This research aims to identify more sustainable construction solutions in the building sector, with the objective of reducing environmental impact and CO2 emissions. In particular, the aim is to demonstrate the feasibility of constructing a wine cellar using raw earth as a building material, with the integration of biogenic materials derived from local agricultural waste, promoting an approach based on regenerative architecture. Winery are usually made of reinforced concrete, a material that contributes significantly to greenhouse gas emissions during its life cycle. For this reason, more sustainable alternatives were explored, aiming for a zero-carbon impact. Raw earth was chosen because of its strong connection to the traditions of the wine cellars and the surrounding landscape. Comparison with traditional building materials showed that, to achieve the same structural performance, rammed earth walls require greater thicknesses, increasing material consumption and leading to a still high environmental impact. To reduce this, the integration of biogenic materials was therefore explored, in particular hazelnut shells, for their CO2 storage capacity. To support this hypothesis, laboratory experiments were conducted on a soil-shell bio-composite to assess its suitability as a building material. At the same time, other biogenic materials, such as grape stalks, used both as insulation and as a fibre in earth plasters, were also integrated into the project, with the aim of strengthening the concept of a circular economy, reducing waste and valorising local resources. The research highlighted the potential of soil-shell bio-composite and integrated solutions to achieve Carbon Neutrality, promoting a more sustainable and regenerative building model.

Questa ricerca si propone di individuare soluzioni costruttive più sostenibili nel settore edilizio, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di CO2. In particolare, si intende dimostrare la fattibilità della realizzazione di una cantina vitivinicola utilizzando la terra cruda come materiale da costruzione, affiancata dall’integrazione di materiali biogenici derivati dagli scarti agricoli locali, promuovendo un approccio basato sull’architettura rigenerativa. Le cantine sono solitamente realizzate in calcestruzzo armato, un materiale che, lungo il suo ciclo di vita, contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra. Per questo motivo, si sono esplorate soluzioni alternative più sostenibili, puntando ad un impatto zeroCarbon. La scelta è ricaduta sulla terra cruda dato il forte legame con le tradizioni delle cantine vitivinicole e il paesaggio circostante. Il confronto con i materiali edilizi tradizionali ha evidenziato che, per ottenere le stesse prestazioni strutturali, i muri in terra battuta necessitano di spessori maggiori, aumentando il consumo di materiale e portando ad avere un impatto ambientale ancora alto. Per ridurlo è stata quindi esplorata l’integrazione di materiali biogenici, in particolare dei gusci di nocciola, per la loro capacità di stoccaggio di CO2. A supporto di questa ipotesi, sono state condotte sperimentazioni di laboratorio su un bio-composito terra-gusci per valutarne l’idoneità come materiale da costruzione. Parallelamente, nel progetto sono stati integrati anche altri materiali biogenici, come i raspi d’uva, utilizzati sia come isolante sia come fibra negli intonaci di terra, con lo scopo di rafforzare il concetto di economia circolare, ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse locali. La ricerca ha evidenziato il potenziale del bio-composito terra-gusci e delle soluzioni integrate per il raggiungimento della Carbon Neutrality, promuovendo un modello di edilizia più sostenibile e rigenerativa.

B.R.I.C. bioedilizia rigenerativa per un impatto zerocarbon : la terra cruda come soluzione carbon neutral nella progettazione di una cantina vitivinicola nelle Langhe

Ganna, Carlotta;Galperti, Beatrice;Valsecchi, Alessia
2023/2024

Abstract

This research aims to identify more sustainable construction solutions in the building sector, with the objective of reducing environmental impact and CO2 emissions. In particular, the aim is to demonstrate the feasibility of constructing a wine cellar using raw earth as a building material, with the integration of biogenic materials derived from local agricultural waste, promoting an approach based on regenerative architecture. Winery are usually made of reinforced concrete, a material that contributes significantly to greenhouse gas emissions during its life cycle. For this reason, more sustainable alternatives were explored, aiming for a zero-carbon impact. Raw earth was chosen because of its strong connection to the traditions of the wine cellars and the surrounding landscape. Comparison with traditional building materials showed that, to achieve the same structural performance, rammed earth walls require greater thicknesses, increasing material consumption and leading to a still high environmental impact. To reduce this, the integration of biogenic materials was therefore explored, in particular hazelnut shells, for their CO2 storage capacity. To support this hypothesis, laboratory experiments were conducted on a soil-shell bio-composite to assess its suitability as a building material. At the same time, other biogenic materials, such as grape stalks, used both as insulation and as a fibre in earth plasters, were also integrated into the project, with the aim of strengthening the concept of a circular economy, reducing waste and valorising local resources. The research highlighted the potential of soil-shell bio-composite and integrated solutions to achieve Carbon Neutrality, promoting a more sustainable and regenerative building model.
ALBO, GIACOMO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
2-apr-2025
2023/2024
Questa ricerca si propone di individuare soluzioni costruttive più sostenibili nel settore edilizio, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di CO2. In particolare, si intende dimostrare la fattibilità della realizzazione di una cantina vitivinicola utilizzando la terra cruda come materiale da costruzione, affiancata dall’integrazione di materiali biogenici derivati dagli scarti agricoli locali, promuovendo un approccio basato sull’architettura rigenerativa. Le cantine sono solitamente realizzate in calcestruzzo armato, un materiale che, lungo il suo ciclo di vita, contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra. Per questo motivo, si sono esplorate soluzioni alternative più sostenibili, puntando ad un impatto zeroCarbon. La scelta è ricaduta sulla terra cruda dato il forte legame con le tradizioni delle cantine vitivinicole e il paesaggio circostante. Il confronto con i materiali edilizi tradizionali ha evidenziato che, per ottenere le stesse prestazioni strutturali, i muri in terra battuta necessitano di spessori maggiori, aumentando il consumo di materiale e portando ad avere un impatto ambientale ancora alto. Per ridurlo è stata quindi esplorata l’integrazione di materiali biogenici, in particolare dei gusci di nocciola, per la loro capacità di stoccaggio di CO2. A supporto di questa ipotesi, sono state condotte sperimentazioni di laboratorio su un bio-composito terra-gusci per valutarne l’idoneità come materiale da costruzione. Parallelamente, nel progetto sono stati integrati anche altri materiali biogenici, come i raspi d’uva, utilizzati sia come isolante sia come fibra negli intonaci di terra, con lo scopo di rafforzare il concetto di economia circolare, ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse locali. La ricerca ha evidenziato il potenziale del bio-composito terra-gusci e delle soluzioni integrate per il raggiungimento della Carbon Neutrality, promuovendo un modello di edilizia più sostenibile e rigenerativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/235264