“Ambienti sonori” is a research project born from the attempt to revalue an increasingly significant element of perception: sound. In an environment perceived through the senses, the “soundscape”, together with the visual landscape, shapes the perception of space and time, generating emotions, memories, and meanings. Despite this central role, in interior design, sound is often relegated to a secondary function compared to the visual dimension, reduced to a functional or decorative element. This research, along with the subsequent development of the interactive installation “Resonant Gate”, aims to challenge this perspective by recognizing sound as a design element with the same potential as imagery—capable of structuring spatial experience dynamically and narratively, telling the identity of a place, and creating a connection between humans and space. Through this approach, the study explores how sound and visual landscapes can transform otherwise anonymous spaces—such as airport waiting areas, exemplary “non-places” according to Marc Augé—into immersive and identity-defining environments. “Resonant Gate” will be a distributed installation of images and sounds within one of the gates at Malpensa Airport, inviting visitors to become co-creators of a synesthetic experience. The interaction between humans and space occurs through generative sound rhythms and reactive visuals, translating movement and presence into acoustic and visual patterns, transforming waiting time into a participatory dialogue. Sound emerges as a tool for environmental re-signification: no longer mere background noise, but a primary language for modulating atmospheres, shaping subjective time, and creating emotional connections. The combination of acoustics, technology, and design challenges the passivity of “non-places”, proposing multisensory spaces that elevate both the visual and auditory dimensions as aesthetic and relational components, equal in importance. Beyond presenting a model applicable to various transient contexts, this research fosters a critical reflection on the role of sound in contemporary design, highlighting its ability to generate identity, narratives, and ephemeral communities in environments that are increasingly globalized yet simultaneously more alienating.

“Ambienti sonori” è una ricerca che nasce come tentativo di dare nuovo valore a un elemento della percezione recentemente sempre più importante: il suono. In un ambiente percepito attraverso i sensi, il “paesaggio sonoro”, insieme a quello visivo, plasma la percezione dello spazio e del tempo, generando emozioni, memorie e significati. Nonostante questa centralità, nel design degli interni il suono è spesso relegato a ruolo secondario rispetto alla dimensione visiva, ridotto a elemento funzionale o decorativo. Questa ricerca, e il successivo sviluppo dell’intallazione interattiva “Resonant gate”, vuole provare a ribaltare tale prospettiva, riconoscendo al suono un potenziale progettuale pari a quello dell’immagine, capace di strutturare l’esperienza spaziale in modo dinamico e narrativo, come elemento in grado di raccontare l’identità di un luogo, e di creare una connessione tra l’uomo e lo spazio. Attraverso questo percorso si cerca, in particolare, di indagare come il paesaggio sonoro e visivo possano trasformare spazi per certi versi anonimi – come le aree di attesa aeroportuali, esemplari “nonluoghi” secondo Marc Augé – in ambienti immersivi e identitari. “Resonant gate” sarà infatti un’installazione diffusa di immagini e suoni realizzata in uno dei gate dell’aeroporto di Malpensa, invitando i visitatori a diventare co-autori di un’esperienza sinestetica. L’interazione uomo-spazio avviene attraverso ritmi sonori generativi e visuali reattivi, che traducono il movimento e la presenza umana in pattern acustici e visivi, trasformando l’attesa in un dialogo partecipativo. Il suono emerge come strumento di ri-significazione ambientale: non più rumore di fondo, ma linguaggio primario per modulare atmosfere, scandire il tempo soggettivo e creare connessioni emotive. L’unione di questi elementi di acustica, tecnologia e design sfida la passività dei non luoghi, proponendo spazi multisensoriali che valorizzano la dimensione visiva e uditiva come componente estetica e relazionale, come due elementi della stessa importanza. La ricerca, oltre a proporre un modello applicabile in vari contesti transitori, apre una riflessione critica sul ruolo del suono nella progettazione contemporanea, evidenziandone la capacità di generare identità, narrazioni e comunità effimere in ambienti sempre più globalizzati ma allo stesso tempo sempre più alienanti. Attraverso un percorso teorico e progettuale, questa tesi indaga come il paesaggio sonoro possa trasformare spazi per certi versi anonimi – come le aree di attesa aeroportuali, esemplari “nonluoghi” secondo Marc Augé – in ambienti immersivi e identitari. Culmine dello studio è la progettazione di un’installazione interattiva che integra suono e immagine, invitando i visitatori a diventare co-autori di un’esperienza sinestetica. L’interazione uomo-spazio avviene attraverso ritmi sonori generativi e visuali reattivi, che traducono il movimento e la presenza umana in pattern acustici e visivi, trasformando l’attesa in un dialogo partecipativo. Il suono emerge come strumento di ri-significazione ambientale: non più rumore di fondo, ma linguaggio primario per modulare atmosfere, scandire il tempo soggettivo e creare connessioni emotive. L’approccio sinergico tra acustica, tecnologia e design sfida la passività dei non luoghi, proponendo spazi multisensoriali che valorizzano la dimensione uditiva come componente estetica e relazionale. La ricerca, oltre a proporre un modello applicabile in vari contesti transitori, apre una riflessione critica sul ruolo del suono nella progettazione contemporanea, evidenziandone la capacità di generare identità, narrazioni e comunità effimere in ambienti sempre più globalizzati ma allo stesso tempo sempre più alienanti.

