Trebisacce, a coastal town in Calabria, epitomizes the dual challenges and opportunities common to many Southern Italian communities: it must support a significant aging population while harnessing considerable tourism potential. Against this backdrop, the town’s landscape is marred by numerous unfinished private dwellings—visible concrete skeletons that stand as scars of past economic stagnation. This thesis focuses on Trebisacce as a case study to explore how these incomplete structures can be transformed to respond to community needs and bolster local development. To inform potential solutions, the research examines case studies of incomplete structures successfully reimagined elsewhere. These examples span artistic interventions repurposing skeletal buildings as public art, adaptive reuse projects converting derelict shells into functional community spaces, and innovative installations that activated disused infrastructure. Insights from these precedents guide the strategy for Trebisacce’s unfinished buildings, showing how shifting perceptions—from blight to opportunity—can unlock social, economic, and aesthetic benefits. Building on these insights, the thesis proposes a pilot intervention on one of prominent unfinished structures as an experimental model for broader application. The project envisions a public-private management model to transform abandoned and vulnerable private assets into spaces open to the community, ensuring their long-term sustainability and accessibility. Within this framework, the intervention rebrands the structure from a “visible scar” into a “living form” that broadcasts future possibilities for the town. To achieve this, a flexible tube-and-coupler scaffolding system is employed to envelop and inhabit the existing concrete frame, creating an accessible multi-level public space. This modular approach allows the intervention to adapt to various uses—cultural events, markets, leisure—while remaining reversible and responsive. In doing so, the project exemplifies how unfinished buildings can evolve into vibrant community assets, illustrating a pathway to transform similar structures across the region.

Trebisacce, una cittadina costiera della Calabria, affronta le sfide e opportunità tipiche dell’Italia meridionale: deve sostenere un numero sempre crescente di popolazione di anziani e allo stesso tempo valorizzare il potenziale turistico. Il paesaggio urbano è segnato da numerose abitazioni private incompiute—scheletri in cemento armato, testimonianza di una stagnazione economica passata. Queste strutture sottoutilizzate rappresentano un’opportunità di rigenerazione urbana. Questa tesi analizza Trebisacce come caso studio per esplorare strategie di trasformazione di tali edifici in risorse collettive per la comunità. La ricerca prende spunto da casi studio in cui edifici incompiuti sono stati riattivati con successo. Gli esempi spaziano da interventi artistici che ripensano questi scheletri come opere d’arte pubblica, a progetti di riuso adattivo che convertono edifici abbandonati in spazi comunitari, fino a installazioni innovative che hanno riattivato infrastrutture dismesse. Le intuizioni tratte da questi casi precedenti orientano la strategia per Trebisacce, dimostrando come un cambiamento di percezione—dal degrado all’opportunità—possa generare benefici sociali, economici ed estetici. Sulla base di queste analisi, la tesi propone un intervento pilota su una delle strutture incompiute più rilevanti, come modello sperimentale per un’applicazione più ampia. Il progetto introduce un modello di gestione pubblico-privata per trasformare beni abbandonati e vulnerabili in spazi comunitari, garantendone sostenibilità e accessibilità. In questo quadro, l’intervento trasforma la struttura da “scheletro” a “forma vivente” attivando nuove possibilità per la città. Per raggiungere questo obiettivo, un sistema flessibile di ponteggio a tubi e giunti avvolge e abita la struttura esistente, creando uno spazio pubblico multilivello accessibile. Questo approccio modulare consente usi adattabili—eventi culturali, mercati, attività ricreative—pur rimanendo reversibile e dinamico. Il progetto dimostra come gli edifici incompiuti possano evolversi in risorse comunitarie vivaci, delineando un modello replicabile per la rigenerazione di strutture simili nella regione.

From skeletons to living structures: transforming unfinished architecture in Trebisacce

Guo, Sheng
2023/2024

Abstract

Trebisacce, a coastal town in Calabria, epitomizes the dual challenges and opportunities common to many Southern Italian communities: it must support a significant aging population while harnessing considerable tourism potential. Against this backdrop, the town’s landscape is marred by numerous unfinished private dwellings—visible concrete skeletons that stand as scars of past economic stagnation. This thesis focuses on Trebisacce as a case study to explore how these incomplete structures can be transformed to respond to community needs and bolster local development. To inform potential solutions, the research examines case studies of incomplete structures successfully reimagined elsewhere. These examples span artistic interventions repurposing skeletal buildings as public art, adaptive reuse projects converting derelict shells into functional community spaces, and innovative installations that activated disused infrastructure. Insights from these precedents guide the strategy for Trebisacce’s unfinished buildings, showing how shifting perceptions—from blight to opportunity—can unlock social, economic, and aesthetic benefits. Building on these insights, the thesis proposes a pilot intervention on one of prominent unfinished structures as an experimental model for broader application. The project envisions a public-private management model to transform abandoned and vulnerable private assets into spaces open to the community, ensuring their long-term sustainability and accessibility. Within this framework, the intervention rebrands the structure from a “visible scar” into a “living form” that broadcasts future possibilities for the town. To achieve this, a flexible tube-and-coupler scaffolding system is employed to envelop and inhabit the existing concrete frame, creating an accessible multi-level public space. This modular approach allows the intervention to adapt to various uses—cultural events, markets, leisure—while remaining reversible and responsive. In doing so, the project exemplifies how unfinished buildings can evolve into vibrant community assets, illustrating a pathway to transform similar structures across the region.
ZANOTTO, FRANCESCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-apr-2025
2023/2024
Trebisacce, una cittadina costiera della Calabria, affronta le sfide e opportunità tipiche dell’Italia meridionale: deve sostenere un numero sempre crescente di popolazione di anziani e allo stesso tempo valorizzare il potenziale turistico. Il paesaggio urbano è segnato da numerose abitazioni private incompiute—scheletri in cemento armato, testimonianza di una stagnazione economica passata. Queste strutture sottoutilizzate rappresentano un’opportunità di rigenerazione urbana. Questa tesi analizza Trebisacce come caso studio per esplorare strategie di trasformazione di tali edifici in risorse collettive per la comunità. La ricerca prende spunto da casi studio in cui edifici incompiuti sono stati riattivati con successo. Gli esempi spaziano da interventi artistici che ripensano questi scheletri come opere d’arte pubblica, a progetti di riuso adattivo che convertono edifici abbandonati in spazi comunitari, fino a installazioni innovative che hanno riattivato infrastrutture dismesse. Le intuizioni tratte da questi casi precedenti orientano la strategia per Trebisacce, dimostrando come un cambiamento di percezione—dal degrado all’opportunità—possa generare benefici sociali, economici ed estetici. Sulla base di queste analisi, la tesi propone un intervento pilota su una delle strutture incompiute più rilevanti, come modello sperimentale per un’applicazione più ampia. Il progetto introduce un modello di gestione pubblico-privata per trasformare beni abbandonati e vulnerabili in spazi comunitari, garantendone sostenibilità e accessibilità. In questo quadro, l’intervento trasforma la struttura da “scheletro” a “forma vivente” attivando nuove possibilità per la città. Per raggiungere questo obiettivo, un sistema flessibile di ponteggio a tubi e giunti avvolge e abita la struttura esistente, creando uno spazio pubblico multilivello accessibile. Questo approccio modulare consente usi adattabili—eventi culturali, mercati, attività ricreative—pur rimanendo reversibile e dinamico. Il progetto dimostra come gli edifici incompiuti possano evolversi in risorse comunitarie vivaci, delineando un modello replicabile per la rigenerazione di strutture simili nella regione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/235114