Hydra: pianificare i territori dell'acqua oltre la frammentazione amministrativa : il caso della Valle Sabbia

Administrative fragmentation characterizes lots of morphologically unitary areas, such as river valleys, mountains and lake contexts. This represents an obstacle to the definition of shared strategies and the enhancement of natural and cultural heritage. Municipal boundaries, which are rigid and inconsistent with the morphology and dynamics of the territory, result in disjointed local policies, disconnected actions and a structural difficulty in addressing the challenges related to territorial enhancement and development. The aim of the thesis is mainly to support a supra-local reading of the territory, based on the continuity and enhancement of local resources. This complex theme is declined within the territory of Valle Sabbia, particularly in its valley floor, crossed by the Chiese river. Analysing this territory through this lens can be interesting because of its morphologic, demographic, cultural and service uniformity, as well as part of a single Mountain Community. Through the analysis of Valle Sabbia, the thesis investigates the strategies implemented by supra-local and local authorities, highlighting their limitations and potential. The thesis proposes a model of intervention that puts the river at the centre as an ordering element of reference to design the future of the valley. The river is not only a geographical axis, but a real ecological and cultural infrastructure, able to bring together different municipalities and fostering shared strategies, systematizing elements as heritages and community spaces. The thesis critically analysis Territorial Government Plans (PGT), development strategies and actual transformations of the territory. The aim is not to propose a solution, but to identify an alternative model that can be replicated in other Italian contexts, providing operational tools for systemic planning. It can be a model that helps to rediscover the vocation and beauty of territories, that are often peripheral and marginal.

La gestione del territorio in ambiti morfologicamente unitari, come valli fluviali, montagne, contesti lacustri, è spesso caratterizzata da una forte frammentazione amministrativa. Questa rappresenta un ostacolo significativo alla definizione di strategie condivise e alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. I confini comunali, rigidi e non coerenti alla morfologia e alle dinamiche del territorio, determinano politiche locali disarticolate, interventi scollegati tra loro e una difficoltà strutturale nell’affrontare le sfide legate alla valorizzazione e allo sviluppo territoriale. L’obiettivo della tesi è principalmente quello di sostenere una lettura ampia e sovracomunale del territorio, fondata sulla continuità e sulla valorizzazione delle risorse locali. Questo tema viene declinato all’interno del territorio della Valle Sabbia, in particolare nel suo fondovalle, solcato dal fiume Chiese e caratterizzato da proprietà morfologiche, demografiche, culturali e dei servizi tra loro assimilabili, nonché parte di un’unica Comunità Montana. Attraverso l’analisi della Valle Sabbia, la tesi indaga le strategie messe in atto dagli enti sovralocali e comunali, evidenziandone limiti e potenzialità, per poi proporre un modello di intervento che metta al centro il fiume come elemento ordinatore di riferimento per disegnare il futuro della valle. Il fiume, infatti, non è solo un asse geografico, ma una vera e propria infrastruttura ecologica e culturale, capace di mettere a sistema i diversi comuni e di favorire una progettualità condivisa rispetto ad alcuni temi, come i patrimoni e gli spazi della collettività. L’analisi critica dei Piani di Governo del Territorio (PGT), delle strategie di sviluppo e delle effettive trasformazioni permette di comprendere in che misura le politiche attuali siano coerenti con le necessità reali della valle e quali siano le criticità da superare. L’obiettivo non è quello di proporre una soluzione, ma di individuare un modello alternativo che possa essere replicato anche in altri contesti italiani, fornendo strumenti operativi per una pianificazione di sistema in grado di far riscoprire la vocazione e la bellezza di territori spesso periferici e marginali.