Autocostruzione esperienziale : dalla teoria alla pratica

This thesis aims to explore self-building as both an architectural and social practice, examining its historical context, theoretical principles, and operational techniques. Self-building, which actively involves individuals and communities in the design and construction of living spaces, emerges as an innovative and effective response to contemporary challenges such as the housing crisis, environmental sustainability, and the loss of architectural identity. Through a detailed analysis of international case studies—such as the Pontificia Universidad Católica de Valparaíso, the Floating University in Berlin, and projects from Cambridge University—as well as Italian examples—including WakeMake, Autós, and Archicart—the thesis highlights how self-building not only fosters community participation but also promotes the use of local materials and the preservation of cultural and environmental heritage. Significant methods and approaches are explored, such as those of Walter Segal, the WikiHouse system, and the experiences of the Rural Studio, demonstrating how self-building can be integrated into educational and professional pathways to create sustainable, inclusive, and community-responsive architecture. In particular, the experience of the Casamatta workshops proves essential for understanding the various themes addressed, showing how they are interconnected by a common thread that links design, research, and construction. The thesis intends to provide an overview of the world of self-building, offering a critical perspective on how this practice can become an essential tool for addressing the complexities of modern architecture. Through a multidisciplinary approach, it highlights the potential of self-building to redefine the relationship between inhabitants, territory, and resources, contributing to a more equitable, sustainable, and culturally aware future.

Questa tesi si propone di esplorare l’autocostruzione come pratica architettonica e sociale, analizzandone il contesto storico, i principi teorici e le tecniche operative. L’autocostruzione, che coinvolge attivamente individui e comunità nella progettazione e realizzazione di spazi abitativi, emerge come una risposta innovativa ed efficace a sfide contemporanee quali la crisi abitativa, la sostenibilità ambientale e la perdita di identità architettonica. Attraverso un’attenta analisi di casi studio internazionali – come il Pontificia Universidad Católica de Valparaíso, la Floating University di Berlino e progetti della Cambridge University – e italiani – tra cui WakeMake, Autós e Archicart – la tesi evidenzia come l’autocostruzione non solo favorisca la partecipazione comunitaria, ma promuova anche l’uso di materiali locali e la conservazione del patrimonio culturale e ambientale. Vengono approfonditi metodi e approcci significativi, come quello di Walter Segal, il sistema WikiHouse e le esperienze del Rural Studio, dimostrando come l’autocostruzione possa essere integrata nei percorsi formativi e professionali per creare architetture sostenibili, inclusive e rispondenti ai bisogni delle comunità. In particolare, l’esperienza dei workshop di Casamatta si rivela fondamentale per comprendere i diversi temi trattati, mostrando come essi siano interconnessi da un filo rosso che unisce progettazione, ricerca e costruzione. La tesi intende offrire una panoramica sul mondo dell’autocostruzione, con una prospettiva critica su come questa pratica possa diventare uno strumento essenziale per affrontare le complessità dell’architettura moderna. Attraverso un approccio multidisciplinare, si evidenzia il potenziale dell’autocostruzione nel ridefinire il rapporto tra abitanti, territorio e risorse, contribuendo a un futuro più equo, sostenibile e culturalmente consapevole.