The safety management of road infrastructure: a methodology proposal for project controls

The safety of road infrastructures is one of the most critical factors in promoting the global health and economic development of a country; for this reason it is essential to develop methods to assess the risks to which they are subject and to implement tools that can better manage financial resources, so that dangers can be prevented and vulnerability for users minimized. To achieve this goal, Italy and Europe have introduced increasingly integrated approaches aimed at guaranteeing higher safety standards from a technical and regulatory point of view, both for existing infrastructures and those in the planning stage. In addition to regulations that complete the Italian regulatory framework, providing risk assessment methodologies, there is also Legislative Decree 35/2011. In implementing European Directive 2008/96/EC, it establishes for the first time a road infrastructure safety management cycle, based on network analysis, periodic inspections, classification of critical issues and implementation of interventions, involving various subjects, organizations and road safety specialists, who previously operated independently in their own areas of competence. Among all the phases of the safety management cycle, project controls are an important tool for preventing road accidents, improving the safety of the infrastructure itself right from the design phase, optimizing costs and results. This thesis explores the methodologies indicated by the guidelines of Legislative Decree 35/2011 for safety controls on road infrastructure projects, applying them to the Technical and Economic Feasibility Project of the Potenza Picena highway junction on the A14, with the aim of understanding and critically analyzing the main strengths and limitations of this technical activity, suggesting ideas and additions for a complete application of the principles established in the Decree, so as to become a valid reference in this field, and with the prospect of progressively expanding and adapting to the evolution of mobility.

La sicurezza delle infrastrutture stradali è uno dei fattori più critici nella promozione della salute globale e dello sviluppo economico di un Paese; per questo motivo è essenziale sviluppare metodi per valutare i rischi a cui sono soggette e implementare strumenti che possano gestire al meglio le risorse finanziarie, affinché si possano prevenire i pericoli e ridurre al minimo la vulnerabilità per gli utenti. Per raggiungere questo traguardo l’Italia e l’Europa hanno introdotto approcci sempre più integrati, volti a garantire un innalzamento degli standard di sicurezza dal punto di vista tecnico e normativo, sia per le infrastrutture esistenti sia per quelle in progetto. In aggiunta alle regolamentazioni che completano il quadro normativo italiano, fornendo metodologie di valutazione del rischio, si inserisce il D.Lgs. 35/2011. Recependo la Direttiva Europea 2008/96/CE, esso istituisce per la prima volta un ciclo di gestione della sicurezza della infrastrutture stradali, basato su analisi della rete, ispezioni periodiche, classificazione delle criticità e attuazione degli interventi, coinvolgendo diversi soggetti, enti e specialisti della sicurezza stradale, che in precedenza operavano indipendentemente nei propri ambiti di competenza. Tra tutte le fasi previste dal ciclo di gestione della sicurezza, i controlli dei progetti rappresentano un importante strumento per prevenire gli incidenti stradali, migliorando la sicurezza dell'infrastruttura stessa fin dalle fasi di progettazione, ottimizzando costi e risultati. Questo lavoro di Tesi esplora le metodologie indicate dalle Linee guida del D.Lgs. 35/2011 per i controlli di sicurezza dei progetti infrastrutturali stradali, applicandole al Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica dello svincolo autostradale di Potenza Picena sulla A14, con l’obiettivo di comprendere e analizzare criticamente i principali punti di forza e i limiti di questa attività tecnica, suggerendo idee e integrazioni per una completa applicazione dei principi stabiliti nel Decreto, così da diventare un riferimento valido in questo campo, e con la prospettiva di espandersi e adattarsi progressivamente all’evoluzione della mobilità.