Over the past forty-five years, Science, Technology, and Society (STS) studies have progressively recognized the importance of the designer, predominantly valuing their technical and operational competencies essential for mapping activities and configuring artifacts to support research. However, contemporary experiences demonstrate that technical proficiency alone is no longer sufficient for addressing complex socio-technical issues, demanding instead a figure capable of critically contributing both to research methodologies and data interpretation. This thesis aims to reconstruct the key steps leading to the integration of designers within the STS domain, highlighting critical aspects of the bibliographic tradition and their connections to current practices. From this perspective, a parallel analysis has been conducted, focusing on seminal texts authored by key figures in the STS landscape, alongside a contemporary case study: the "Ecologies of Large Language Models Practices (EL2MP)" project. Undertaken at Sciences Po’s médialab, this study originates from the need to investigate interactions between various professional figures and Large Language Models (LLMs). Within this context, the designer serves as a connector between researchers and practitioners, designing interfaces and experimental artifacts that make research more accessible, thereby facilitating an understanding of the socio-technical implications of LLMs in multiple professional settings. This dual-track reasoning seeks to juxtapose theoretical and operational perspectives, identifying which attributes of the designer’s role have evolved and which have remained constant. From this comparative analysis emerges the necessity to transcend the "designer-executor" model in favor of adopting a "hybrid-critical" approach, in which designers provide a crucial interpretative contribution. Within this framework, the designer becomes an essential mediator among researchers, co-researchers, artifacts, devices, and research questions, merging design pragmatism with socio-technological sensitivity. At the same time, the designer’s technical-operational contribution is not negated but rather enhanced through its hybridization with strategic-critical skills, placing the designer at the heart of a new, holistic, and horizontal STS approach.

Nel corso degli ultimi quarantacinque anni, gli Studi su Scienza, Tecnologia e Società (STS) hanno gradualmente riconosciuto la rilevanza della figura del designer, apprezzata prevalentemente per le competenze tecnico-operative, fondamentali nelle attività di mappatura e configurazione di artefatti a sostegno della ricerca. Le esperienze contemporanee dimostrano però come la sola competenza tecnica del designer non sia più sufficiente per far fronte a problematiche socio-tecniche complesse, richiedendo una figura in grado di contribuire in modo critico sia alle metodologie di ricerca sia all’interpretazione dei dati. La presente tesi si propone di ricostruire le tappe fondamentali che hanno condotto all’integrazione del designer nell’ambito STS, mettendo in rilievo gli aspetti chiave della tradizione bibliografica e il modo in cui essi si riconnettono alle pratiche attuali. In tale prospettiva, si è proceduto a un’analisi parallela di testi chiave, firmati da autori centrali nel panorama STS, e di un caso studio contemporaneo: il progetto "Ecologies of Large Language Models Practices (EL2MP)". Lo studio, svolto presso il médialab di Sciences Po, nasce dall’esigenza di investigare come diverse figure professionali interagiscano con i Large Language Models. In questo contesto, il designer ricopre il ruolo di connettore fra ricercatori e professionisti, progettando interfacce e artefatti sperimentali in grado di rendere la ricerca più accessibile, abilitando la comprensione delle implicazioni socio-tecniche dei LLM in molteplici contesti lavorativi. Questo ragionamento a doppio binario vuole confrontare prospettive teoriche e operative, individuando quali caratteristiche della figura del designer si siano evolute e quali siano rimaste costanti. Dall’analisi comparativa, emerge la necessità di superare il modello “designer-esecutore” per adottare una visione “ibrido-critica” nella quale il designer fornisce un contributo interpretativo decisivo. In questa prospettiva, il designer diventa un mediatore essenziale tra ricercatori, co-ricercatori, artefatti, dispositivi e quesiti di ricerca, coniugando pragmatismo progettuale e sensibilità socio-tecnologica. Al contempo, non si nega il suo contributo tecnico-operativo, ma se ne esalta l'ibridazione con le capacità strategico-critiche, collocandolo al centro di un nuovo approccio STS olistico ed orizzontale.

