Epistemology of Artificial Intelligence systems for architectural applications: design tools and creativity

This thesis explores the transformative role of Artificial Intelligence (AI) in architecture, analyzing its impact on design, creativity, and professional practice. AI is revolutionizing architectural processes through advanced tools such as machine learning, computer vision, and parametric modeling, redefining workflows, enhancing efficiency, and challenging traditional notions of authorship. These technologies enable architects to optimize form-finding, automate design iterations, and explore unprecedented aesthetic and spatial possibilities. Beyond technical advancements, this research delves into the epistemological and ethical implications of AI, questioning how it influences design thinking, cognitive processes, and the perception of architectural authorship. By examining key theoretical frameworks—including the Chinese Room Argument, Floridi’s principles of AI, and Boden’s theories on creativity—this study investigates the evolving relationship between human intuition and machine-generated design. The discussion extends to the philosophical challenges posed by AI, particularly its role in redefining architectural decision-making and the shift from human-centered to algorithm-assisted design. Additionally, the thesis explores the notion of post-human architecture, addressing how AI-driven processes impact the materiality, authorship, and adaptability of architectural spaces in response to dynamic environmental and social factors. This research also incorporates an experimental component, utilizing parametric design software and AI simulations to analyze how computational intelligence can influence architectural form generation. Through text-based interactions with AI and iterative design processes, the study examines the extent to which architects can control, co-create, or be guided by AI-driven design suggestions. By bridging theoretical analysis with practical experimentation, this thesis aims to provide a comprehensive understanding of AI’s impact on architectural workflows and its potential as a tool for expanding creative expression. Ultimately, this study argues that AI is not merely an auxiliary tool but an active agent in architectural creativity, capable of redefining design methodologies, expanding conceptual horizons, and raising critical questions about authorship, ethics, and the future of the discipline. The integration of AI into architecture calls for a re-evaluation of the architect’s role, emphasizing a balance between computational intelligence and human ingenuity. As AI continues to evolve, this research underscores the importance of critical engagement with these technologies to harness their potential while preserving architectural authenticity and ethical responsibility.

Questa tesi esplora il ruolo trasformativo dell’Intelligenza Artificiale (AI) in architettura, analizzandone l’impatto sulla progettazione, la creatività e la pratica professionale. L’AI sta rivoluzionando i processi architettonici attraverso strumenti avanzati come il machine learning, la computer vision e la modellazione parametrica, ridefinendo i flussi di lavoro, migliorando l’efficienza e mettendo in discussione le nozioni tradizionali di autorialità. Queste tecnologie consentono agli architetti di ottimizzare la generazione delle forme, automatizzare le iterazioni progettuali ed esplorare possibilità estetiche e spaziali senza precedenti. Oltre ai progressi tecnici, questa ricerca approfondisce le implicazioni epistemologiche ed etiche dell’AI, interrogandosi su come influenzi il pensiero progettuale, i processi cognitivi e la percezione dell’autorialità architettonica. Attraverso l’analisi di quadri teorici chiave—including l’Argomento della Stanza Cinese, i principi di AI di Floridi e le teorie di Boden sulla creatività—questa ricerca indaga l’evoluzione del rapporto tra intuizione umana e progettazione generata dalle macchine. Il dibattito si estende alle sfide filosofiche poste dall’AI, in particolare al suo ruolo nella ridefinizione della presa di decisioni in architettura e alla transizione da un approccio incentrato sull’uomo a uno assistito dagli algoritmi. Inoltre, la tesi esplora il concetto di architettura post-umana, analizzando come i processi guidati dall’AI influenzino la materialità, l’autorialità e l’adattabilità degli spazi architettonici in risposta a fattori ambientali e sociali dinamici. Questa ricerca include anche una componente sperimentale, utilizzando software di progettazione parametrica e simulazioni AI per analizzare come l’intelligenza computazionale possa influenzare la generazione delle forme architettoniche. Attraverso interazioni testuali con l’AI e processi di progettazione iterativa, lo studio esamina fino a che punto gli architetti possano controllare, co-creare o essere guidati dai suggerimenti progettuali generati dall’AI. Collegando l’analisi teorica alla sperimentazione pratica, questa tesi mira a fornire una comprensione completa dell’impatto dell’AI sui processi progettuali e sul suo potenziale come strumento per espandere l’espressione creativa. In definitiva, questa ricerca sostiene che l’AI non sia semplicemente uno strumento ausiliario, ma un agente attivo nella creatività architettonica, capace di ridefinire le metodologie progettuali, ampliare gli orizzonti concettuali e sollevare questioni critiche sull’autorialità, l’etica e il futuro della disciplina. L’integrazione dell’AI in architettura richiede una riconsiderazione del ruolo dell’architetto, enfatizzando un equilibrio tra intelligenza computazionale e ingegno umano. Poiché l’AI continua ad evolversi, questa ricerca sottolinea l’importanza di un approccio critico a queste tecnologie per sfruttarne il potenziale, preservando al contempo l’autenticità architettonica e la responsabilità etica.