union, overcoming the current fragmentation (and lack of vision) of local planning.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-apr-2025
2023/2024
La creazione di infrastrutture verdi è riconosciuta come una delle misure più utili per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, ma anche per contrastare il consumo di suolo e la perdita di qualità ecologica e ambientale degli insediamenti urbani. Nell’ultimo decennio, l’Unione europea ha fortemente sostenuto la realizzazione di infrastrutture verdi per il loro ruolo chiave nel “ripristino della natura” e nella fornitura di servizi ecosistemici; esse vengono contemplate anche nell’Agenda territoriale europea al 2030, fondata sui pilastri di un’Europa “più verde” e “più giusta”. Spesso i progetti di infrastrutture verdi riguardano le agglomerazioni urbane, dove il problema dell’erosione del “capitale naturale” è maggiore, con ricadute negative in diversi campi. La Tesi sposta l’attenzione al di là di queste aree e si interroga sull’utilità delle infrastrutture verdi nei territori intermedi, meno densamente urbanizzati e connotati da una forte vocazione agricola. Viene considerato il caso della Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. Si tratta di un territorio intermedio, un fatto chiaro dal punto di vista geomorfologico, delle dinamiche socioeconomiche e delle politiche territoriali. L’area di studio è formata da cinque comuni disposti attorno a un’ampia area rurale, che nel 2021 è stata iscritta nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici (Praterie e canali irrigui della Val d’Enza). A partire da un’accurata analisi della struttura degli spazi aperti – agricoli, periurbani e urbani – viene elaborato uno scenario per la creazione di un’infrastruttura verde a scala sovracomunale, concepita come una “rete di reti” a carattere multifunzionale che, oltre a far leva sulla riscoperta e sulla valorizzazione degli elementi tipici del paesaggio rurale locale, punta a migliorare la connettività fra ambiti urbani, periurbani e agricoli. Portare in “primo piano” gli spazi aperti, attribuendo loro un ruolo strategico nell’organizzazione insediativa, è utile anche per trovare un’unità di intenti nell’elaborazione del Piano urbanistico generale (PUG) dell’Unione Val d’Enza, superando l’attuale frammentazione (e mancanza di visione) della pianificazione locale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/234429