We live in an age where digitisation has broken down all boundaries: we can be anywhere, connect with anyone, explore the world without moving from home. However, it is precisely this virtual ubiquity that has made the need for physical meeting places even more evident, spaces in which the human experience is rooted in architecture and sociability. It is in this scenario that commercial space, in its traditional form, enters into crisis: e-commerce, food delivery and streaming have replaced many of the functions for which these spaces were born. But does this really mean that these are destined to disappear? Rather than becoming extinct, the retail space must transform, rediscovering its true nature: not just a place for consumption, but a new contemporary square, designed to encourage sociability, permanence and direct experience. Architectural design must overturn the relationship between commerce and public space, giving centrality to meeting places, green areas, places of culture and leisure. It is not a question of eliminating commerce, but of redefining its role, since shops must no longer be simple points of sale, but immersive spaces where the product can be explored, touched, understood before finalising the purchase, perhaps through digital interfaces. Indeed, the integration of physical space and technology is the key to this evolution. Augmented reality, interactive panels, artificial intelligence and the digitisation of sales processes must enhance the customer experience, but without replacing the value of physical presence. The retail space is no longer a mere container of shops, but an urban ecosystem in which commerce, culture and sociality are intertwined.

Viviamo in un’epoca in cui la digitalizzazione ha abbattuto ogni confine: possiamo essere ovunque, connetterci con chiunque, esplorare il mondo senza muoverci da casa. Tuttavia, proprio questa ubiquità virtuale ha reso ancora più evidente il bisogno di luoghi fisici di incontro, spazi in cui l’esperienza umana si radichi nell’architettura e nella socialità. È in questo scenario che lo spazio commerciale, nella sua forma tradizionale, entra in crisi: l’e-commerce, il food delivery e lo streaming hanno sostituito molte delle funzioni per cui questi spazi erano nati. Ma significa davvero che questi siano destinati a scomparire? Piuttosto che estinguersi, lo spazio del commercio deve trasformarsi, riscoprendo la sua vera natura: non solo luogo di consumo, ma una nuova piazza contemporanea, progettata per favorire la socialità, la permanenza e l’esperienza diretta. La progettazione architettonica deve ribaltare il rapporto tra commercio e spazio pubblico, dando centralità agli ambienti di aggregazione, alle aree verdi, ai luoghi di cultura e svago. Non si tratta di eliminare il commercio, ma di ridefinirne il ruolo, poiché, i negozi non devono essere più semplici punti vendita, ma spazi immersivi in cui il prodotto si può esplorare, toccare, comprendere prima di finalizzare l’acquisto, magari attraverso interfacce digitali. Infatti, l’integrazione tra spazio fisico e tecnologia è la chiave per questa evoluzione. La realtà aumentata, i pannelli interattivi, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi di vendita devono potenziare l’esperienza del cliente, senza però sostituire il valore della presenza fisica. Lo spazio commerciale non è più un semplice contenitore di negozi, ma un ecosistema urbano in cui il commercio, la cultura e la socialità si intrecciano.

Green shopper : dal commercio tradizionale all'esperienza immersiva: il futuro degli spazi commerciali

FERRARI, ERIKA;BATTAINI, ALICE
2024/2025

Abstract

We live in an age where digitisation has broken down all boundaries: we can be anywhere, connect with anyone, explore the world without moving from home. However, it is precisely this virtual ubiquity that has made the need for physical meeting places even more evident, spaces in which the human experience is rooted in architecture and sociability. It is in this scenario that commercial space, in its traditional form, enters into crisis: e-commerce, food delivery and streaming have replaced many of the functions for which these spaces were born. But does this really mean that these are destined to disappear? Rather than becoming extinct, the retail space must transform, rediscovering its true nature: not just a place for consumption, but a new contemporary square, designed to encourage sociability, permanence and direct experience. Architectural design must overturn the relationship between commerce and public space, giving centrality to meeting places, green areas, places of culture and leisure. It is not a question of eliminating commerce, but of redefining its role, since shops must no longer be simple points of sale, but immersive spaces where the product can be explored, touched, understood before finalising the purchase, perhaps through digital interfaces. Indeed, the integration of physical space and technology is the key to this evolution. Augmented reality, interactive panels, artificial intelligence and the digitisation of sales processes must enhance the customer experience, but without replacing the value of physical presence. The retail space is no longer a mere container of shops, but an urban ecosystem in which commerce, culture and sociality are intertwined.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-apr-2025
2024/2025
Viviamo in un’epoca in cui la digitalizzazione ha abbattuto ogni confine: possiamo essere ovunque, connetterci con chiunque, esplorare il mondo senza muoverci da casa. Tuttavia, proprio questa ubiquità virtuale ha reso ancora più evidente il bisogno di luoghi fisici di incontro, spazi in cui l’esperienza umana si radichi nell’architettura e nella socialità. È in questo scenario che lo spazio commerciale, nella sua forma tradizionale, entra in crisi: l’e-commerce, il food delivery e lo streaming hanno sostituito molte delle funzioni per cui questi spazi erano nati. Ma significa davvero che questi siano destinati a scomparire? Piuttosto che estinguersi, lo spazio del commercio deve trasformarsi, riscoprendo la sua vera natura: non solo luogo di consumo, ma una nuova piazza contemporanea, progettata per favorire la socialità, la permanenza e l’esperienza diretta. La progettazione architettonica deve ribaltare il rapporto tra commercio e spazio pubblico, dando centralità agli ambienti di aggregazione, alle aree verdi, ai luoghi di cultura e svago. Non si tratta di eliminare il commercio, ma di ridefinirne il ruolo, poiché, i negozi non devono essere più semplici punti vendita, ma spazi immersivi in cui il prodotto si può esplorare, toccare, comprendere prima di finalizzare l’acquisto, magari attraverso interfacce digitali. Infatti, l’integrazione tra spazio fisico e tecnologia è la chiave per questa evoluzione. La realtà aumentata, i pannelli interattivi, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi di vendita devono potenziare l’esperienza del cliente, senza però sostituire il valore della presenza fisica. Lo spazio commerciale non è più un semplice contenitore di negozi, ma un ecosistema urbano in cui il commercio, la cultura e la socialità si intrecciano.
File allegati
File Dimensione Formato  
2025_04_Battaini_Ferrari_tesi.pdf

accessibile in internet per tutti a partire dal 03/03/2026

Descrizione: Relazione di progetto_tesi
Dimensione 36.32 MB
Formato Adobe PDF
36.32 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2025_04_Battaini_Ferrari_Tavole.pdf

accessibile in internet per tutti a partire dal 03/03/2026

Descrizione: Tavole di progetto_tesi
Dimensione 112.37 MB
Formato Adobe PDF
112.37 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/234851