Memory is the matrix of our existence, the fabric of our identity and the source we draw on every day to understand the world, orient ourselves and communicate with others. Autobiographical memory, in particular, takes the form of a layered, complex and distributed narrative of the self in numerous mediators that preserve its fragments. This study falls within the field of communication design, with the aim of exploring design strategies for the reconstruction and communication of impaired autobiographical memories. Alzheimer's dementia represents an emblematic case of this impairment: those affected progressively lose their memories, along with the mnemonic reference points necessary to recognize themselves and others in the world. The sense of disorientation and confusion is accompanied by behavioral and psychological symptoms that are particularly disabling both for the patient and for the family and social network that assists him or her. Alongside pharmacological therapies, there are now numerous nonpharmacological approaches designed to mitigate such disorders. This is the context for the Memofilm project, a therapeutic format that uses the audiovisual tool to communicate with the patient, offering an alternative to verbal language, which is severely impaired in these cases. Memofilms are short films made from a reconstruction of the patient's memory, which, losing its main source, must necessarily rely on the contribution of the social and family network. Currently, the collection and selection process is based on long interview sessions with family members. The objective of this paper is to offer the tools to facilitate this process through communicative solutions that, in addition to making the selection and collection of materials more agile, allow access to the reconstructed memory to be maintained over time. The Lethe, My-your Archive application fits into this design interstice, seizing the opportunities offered by new artificial intelligence technologies to create an interactive, participatory media archive that guides the social network in the reconstruction of the patient's memory, taking advantage of all access pathways that facilitate remembrance. Through their qualities as memory activators, objects, sounds, photographs and places become catalysts for the reconstruction of compromised memories.

La memoria è la matrice della nostra esistenza, il tessuto della nostra identità e la fonte cui attingiamo ogni giorno per comprendere il mondo, orientarci e comunicare con gli altri. La memoria autobiografica, in modo particolare, si configura come una narrazione del sé stratificata, complessa e distribuita in numerosi mediatori che ne conservano i frammenti. Il presente elaborato si colloca nell’ambito del design della comunicazione, con l’obiettivo di esplorare strategie progettuali per la ricostruzione e la comunicazione di memorie autobiografiche compromesse. La demenza di Alzheimer rappresenta un caso emblematico di questa compromissione: chi ne è affetto perde progressivamente i propri ricordi, smarrendo i punti di riferimento mnestici necessari per riconoscere se stesso e gli altri nel mondo. Al senso di disorientamento e confusione si associano sintomi comportamentali e psicologici particolarmente invalidanti sia per il paziente che per la rete familiare e sociale che si trova ad assisterlo. Accanto alle terapie farmacologiche, esistono oggi numerosi approcci non farmacologici studiati per mitigare tali disturbi. In questo contesto si inserisce il progetto Memofilm, un format terapeutico che si serve dello strumento audiovisivo per comunicare con il paziente, offrendo un alternativa al linguaggio verbale, che in questi casi risulta fortemente compromesso. I memofilm sono brevi filmati realizzati a partire da una ricostruzione della memoria del paziente che, perdendo la sua principale fonte, deve necessariamente appoggiarsi al contributo della rete sociale e familiare. Attualmente, il processo di raccolta e selezione si basa su lunghe sessioni di interviste con i familiari. L’obiettivo di tale elaborato è quello di offrire gli strumenti per agevolare tale procedimento attraverso soluzioni comunicative che, oltre a rendere più agile la selezione e la raccolta dei materiali, consentano di mantenere nel tempo l’accesso alla memoria ricostruita. L’applicazione Lethe, My-your Archive si inserisce in questo interstizio progettuale, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie di intelligenza artificiale per creare un archivio mediale interattivo e compartecipato che guidi la rete sociale nella ricostruzione della memoria del paziente, sfruttando tutte le vie di accesso che facilitano la rimemorazione e la rievocazione. Grazie alle loro qualità di attivatori di memoria, oggetti, suoni, fotografie e luoghi divengono catalizzatori per la ricostruzione di memorie compromesse.

