Pulse: architectural and executive design of an urban platform for prototyping, sharing and entrepreneurship in Paris-Saclay

The Pulse project is designed as an architectural device aimed at establishing a functional and conceptual synergy between the existing structures on the Plateau de Saclay. The intervention is articulated in three distinct volumes, connected by a raised corridor, which defines a unitary spatial system capable of responding to the different needs of the campus users. Each volume is conceived according to a clear programmatic vocation. The first houses a prototyping laboratory flanked by spaces dedicated to mentoring and co-working, with a view to experimentation and transfer of knowledge. The second volume is intended primarily for co-working, encouraging interdisciplinary contamination. Finally, the third volume houses exhibition spaces for the valorisation of the projects developed within the Plateau, configuring itself as a device for communication and dissemination of knowledge. A central element of the project is the creation of a system of heterogeneous green spaces, conceived not only as an extension of the buildings but as an integral part of the spatial and relational experience of the campus. This sequence of landscapes, articulated in thematic areas, defines a dynamic ecosystem that favor the connection between nature and architecture, reinforcing the permeability of the project with its context and offering places for aggregation, contemplation and outdoor research. The project act as an active urban actor; it transcends the merely academic dimension and integrates into the wider cultural and social fabric of the territory. The project is based on the assumption that the science campus is an open entity, serving as a motor of interaction and cultural exchange between research, innovation and production, contributing to the spatial and social regeneration of the area. The intervention is part of a broader process of reflection on the role of the new complex, not only as a functional structure, but as a vehicle for meanings and relationships. It aim to express its own identity through the dialogue between form, space and perception.

IIl progetto Pulse è concepito come un dispositivo architettonico volto a stabilire una sinergia funzionale e concettuale tra le strutture esistenti sul Plateau de Saclay. L’intervento si articola in tre volumi distinti, collegati da un corridoio sopraelevato, che definisce un sistema spaziale unitario capace di rispondere alle diverse esigenze degli utenti del campus. Ogni volume è concepito secondo una chiara vocazione programmatica. Il primo ospita un laboratorio di prototipazione affiancato da spazi dedicati al mentoring e al co-working, in vista della sperimentazione e del trasferimento delle conoscenze. Il secondo volume è destinato principalmente al co-working, incoraggiando la contaminazione interdisciplinare. Infine, il terzo volume ospita spazi espositivi per la valorizzazione dei progetti sviluppati all’interno del Plateau, configurandosi come dispositivo di comunicazione e diffusione della conoscenza. Elemento centrale del progetto è la creazione di un sistema di spazi verdi eterogenei, concepiti non solo come estensione degli edifici ma come parte integrante dell’esperienza spaziale e relazionale del campus. Questa sequenza di paesaggi, articolati in aree tematiche, definisce un ecosistema dinamico che favorisce il collegamento tra natura e architettura, rafforzando la permeabilità del progetto con il suo contesto e offrendo luoghi di aggregazione, contemplazione e ricerca all’aperto. Il progetto agisce come attore urbano attivo; trascende la dimensione meramente accademica e si integra nel più ampio tessuto culturale e sociale del territorio. Il progetto si basa sul presupposto che il campus scientifico sia un’entità aperta, che funga da motore di interazione e scambio culturale tra ricerca, innovazione e produzione, contribuendo alla rigenerazione spaziale e sociale del l’area. L’intervento si inserisce in un più ampio processo di riflessione sul ruolo del nuovo complesso, non solo come struttura funzionale, ma come veicolo di significati e relazioni. Si propone di esprimere la propria identità attraverso il dialogo tra forma, spazio e percezione.