Il terremoto del 6 aprile 2009, che ha coinvolto la città de L’Aquila, ha fatto emergere una serie di questioni sulla sua ricostruzione post-sisma e il suo ruolo all’interno della Valle dell’Aterno. La necessaria ripresa della città dopo il terremoto potrebbe quindi rappresentare l’occasione di una rigenerazione di quel tessuto urbano, architettonico, economico e sociale della città che, negli ultimi anni, si era sfrangiato e degradato per mancanza di pianificazione, trasformando la città-territorio un insieme di quartieri e frazioni scollegate tra loro. Il tema dell’intervento post-sisma ha implicato una riflessione e un’analisi sul significato che aveva il centro storico per gli Aquilani, in rapporto agli interventi eseguiti dal Dipartimento della Protezione Civile con i progetti C.A.S.E., M.A.P. e M.U.S.P.; interventi ad oggi esistenti e, di conseguenza, elementi di confronto da considerare nella dialettica tra la nuova conformazione del tessuto ed il centro storico, ancora in buona parte chiuso alla vita quotidiana. Il primo obiettivo, a scala territoriale, è quello di sfruttare la forte attrazione dei 3 poli universitari de L’Aquila, umanistico, scientifico e medico, insieme ai poli dell’ospedale e della caserma della Guardia di Finanza, per proporre un sistema infrastrutturale di metropolitana leggera potenziando l’asse ferroviario esistente, in grado di servire l’intera valle dell’Aterno; la spina orizzontale della metropolitana si integra con gli innesti verticali del trasporto su gomma, riuscendo a servire dal fondovalle alla città alta portando un alleggerimento del traffico stradale locale. Un ulteriore obiettivo, a scala urbana, è quello di reinserire una serie di funzioni strategiche andate perse col sisma, riqualificando alcune aree considerate potenziali cerniere per il tessuto urbano, valorizzando il suo paesaggio e le sue tradizioni, facendo convivere identità e continuità; l’idea di creare nuove polarità lungo le mura della città storica che possano essere utilizzate in questa fase post sisma, ha come obbiettivo quello di rispondere alle esigenze dei cittadini che sono i fruitori quotidiani dello spazio.
Un nuovo scenario per L'Aquila : un sistema di interventi per il rilancio della città-territorio. Dalla stazione ferroviaria al castello, una cerniera di funzioni lungo le mura
COLOMBO, GIORGIO;CONTINI, CHIARA;CHEMINI, MAURIZIO
2010/2011
Abstract
Il terremoto del 6 aprile 2009, che ha coinvolto la città de L’Aquila, ha fatto emergere una serie di questioni sulla sua ricostruzione post-sisma e il suo ruolo all’interno della Valle dell’Aterno. La necessaria ripresa della città dopo il terremoto potrebbe quindi rappresentare l’occasione di una rigenerazione di quel tessuto urbano, architettonico, economico e sociale della città che, negli ultimi anni, si era sfrangiato e degradato per mancanza di pianificazione, trasformando la città-territorio un insieme di quartieri e frazioni scollegate tra loro. Il tema dell’intervento post-sisma ha implicato una riflessione e un’analisi sul significato che aveva il centro storico per gli Aquilani, in rapporto agli interventi eseguiti dal Dipartimento della Protezione Civile con i progetti C.A.S.E., M.A.P. e M.U.S.P.; interventi ad oggi esistenti e, di conseguenza, elementi di confronto da considerare nella dialettica tra la nuova conformazione del tessuto ed il centro storico, ancora in buona parte chiuso alla vita quotidiana. Il primo obiettivo, a scala territoriale, è quello di sfruttare la forte attrazione dei 3 poli universitari de L’Aquila, umanistico, scientifico e medico, insieme ai poli dell’ospedale e della caserma della Guardia di Finanza, per proporre un sistema infrastrutturale di metropolitana leggera potenziando l’asse ferroviario esistente, in grado di servire l’intera valle dell’Aterno; la spina orizzontale della metropolitana si integra con gli innesti verticali del trasporto su gomma, riuscendo a servire dal fondovalle alla città alta portando un alleggerimento del traffico stradale locale. Un ulteriore obiettivo, a scala urbana, è quello di reinserire una serie di funzioni strategiche andate perse col sisma, riqualificando alcune aree considerate potenziali cerniere per il tessuto urbano, valorizzando il suo paesaggio e le sue tradizioni, facendo convivere identità e continuità; l’idea di creare nuove polarità lungo le mura della città storica che possano essere utilizzate in questa fase post sisma, ha come obbiettivo quello di rispondere alle esigenze dei cittadini che sono i fruitori quotidiani dello spazio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/23823