Lethe: un archivio mediale compartecipato per ricostruire memorie autobiografiche compromesse

Bisconti, Giovanna
2023/2024

Abstract

Memory is the matrix of our existence, the fabric of our identity and the source we draw on every day to understand the world, orient ourselves and communicate with others. Autobiographical memory, in particular, takes the form of a layered, complex and distributed narrative of the self in numerous mediators that preserve its fragments. This study falls within the field of communication design, with the aim of exploring design strategies for the reconstruction and communication of impaired autobiographical memories. Alzheimer's dementia represents an emblematic case of this impairment: those affected progressively lose their memories, along with the mnemonic reference points necessary to recognize themselves and others in the world. The sense of disorientation and confusion is accompanied by behavioral and psychological symptoms that are particularly disabling both for the patient and for the family and social network that assists him or her. Alongside pharmacological therapies, there are now numerous nonpharmacological approaches designed to mitigate such disorders. This is the context for the Memofilm project, a therapeutic format that uses the audiovisual tool to communicate with the patient, offering an alternative to verbal language, which is severely impaired in these cases. Memofilms are short films made from a reconstruction of the patient's memory, which, losing its main source, must necessarily rely on the contribution of the social and family network. Currently, the collection and selection process is based on long interview sessions with family members. The objective of this paper is to offer the tools to facilitate this process through communicative solutions that, in addition to making the selection and collection of materials more agile, allow access to the reconstructed memory to be maintained over time. The Lethe, My-your Archive application fits into this design interstice, seizing the opportunities offered by new artificial intelligence technologies to create an interactive, participatory media archive that guides the social network in the reconstruction of the patient's memory, taking advantage of all access pathways that facilitate remembrance. Through their qualities as memory activators, objects, sounds, photographs and places become catalysts for the reconstruction of compromised memories.
ARC III - Scuola del Design
3-apr-2025
2023/2024
La memoria è la matrice della nostra esistenza, il tessuto della nostra identità e la fonte cui attingiamo ogni giorno per comprendere il mondo, orientarci e comunicare con gli altri. La memoria autobiografica, in modo particolare, si configura come una narrazione del sé stratificata, complessa e distribuita in numerosi mediatori che ne conservano i frammenti. Il presente elaborato si colloca nell’ambito del design della comunicazione, con l’obiettivo di esplorare strategie progettuali per la ricostruzione e la comunicazione di memorie autobiografiche compromesse. La demenza di Alzheimer rappresenta un caso emblematico di questa compromissione: chi ne è affetto perde progressivamente i propri ricordi, smarrendo i punti di riferimento mnestici necessari per riconoscere se stesso e gli altri nel mondo. Al senso di disorientamento e confusione si associano sintomi comportamentali e psicologici particolarmente invalidanti sia per il paziente che per la rete familiare e sociale che si trova ad assisterlo. Accanto alle terapie farmacologiche, esistono oggi numerosi approcci non farmacologici studiati per mitigare tali disturbi. In questo contesto si inserisce il progetto Memofilm, un format terapeutico che si serve dello strumento audiovisivo per comunicare con il paziente, offrendo un alternativa al linguaggio verbale, che in questi casi risulta fortemente compromesso. I memofilm sono brevi filmati realizzati a partire da una ricostruzione della memoria del paziente che, perdendo la sua principale fonte, deve necessariamente appoggiarsi al contributo della rete sociale e familiare. Attualmente, il processo di raccolta e selezione si basa su lunghe sessioni di interviste con i familiari. L’obiettivo di tale elaborato è quello di offrire gli strumenti per agevolare tale procedimento attraverso soluzioni comunicative che, oltre a rendere più agile la selezione e la raccolta dei materiali, consentano di mantenere nel tempo l’accesso alla memoria ricostruita. L’applicazione Lethe, My-your Archive si inserisce in questo interstizio progettuale, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie di intelligenza artificiale per creare un archivio mediale interattivo e compartecipato che guidi la rete sociale nella ricostruzione della memoria del paziente, sfruttando tutte le vie di accesso che facilitano la rimemorazione e la rievocazione. Grazie alle loro qualità di attivatori di memoria, oggetti, suoni, fotografie e luoghi divengono catalizzatori per la ricostruzione di memorie compromesse.
File allegati
File Dimensione Formato  
2025_04_Bisconti.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 25.12 MB
Formato Adobe PDF
25.12 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/235474