Aesthetic(s) of Nostalgia(s) on Instagram : curation of nostalgia images on Instagram by film photography enthusiasts and amateurs

In the post-COVID era, characterised by global crises, economic instability, and political tensions, nostalgia goes beyond a simple yearning for the good old days. The contemporary media culture expresses a desire for what is perceived to be lost in the ongoing digitisation, which has resulted in widespread romanticisation and fetishism of analogue media through various aesthetics of nostalgia. On Instagram, this phenomenon has been going on since the early days of the platform. The main research question explored in this thesis is: How are analogue nostalgia images curated on Instagram by film photography enthusiasts and amateurs, and how does it transpire in our hypermediated society? By going through Bolter and Grusin's (2000) concept of remediation, which describes how new media refashions older forms, and examining the various theories about the curation of digital photographs with analogue markers that are present on platforms like Instagram, such as the aestheticisation of imperfections (Chandler & Levingston, 2012), the digital mimicry (Rosen, 2001), or the Faux-Vintage (Jurgenson, 2011), this thesis highlights different modes of curating nostalgia on Instagram: digital-made analogue pictures and analogue-made digital photographs. A major focus is the phenomenon of the analogue finstas, which are secondary accounts created by Instagram users to share their analogue photos with their close social circle. To provide a systematic approach to studying this phenomenon, this research develops a methodology for examining analogue finstas, diving into aesthetic choices and engagement practices, but also how the platform mechanisms shape nostalgic visual narratives. Thus, this study explores the motivations, aesthetics and cultural implications of these accounts, and reveals that analogue nostalgia images on Instagram are influenced by both traditional photographic aesthetics and the platform’s digital possibilities. Analogue finstas function as modern-day photo albums, documenting personal experiences while rejecting the curated and performative nature of mainstream social media. These accounts reflect a shift from the “home mode” (Chalfen, 1987) of traditional family photography to a “friends mode” (Manovich, 2017) which focuses on social photography. The research also provides a step-by-step methodology that will be used for the realisation of an exhibition, visually translating the findings. Moreover, Instagram’s algorithm amplifies retro aesthetics, reflecting a broader cultural longing for authenticity, permanence and emotional resonance in an era dominated by digital immediacy. This study underscores the relevance of analogue photography as a tool for personal storytelling and cultural identity, with the curation of these ‘analogue twins’, and provides insights for communication designers to understand and exploit nostalgia as a creative way for creating meaningful visual narratives.

Nel periodo successivo al COVID, caratterizzato da crisi globali, instabilità economica e tensioni politiche, la nostalgia va oltre il semplice desiderio dei "bei vecchi tempi". La cultura mediatica contemporanea esprime un desiderio per ciò che si percepisce come perduto nell’attuale processo di digitalizzazione, portando a una diffusa romanticizzazione e feticismo dei media analogici attraverso diverse estetiche della nostalgia. Su Instagram, questo fenomeno è presente sin dai primi anni della piattaforma. Il principale quesito di ricerca è: Come vengono curate le immagini di nostalgia analogica su Instagram dagli appassionati e dilettanti della fotografia analogica, e come si manifesta questo fenomeno nella nostra società ipermediata? Attraverso il concetto di "remediation" di Bolter e Grusin (2000), che descrive come i nuovi media rifondano le forme precedenti, e analizzando varie teorie sulla cura delle fotografie digitali con marcatori analogici presenti su piattaforme come Instagram, come "the aestheticisation of imperfections" (Chandler & Levingston, 2012), "the digital mimicry" (Rosen, 2001) o il "Faux-Vintage" (Jurgenson, 2011), questa tesi mette in evidenza diverse modalità di curare la nostalgia su Instagram: immagini analogiche create digitalmente e fotografie digitali create in maniera analogica. Particolare attenzione viene data al fenomeno degli analogue finstas, ovvero account secondari creati dagli utenti di Instagram per condividere foto analogiche con il proprio circolo ristretto di amici. Per fornire un approccio sistematico allo studio di questo fenomeno, questa ricerca sviluppa una metodologia per l'analisi degli analogue finstas, approfondendo le scelte estetiche e le pratiche di interazione, ma anche il modo in cui i meccanismi della piattaforma plasmano le narrazioni visive nostalgiche. Questo studio esplora quindi le motivazioni, le estetiche e le implicazioni culturali di questi account, rivelando come il sentimento di nostalgia delle fotografie analogiche su Instagram è influenzato sia dalle estetiche fotografiche tradizionali sia dalle possibilità offerte dal digitale. Gli analogue finstas funzionano come moderni album fotografici, documentando esperienze personali e rifiutando la natura curata e performativa dei social media mainstream. Questi account riflettono il passaggio del "home mode" della fotografia familiare tradizionale (Chalfen, 1987) al "friends mode" della fotografia sociale (Manovich, 2017). La ricerca propone inoltre una metodologia strutturata in fasi, che verrà utilizzata per la realizzazione di una mostra, traducendo visivamente i risultati ottenuti. Inoltre, l’algoritmo di Instagram amplifica le estetiche retrò, riflettendo un più ampio desiderio culturale di autenticità, permanenza e risonanza emotiva in un’epoca dominata dall’immediatezza digitale. Questo studio sottolinea la rilevanza della fotografia analogica come strumento di narrazione personale e di identità culturale, attraverso la cura di questi analog twins, e offre spunti utili ai designer della comunicazione per comprendere e sfruttare la nostalgia come via creativa per realizzare narrazioni visive efficaci e rilevanti per l'osservatore.