Beyond the built form: enhancing adaptive reuse strategies through analysis of spatial configurations for Cairene Belle Epoque Palaces

This dissertation explores the dynamic interplay between the physical configurations of architectural spaces and their intangible influence on architectural identity. Parting with romantic notions of the aesthetic appreciation of ruins, the study promotes a deeper examination of spaces that were once vibrant with activity but are now abandoned and deteriorating. It focuses on Belle Époque structures in Cairo, investigating the factors contributing to the neglect of architectural heritage in Egypt. Two key themes are the revitalization of modern heritage within Cairo’s historical scene and the challenges associated with the repetitive static reuse of these buildings. The research highlights the significance of these buildings by reintegrating them into the daily lives of Cairenes, rather than allowing them to remain overshadowed by other historical layers of the city. Moreover, it critiques the rushed application of adaptive reuse strategies, which, often lead to errors. Misguided reuse that fails to align with spatial qualities can further reinforce the ideology that prioritizes psychological and social values over aesthetic and cultural considerations. Thus, this research seeks to accomplish three primary objectives. It aims to establish a framework for assessing both the reuse values and the role of spatial qualities in their successful execution. Additionally, it applies the “Space Changeability Potential” method to four case studies, to assess its practical viability within the proposed framework. Lastly, it seeks to identify the gaps, challenges, and limitations that must be addressed to enhance the strategy's effectiveness and applicability. This research informs sustainable decision-making in heritage conservation by linking cultural, natural, tangible, and intangible elements. While the framework presents challenges, including the lack of prior physical implementation, it nonetheless offers significant potential to anticipate shifts in usage patterns and their broader implications. Providing valuable insight into the long-term consequences of such transformations

Questa tesi esplora l’interazione dinamica tra le configurazioni fisiche degli spazi architettonici e la loro influenza intangibile sull’identità architettonica. Distaccandosi dalle nozioni romantiche dell’apprezzamento estetico delle rovine, lo studio promuove un’analisi più approfondita degli spazi un tempo vibranti di attività, ma oggi abbandonati e in deterioramento. L’attenzione è rivolta alle strutture della Belle Époque al Cairo, indagando i fattori che contribuiscono al declino del patrimonio architettonico in Egitto. Due temi chiave affrontati sono la rivitalizzazione del patrimonio moderno nel contesto storico del Cairo e le problematiche legate al riuso statico e ripetitivo di questi edifici. La ricerca evidenzia l’importanza di tali strutture attraverso la loro reintegrazione nella vita quotidiana dei cittadini cairoti, piuttosto che lasciarle in ombra rispetto ad altri strati storici della città. Inoltre, critica l’applicazione frettolosa di strategie di riuso adattivo che spesso portano a errori. Un riuso mal indirizzato, che non tiene conto delle qualità spaziali, può infatti rafforzare l’ideologia che privilegia i valori psicologici e sociali rispetto alle considerazioni estetiche e culturali. Pertanto, questa ricerca si propone di raggiungere tre obiettivi principali. Innanzitutto, mira a stabilire un quadro di riferimento per valutare sia i valori del riuso sia il ruolo delle qualità spaziali nella loro corretta applicazione. Inoltre, applica il metodo del "Potenziale di Cambiamento dello Spazio" a quattro casi studio per verificarne la fattibilità pratica all’interno del quadro proposto. Infine, identifica le lacune, le sfide e le limitazioni da affrontare per migliorare l’efficacia e l’applicabilità della strategia. Questa ricerca contribuisce a decisioni sostenibili nella conservazione del patrimonio, collegando elementi culturali, naturali, tangibili e intangibili. Sebbene il quadro presenti delle sfide, tra cui la mancanza di implementazioni fisiche precedenti, offre tuttavia un significativo potenziale nel prevedere le trasformazioni d’uso e le loro più ampie implicazioni, fornendo preziose intuizioni sulle conseguenze a lungo termine di tali trasformazioni.