Winery as a catalyst: an iterative design proposal for a rural factory in Colli Tortonesi

Industrial architecture has become seemingly detached from its human-centered origins. The persistent mechanization and standardization of industry have caused structures to neglect the balance between scale and contextual integration. Although humans may no longer be the primary inhabitants to many of them, some of these structures prevail within our environments as clamorous background noise we simply have grown accustomed to. Recognizing both excellent, as well as displeasing industrial precedents of the past decades, one architype remains forever true to its atavistic roots – the winery. This thesis project, enacting winery as the industrial paragon, explores the possibility of transforming the unpleasant sound into a sweet sonnet that introduces concordant notes derived from an orchestra of surrounding instruments. Like any musical composition, the thesis is structured as a lengthy iterative piece that consciously allows itself to make mistakes only to perfect each of its following verses. The project, located in the Colli Tortonesi addresses the contemporary shifts in wine production with the revival of the Timorasso grape at its core. Italian wineries, globally recognized for their excellence, offer a unique platform for architectural experimentation, where notions of innovation, cultural identity, economic performance, ecological sustainability and, perhaps most peculiarly, visitor experience form the foundation of their industry. Developed in collaboration with La Spinetta, the project aims to create a hybrid space that seamlessly combines industrial functionality with public engagement within a rich pastoral scenery of Montemarzino. As a result a dialogue between hospitality, production and context guides every iterative design decision: Whether it be the organization of spaces, tailoring of the visitor experience, materiality - each step reflects a commitment to tradition, innovation and sustainability. Though the thesis provides a thought-provoking framework for more informed industrial design, it also recognizes the complexities that come with every project, where financial and contextual scarcities affect the feasibility of such an iterative process.

L’architettura industriale sembra essersi progressivamente distaccata dalle sue origini antropocentriche. La continua meccanizzazione e standardizzazione dell’industria hanno portato le strutture a trascurare l’equilibrio tra scala e integrazione con il contesto. Sebbene l’uomo non sia più l’abitante primario di molti di questi spazi, alcune di queste strutture persistono nel nostro ambiente come un rumore di fondo a cui ci siamo semplicemente abituati. Riconoscendo sia gli eccellenti che i meno riusciti esempi di architettura industriale delle ultime decadi, un archetipo rimane sempre fedele alle sue radici: la cantina vinicola. Questo progetto di tesi, assumendo la cantina come paradigma industriale, esplora la possibilità di trasformare quel rumore in un suono piacevole, introducendo note armoniche derivate da un’orchestra di strumenti circostanti. Come una composizione musicale, la ricerca è strutturata come un processo iterativo, che consapevolmente accoglie l’errore per perfezionare ogni sua evoluzione. Le cantine italiane, riconosciute a livello globale per la loro eccellenza, offrono terreno fertile per la sperimentazione architettonica, dove innovazione, identità culturale, sostenibilità ecologica e l’esperienza del visitatore costituiscono il fondamento di questo settore. Il progetto, situato nei Colli Tortonesi, affronta i cambiamenti contemporanei nella produzione vinicola ponendo al centro la rinascita del vitigno Timorasso. Il progetto, sviluppato in collaborazione con la cantina vinicola “La Spinetta”, mira a concepire uno spazio ibrido che integri la funzionalità industriale con l’interazione pubblica, collocandosi nel paesaggio pastorale di Montemarzino. Ne risulta un dialogo costante tra ospitalità, produzione e contesto, che guida ogni iterazione progettuale: dall’organizzazione degli spazi alla modellazione dell’esperienza del visitatore, dalla scelta dei materiali alla sintesi tra tradizione, innovazione e sostenibilità. Sebbene questa tesi fornisca un quadro teorico stimolante per un’architettura industriale più consapevole, riconosce anche le complessità insite in ogni progetto, dove vincoli economici e contestuali influenzano la fattibilità di un tale processo iterativo.