Contemporary around the corner: reframing brazilian architecture through three 21st Century exhibitions

This thesis investigates the redefinitions of Brazilian architecture's trajectory in contemporary times. To this end, it considers the long genealogy of modern production in the Country, analyzing its permanence and transformations through its representation in international exhibitions held in the 21st century. The research identifies a gap in the literature from the 1980s onwards, marked by a reduced participation of many Latin America Countries in architectural debates in global centers. The lack of discussions questioning the trajectory of modern architecture in Brazil on postmodernism or structured manifestations of rupture reinforced this gap, first highlighted by Francisco Liernur (1980) and later problematized by Ruth Verde Zein (2015). Brazil was also affected by this process. Based on this observation, the study examines the structural, political, and institutional factors that sustained the hegemony of Modernism in the Country. The thesis analyzes the historical context of the period, the interactions between politics and architecture, and the impact of these dynamics on national production. Against this backdrop, Brazil's participation in the 2023 Venice Biennale indicates new directions for national architecture. The discussion about an "emancipated" identity, which emerges from the Brazilian Pavilion in this edition, points to a process of late revision and rethinking of modern architecture, now reinterpreted in contemporary times. The thesis will focus on analyzing the Country's participation in three international exhibitions: the MoMA show Latin America in Construction: Architecture 1955-1980 (2015), the 13th edition of the São Paulo International Architecture Biennale (2022), and the Venice Biennale (2023). By examining curatorial discourses, Brazil’s representation, and the legacy of the exhibitions, this research aims to contextualize national distancing while highlighting the redefinitions that appear. Finally, it will seek to simultaneously understand the exported representation of Brazil and its discussion/production within national borders, revealing the intricate dynamics of narratives between peripheries and global centralities. Thus, the importance of MoMA in legitimizing the Country's architecture will also be observed.

Questa tesi indaga le ridefinizioni del percorso dell'architettura brasiliana nei tempi contemporanei. A tal fine, considera la lunga genealogia della architettura moderna nel paese, analizzandone la permanenza e le trasformazioni attraverso la sua rappresentazione nelle mostre internazionali del XXI secolo. La ricerca identifica una lacuna nella letteratura a partire dagli anni '80, segnata da una ridotta partecipazione di molti Paesi dell'America Latina ai dibattiti architettonici nei centri globali. L'assenza di discussioni critiche sulla traiettoria dell'architettura moderna in Brasile in relazione al postmoderno o a manifestazioni strutturate di rottura ha rafforzato questa lacuna, evidenziata per la prima volta da Francisco Liernur (1980) e successivamente problematizzata da Ruth Verde Zein (2015). Anche il Brasile è stato influenzato da questo processo. Sulla base di questa osservazione, lo studio esamina i fattori strutturali, politici e istituzionali che hanno sostenuto l'egemonia del modernismo nel paese. Viene inoltre analizzato il periodo storico, le interazioni tra politica e architettura e l'impatto di queste dinamiche sulla produzione nazionale. In questo contesto, la partecipazione del Brasile alla Biennale di Venezia del 2023 indica nuove direzioni per l'architettura nazionale. La discussione su un’identità "emancipata", che emerge dal Padiglione del Brasile in questa edizione, evidenzia un processo di revisione e ripensamento tardivi dell'architettura moderna, ora reinterpretata nella contemporaneità. La tesi si concentrerà sull'analisi della partecipazione del Brasile in tre esposizioni internazionali: la mostra del MoMA Latin America in Construction: Architecture 1955-1980 (2015), la 13ª edizione della Biennale Internazionale di Architettura di San Paolo (2022) e la Biennale di Venezia (2023). Esaminando i discorsi dei curatori, la rappresentazione del Brasile e l'eredità di queste esposizioni, questa ricerca mira a contestualizzare il distacco nazionale, evidenziando le ridefinizioni in corso. Infine, lo studio cercherà di comprendere simultaneamente l'immagine dell'architettura brasiliana che viene esportata e la sua discussione/produzione all'interno dei confini nazionali, rivelando le intricate dinamiche delle narrazioni tra periferie e centralità globali. Per questo motivo, viene anche analizzata l'importanza del MoMA nella legittimazione dell'architettura brasiliana.