Ambienti sonori : il suono come linguaggio progettuale per il design degli interni

Piciotti, Francesca
2023/2024

Abstract

“Ambienti sonori” is a research project born from the attempt to revalue an increasingly significant element of perception: sound. In an environment perceived through the senses, the “soundscape”, together with the visual landscape, shapes the perception of space and time, generating emotions, memories, and meanings. Despite this central role, in interior design, sound is often relegated to a secondary function compared to the visual dimension, reduced to a functional or decorative element. This research, along with the subsequent development of the interactive installation “Resonant Gate”, aims to challenge this perspective by recognizing sound as a design element with the same potential as imagery—capable of structuring spatial experience dynamically and narratively, telling the identity of a place, and creating a connection between humans and space. Through this approach, the study explores how sound and visual landscapes can transform otherwise anonymous spaces—such as airport waiting areas, exemplary “non-places” according to Marc Augé—into immersive and identity-defining environments. “Resonant Gate” will be a distributed installation of images and sounds within one of the gates at Malpensa Airport, inviting visitors to become co-creators of a synesthetic experience. The interaction between humans and space occurs through generative sound rhythms and reactive visuals, translating movement and presence into acoustic and visual patterns, transforming waiting time into a participatory dialogue. Sound emerges as a tool for environmental re-signification: no longer mere background noise, but a primary language for modulating atmospheres, shaping subjective time, and creating emotional connections. The combination of acoustics, technology, and design challenges the passivity of “non-places”, proposing multisensory spaces that elevate both the visual and auditory dimensions as aesthetic and relational components, equal in importance. Beyond presenting a model applicable to various transient contexts, this research fosters a critical reflection on the role of sound in contemporary design, highlighting its ability to generate identity, narratives, and ephemeral communities in environments that are increasingly globalized yet simultaneously more alienating.
ARC III - Scuola del Design
3-apr-2025
2023/2024
“Ambienti sonori” è una ricerca che nasce come tentativo di dare nuovo valore a un elemento della percezione recentemente sempre più importante: il suono. In un ambiente percepito attraverso i sensi, il “paesaggio sonoro”, insieme a quello visivo, plasma la percezione dello spazio e del tempo, generando emozioni, memorie e significati. Nonostante questa centralità, nel design degli interni il suono è spesso relegato a ruolo secondario rispetto alla dimensione visiva, ridotto a elemento funzionale o decorativo. Questa ricerca, e il successivo sviluppo dell’intallazione interattiva “Resonant gate”, vuole provare a ribaltare tale prospettiva, riconoscendo al suono un potenziale progettuale pari a quello dell’immagine, capace di strutturare l’esperienza spaziale in modo dinamico e narrativo, come elemento in grado di raccontare l’identità di un luogo, e di creare una connessione tra l’uomo e lo spazio. Attraverso questo percorso si cerca, in particolare, di indagare come il paesaggio sonoro e visivo possano trasformare spazi per certi versi anonimi – come le aree di attesa aeroportuali, esemplari “nonluoghi” secondo Marc Augé – in ambienti immersivi e identitari. “Resonant gate” sarà infatti un’installazione diffusa di immagini e suoni realizzata in uno dei gate dell’aeroporto di Malpensa, invitando i visitatori a diventare co-autori di un’esperienza sinestetica. L’interazione uomo-spazio avviene attraverso ritmi sonori generativi e visuali reattivi, che traducono il movimento e la presenza umana in pattern acustici e visivi, trasformando l’attesa in un dialogo partecipativo. Il suono emerge come strumento di ri-significazione ambientale: non più rumore di fondo, ma linguaggio primario per modulare atmosfere, scandire il tempo soggettivo e creare connessioni emotive. L’unione di questi elementi di acustica, tecnologia e design sfida la passività dei non luoghi, proponendo spazi multisensoriali che valorizzano la dimensione visiva e uditiva come componente estetica e relazionale, come due elementi della stessa importanza. La ricerca, oltre a proporre un modello applicabile in vari contesti transitori, apre una riflessione critica sul ruolo del suono nella progettazione contemporanea, evidenziandone la capacità di generare identità, narrazioni e comunità effimere in ambienti sempre più globalizzati ma allo stesso tempo sempre più alienanti. Attraverso un percorso teorico e progettuale, questa tesi indaga come il paesaggio sonoro possa trasformare spazi per certi versi anonimi – come le aree di attesa aeroportuali, esemplari “nonluoghi” secondo Marc Augé – in ambienti immersivi e identitari. Culmine dello studio è la progettazione di un’installazione interattiva che integra suono e immagine, invitando i visitatori a diventare co-autori di un’esperienza sinestetica. L’interazione uomo-spazio avviene attraverso ritmi sonori generativi e visuali reattivi, che traducono il movimento e la presenza umana in pattern acustici e visivi, trasformando l’attesa in un dialogo partecipativo. Il suono emerge come strumento di ri-significazione ambientale: non più rumore di fondo, ma linguaggio primario per modulare atmosfere, scandire il tempo soggettivo e creare connessioni emotive. L’approccio sinergico tra acustica, tecnologia e design sfida la passività dei non luoghi, proponendo spazi multisensoriali che valorizzano la dimensione uditiva come componente estetica e relazionale. La ricerca, oltre a proporre un modello applicabile in vari contesti transitori, apre una riflessione critica sul ruolo del suono nella progettazione contemporanea, evidenziandone la capacità di generare identità, narrazioni e comunità effimere in ambienti sempre più globalizzati ma allo stesso tempo sempre più alienanti.
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