Pavia romana, Pavia rinascimentale, Pavia neoclassica: tre tappe coerenti, tre momenti coesi nella definizione di un assetto riconoscibile, tre fasi ugualmente tese alla procrastinazione di paradigmi logici, privi di contraddizioni. Il progetto per una casa dello studente ad ampliamento dell’Università di Pavia rilegge la “città come storia”, la sua evoluzione lineare, rigorosa, essenziale, verso la fondazione di una struttura compatta e concettualmente ideale che viene riconfermata di volta in volta nei secoli. Elemento base di caratterizzazione e determinazione del nucleo costruito, modulo di riferimento di un impianto intellegibile, l’isolato urbano quadrato non è altro che quel dato dimensionale, funzionale e compositivo, quell’entità irriducibile che esplicita la legge elementare della forma della città, il suo impianto razionale, il suo tipo architettonico ripetibile con caratteri e componenti della pianta centrale. L’isolato diviene pertanto un pezzo autonomo – e nello stesso tempo dipendente – di una prassi di incastri perfetti; e la città, nella totalità dei brani che la costituiscono, è la sintesi di singole unità raggruppate, una molteplicità condensata. Dal particolare al generale,e poi nuovamente, secondo un processo inverso, dal generale al particolare: la logica di costruzione dell’assetto urbano è la medesima di quella dialettica sistematica che eleva il complesso universitario ad emblema dello statuto aggregativo, potenzialmente estendibile all’infinito. La nuova residenza speciale reitera il principio morfo-tipologico descritto: fissata sulla figura geometrica regolare ad quadratum, la casa dello studente assume come genesi la tipologia del chiostro, l’area studio dell’isolato; l’archetipo architettonico diviene indicazione della regola dimensionale attorno alla quale si riuniscono i differenti servizi, le cellule abitative, gli elementi di distribuzione collettivi a rievocazione della strada porticata, e i tracciati di riferimento costituiscono il sostegno di principio-meccanismo di trasformazione che definisce le aree libere e riconquista, di fronte all’impoverimento ottocentesco, l’autentico significato urbano di Pavia.
Ampliamento dell'università di Pavia : progetto di una residenza per studenti
GALLETTI, CLAUDIO;USLENGHI, FEDERICO;MORANDI, MARCO
2010/2011
Abstract
Pavia romana, Pavia rinascimentale, Pavia neoclassica: tre tappe coerenti, tre momenti coesi nella definizione di un assetto riconoscibile, tre fasi ugualmente tese alla procrastinazione di paradigmi logici, privi di contraddizioni. Il progetto per una casa dello studente ad ampliamento dell’Università di Pavia rilegge la “città come storia”, la sua evoluzione lineare, rigorosa, essenziale, verso la fondazione di una struttura compatta e concettualmente ideale che viene riconfermata di volta in volta nei secoli. Elemento base di caratterizzazione e determinazione del nucleo costruito, modulo di riferimento di un impianto intellegibile, l’isolato urbano quadrato non è altro che quel dato dimensionale, funzionale e compositivo, quell’entità irriducibile che esplicita la legge elementare della forma della città, il suo impianto razionale, il suo tipo architettonico ripetibile con caratteri e componenti della pianta centrale. L’isolato diviene pertanto un pezzo autonomo – e nello stesso tempo dipendente – di una prassi di incastri perfetti; e la città, nella totalità dei brani che la costituiscono, è la sintesi di singole unità raggruppate, una molteplicità condensata. Dal particolare al generale,e poi nuovamente, secondo un processo inverso, dal generale al particolare: la logica di costruzione dell’assetto urbano è la medesima di quella dialettica sistematica che eleva il complesso universitario ad emblema dello statuto aggregativo, potenzialmente estendibile all’infinito. La nuova residenza speciale reitera il principio morfo-tipologico descritto: fissata sulla figura geometrica regolare ad quadratum, la casa dello studente assume come genesi la tipologia del chiostro, l’area studio dell’isolato; l’archetipo architettonico diviene indicazione della regola dimensionale attorno alla quale si riuniscono i differenti servizi, le cellule abitative, gli elementi di distribuzione collettivi a rievocazione della strada porticata, e i tracciati di riferimento costituiscono il sostegno di principio-meccanismo di trasformazione che definisce le aree libere e riconquista, di fronte all’impoverimento ottocentesco, l’autentico significato urbano di Pavia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/23782