The cognitive frame: adaptive emotional architecture

The aim is to explore the sensuality of architecture to encourage cognitive engagement and advocate conscious and emphatic design in the architectural design process. Premised on the Neuroscience hypothesis applied in design for a better understanding of the human responses to the built environment and how it plays a crucial role in people’s behavior. “Qualities of physical space, behavior, and mental tuning are interrelated. When architects design physical spaces, we implicitly induce distinct experiences, emotions, and mental states. In fact, as architects, we operate in the human brain and nervous system as much as in the world of matter and physical construction” — Juhani Pallasmaa. Nowadays, in an era of an overstimulated society, a product of technological development, people neglect to be self-aware of their environment, evading the sense of curiosity concerning their surroundings. We live in a constantly changing world where architecture evolves with it, causing mass-producing soulless and emotionally cold architecture, where buildings are designed based on functional and aesthetic ideals instead of aligning them to real-life experiences and the human mind. The range of architectural layouts and factors that could enhance spatial richness is vastly subjective due to the particularity of each individual. Thus, the thesis takes six design principles that could positively impact the cognitive involvement of the human being as a species. Reinforced by fundamental criteria for resilient spaces that adapt to time and each life peculiarity, this will be followed to ensure the resident’s well-being. Lastly, arriving at a multifamily residential mixed-use architectural proposal that puts into practice the qualitative strategies previously studied to shelter urban dwellers. Unfortunately, the current state of urban accommodations in which we live does not often offer dignified spaces due to dictations of real estate and economic markets, generating spaces designed based on stiff and monotonous formulas. In some cases, due to the high housing demand, forced adaptations of existing buildings not equipped for residential requirements occur, negatively affecting the user’s quality of life. This exercise seeks to anticipate the limitations and unique characteristics of the proposal and its context particularities to achieve spatial and emotional richness, complying with the inhabitants’ necessities and directly contributing to the urban image and community. 

L’obiettivo è esplorare la sensorialità dell’architettura per stimolare il coinvolgimento cognitivo e promuovere un design consapevole ed empatico nel processo progettuale. Il lavoro si basa sull’ipotesi neuroscientifica applicata al design, per comprendere meglio le risposte umane all’ambiente costruito e il ruolo cruciale che questo gioca nel comportamento delle persone. “Le qualità dello spazio fisico, il comportamento e la sintonizzazione mentale sono interconnesse. Quando gli architetti progettano spazi fisici, inducono implicitamente esperienze, emozioni e stati mentali distinti. In effetti, in quanto architetti, operiamo tanto nel cervello e nel sistema nervoso umano quanto nel mondo della materia e della costruzione fisica”. — Juhani Pallasmaa Oggi, in un’epoca di società iperstimolata, frutto dello sviluppo tecnologico, le persone tendono a trascurare la consapevolezza del proprio ambiente, perdendo il senso di curiosità nei confronti di ciò che le circonda. Viviamo in un mondo in continua evoluzione, dove anche l’architettura si trasforma di conseguenza, spesso portando alla produzione di spazi senz’anima ed emotivamente freddi. Gli edifici vengono progettati secondo ideali funzionali ed estetici, piuttosto che in armonia con le esperienze reali e la mente umana. La percezione della ricchezza spaziale varia da individuo a individuo, rendendola una questione altamente soggettiva. Per questo motivo, la ricerca prende in esame sei principi progettuali che, a mio avviso, possono favorire positivamente il coinvolgimento cognitivo dell’essere umano. Questi saranno affiancati da criteri fondamentali per la creazione di spazi resilienti, capaci di adattarsi al tempo e alle specificità della vita, con l’obiettivo di garantire il benessere degli abitanti. Infine, il lavoro si concretizza in una proposta architettonica per un complesso residenziale multifamiliare a uso misto, che applica strategie qualitative studiate per offrire spazi più accoglienti e significativi ai cittadini. Purtroppo, la realtà attuale delle abitazioni urbane è spesso dettata dalle logiche immobiliari ed economiche, generando spazi progettati secondo formule rigide e monotone. In alcuni casi, l’elevata domanda abitativa porta ad adattamenti forzati di edifici preesistenti non idonei alle necessità residenziali, con conseguenze negative sulla qualità della vita degli utenti. Questo progetto mira ad anticipare i limiti e le specificità del contesto, per creare un’architettura ricca di qualità spaziale ed emotiva, in grado di rispondere ai bisogni e al comfort degli abitanti, contribuendo al tempo stesso all’immagine urbana e al senso di comunità.