You, in a world of standards : a social experiment using digital platform and images to support an introspective reflection on cultural biases and alterity

In a world where design norms have been summarily defined using men as the main reference, this thesis proposes to address this status quo: the roots of gender biases are addressed through a social experiment and the use of defined images to bring cultural biases to the surface. The aim is to explore how standardization has led to the creation of design norms that take little account of otherness, taking the male gender as neutral, male as norm (Bucchetti, 2024), and the female gender and all other gender identities remain peripheral in design thinking. The thesis project was created to explore with a speculative and experimental approach some of the motivations behind discriminatory attitudes - conscious and unconscious -, with a focus on the theme of gender equality; this is deemed necessary because, to date, there is an obsolete collective view of feminism based solely on male-female dualism, no longer inclusive. In addition to typical tools to support design reflection, such as surveys, online tests, and focus groups, this thesis also uses tools such as the IAT (Implicit Association Test) with AI-generated images and illustrations created by the author, to explore how the subconscious influences categorization through iconographic concepts, stimulating introspective reflection on cognitive biases.

In un mondo dove le norme progettuali sono state sommariamente definite utilizzando l’uomo come principale riferimento, questa tesi propone di affrontare questo status quo: attraverso un esperimento sociale e l’utilizzo di immagini definite per portare in superficie bias culturali, vengono affrontate le radici dei pregiudizi di genere. L’obiettivo è l’esplorazione di come la standardizzazione abbia portato alla creazione di norme progettuali che poco considerano l’alterità, prendendo il genere maschile come neutro, male as norm (Bucchetti, 2024), e il genere femminile e tutte le altre identità di genere rimangono periferiche nella riflessione progettuale. Il progetto di tesi nasce per esplorare con un approccio speculativo e sperimentale alcune motivazioni alla base degli atteggiamenti discriminatori – consapevoli e non –, con un focus sul tema della gender equality; questo è ritenuto necessario perché, ad oggi, vi è una visione collettiva obsoleta del femminismo basata unicamente sul dualismo uomo-donna, non più inclusiva. Oltre a strumenti tipici a supporto della riflessione progettuale, come survey, test online, e focus group, in questa tesi vengono utilizzati anche strumenti come l'IAT (Implicit Association Test) con immagini generate AI e illustrazioni create dall’autrice, per esplorare come il subconscio influenza la categorizzazione attraverso concetti iconografici, stimolando una riflessione introspettiva sui biases cognitivi.