Inhabiting the edge : how does the edge, by integrating the characteristics of the threshold, greet a form of habitability ?

This thesis explores the notion of the urban edge as a transition space between city and countryside, questioning its potential to create a sustainable coexistence between these two realms. It relies on a dual approach, both theoretical and applied, through a research dissertation and an architectural project located in Xochimilco, Mexico. The theorical research defines the urban edge as a habitable threshold, a dynamic in-between space that is not merely a boundary but acts as an interface for interaction and appropriation. It draws inspiration from studies on the third space and heterotopic spaces, highlighting the role of the urban edge in ecological and urban transitions. The project applies these reflections to Xochimilco, a territory at the intersection of urban pressures and the preservation of a unique agricultural heritage. It proposes the planning of an urban edge that enables coexistence between housing and agriculture. This intervention is based on several strategies : on the territorial scale: protection of the chinampas, limiting urban sprawl, and reintegrating canals into the urban landscape. On the urban scale: requalification of road networks, creation of public spaces, and reconnecting inhabitants with their aquatic environment. On the architectural scale: development of a hybrid housing prototype, inspired by traditional Mexican houses, integrating controlled density while fostering a renewed relationship with water. By proposing a contextual and sustainable approach, this thesis demonstrates that the urban edge can be a lever for urban transformation, balancing densification with heritage preservation. It thus paves the way for a reinvention of urban development models, respectful of local specificities and fragile ecosystems.

Questa tesi esplora la nozione di margine urbana come spazio di transizione tra città e campagna, interrogandone il potenziale nel favorire una coesistenza sostenibile tra questi due ambiti. L’approccio adottato è duplice, sia teorico che applicato, attraverso una ricerca accademica e un progetto architettonico situato a Xochimilco, Messico. La ricerca teorica definisce la margine urbana come una soglia abitabile, uno spazio intermedio dinamico, che non si riduce a un semplice confine, ma opera come un’interfaccia di interazione e appropriazione. Essa trae ispirazione dagli studi sul terzo spazio e sugli spazi eterotopici, sottolineando il ruolo della margine nei processi di transizione ecologica e urbana. Il progetto applica queste riflessioni al contesto di Xochimilco, un territorio che si trova all’intersezione tra le pressioni dell’espansione urbana e la necessità di preservare un patrimonio agricolo unico. Esso propone la pianificazione di una margine urbana capace di garantire la coesistenza tra abitazioni e agricoltura. L’intervento si articola su più livelli : su scala territoriale: protezione delle chinampas, limitazione dell’espansione urbana e reintegrazione dei canali nel paesaggio urbano. Su scala urbana: riqualificazione delle infrastrutture viarie, creazione di spazi pubblici e riconnessione degli abitanti con il loro ambiente acquatico. Su scala architettonica: sviluppo di un prototipo abitativo ibrido, ispirato alle case tradizionali messicane, che integra una densità controllata e promuove un rinnovato rapporto con l’acqua. Attraverso un approccio contestuale e sostenibile, questa tesi dimostra come la margine urbana possa rappresentare un fattore di trasformazione urbana, conciliando densificazione e conservazione del patrimonio. Essa apre così la strada a una reinvenzione dei modelli di sviluppo urbano, nel rispetto delle specificità locali e degli ecosistemi fragili.