Verso un designer-mediatore : progettare l'infrastruttura di ricerca socio-tecnica

Prinetti, Tommaso
2023/2024

Abstract

Over the past forty-five years, Science, Technology, and Society (STS) studies have progressively recognized the importance of the designer, predominantly valuing their technical and operational competencies essential for mapping activities and configuring artifacts to support research. However, contemporary experiences demonstrate that technical proficiency alone is no longer sufficient for addressing complex socio-technical issues, demanding instead a figure capable of critically contributing both to research methodologies and data interpretation. This thesis aims to reconstruct the key steps leading to the integration of designers within the STS domain, highlighting critical aspects of the bibliographic tradition and their connections to current practices. From this perspective, a parallel analysis has been conducted, focusing on seminal texts authored by key figures in the STS landscape, alongside a contemporary case study: the "Ecologies of Large Language Models Practices (EL2MP)" project. Undertaken at Sciences Po’s médialab, this study originates from the need to investigate interactions between various professional figures and Large Language Models (LLMs). Within this context, the designer serves as a connector between researchers and practitioners, designing interfaces and experimental artifacts that make research more accessible, thereby facilitating an understanding of the socio-technical implications of LLMs in multiple professional settings. This dual-track reasoning seeks to juxtapose theoretical and operational perspectives, identifying which attributes of the designer’s role have evolved and which have remained constant. From this comparative analysis emerges the necessity to transcend the "designer-executor" model in favor of adopting a "hybrid-critical" approach, in which designers provide a crucial interpretative contribution. Within this framework, the designer becomes an essential mediator among researchers, co-researchers, artifacts, devices, and research questions, merging design pragmatism with socio-technological sensitivity. At the same time, the designer’s technical-operational contribution is not negated but rather enhanced through its hybridization with strategic-critical skills, placing the designer at the heart of a new, holistic, and horizontal STS approach.
RICCI, DONATO
ARC III - Scuola del Design
3-apr-2025
2023/2024
Nel corso degli ultimi quarantacinque anni, gli Studi su Scienza, Tecnologia e Società (STS) hanno gradualmente riconosciuto la rilevanza della figura del designer, apprezzata prevalentemente per le competenze tecnico-operative, fondamentali nelle attività di mappatura e configurazione di artefatti a sostegno della ricerca. Le esperienze contemporanee dimostrano però come la sola competenza tecnica del designer non sia più sufficiente per far fronte a problematiche socio-tecniche complesse, richiedendo una figura in grado di contribuire in modo critico sia alle metodologie di ricerca sia all’interpretazione dei dati. La presente tesi si propone di ricostruire le tappe fondamentali che hanno condotto all’integrazione del designer nell’ambito STS, mettendo in rilievo gli aspetti chiave della tradizione bibliografica e il modo in cui essi si riconnettono alle pratiche attuali. In tale prospettiva, si è proceduto a un’analisi parallela di testi chiave, firmati da autori centrali nel panorama STS, e di un caso studio contemporaneo: il progetto "Ecologies of Large Language Models Practices (EL2MP)". Lo studio, svolto presso il médialab di Sciences Po, nasce dall’esigenza di investigare come diverse figure professionali interagiscano con i Large Language Models. In questo contesto, il designer ricopre il ruolo di connettore fra ricercatori e professionisti, progettando interfacce e artefatti sperimentali in grado di rendere la ricerca più accessibile, abilitando la comprensione delle implicazioni socio-tecniche dei LLM in molteplici contesti lavorativi. Questo ragionamento a doppio binario vuole confrontare prospettive teoriche e operative, individuando quali caratteristiche della figura del designer si siano evolute e quali siano rimaste costanti. Dall’analisi comparativa, emerge la necessità di superare il modello “designer-esecutore” per adottare una visione “ibrido-critica” nella quale il designer fornisce un contributo interpretativo decisivo. In questa prospettiva, il designer diventa un mediatore essenziale tra ricercatori, co-ricercatori, artefatti, dispositivi e quesiti di ricerca, coniugando pragmatismo progettuale e sensibilità socio-tecnologica. Al contempo, non si nega il suo contributo tecnico-operativo, ma se ne esalta l'ibridazione con le capacità strategico-critiche, collocandolo al centro di un nuovo approccio STS olistico ed orizzontale.
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Descrizione: Tesi di ricerca sulla figura del designer come mediatore nell'ambito di ricerca STS
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