Porta Volta: una nuova accademia di belle arti Questo progetto parte dall' ipotesi di trasferire l' Accademia di Belle Arti di Brera alla caserma di Via Mascheroni, un luogo, ritenuto da molti professori e studenti inadatto ad ospitare le attività didattiche, nonché la produzione e la ricerca legate alla storia dell' arte, alla valorizzazione dei beni culturali, al restauro e alle nuove tecnologie. L' area da me individuata è quella dei suoli di proprietà della Famiglia Feltrinelli e in parte del Comune di Milano, precisamente mi riferisco alla zona che si sviluppa intorno a Porta Volta. Aree che si presentano, strette ed allungate nel luogo delle vecchie mure e delle fortificazioni della città che si sviluppavano da un lato verso Porta Garibaldi e dall' altra in direzione del castello Sforzesco. La costruzione delle Mura Spagnole, fu eseguito secondo un modello di sistema difensivo ed offensivo, che ebbe inizio nel 1549 e che proseguì per circa quasi mezzo secolo. La fortificazione cinquecentesca della città di Milano avviene soprattutto per volere di Ferrante Gonzaga. Questa realizzazione si colloca all’interno di un generale riassetto delle piazzeforti dello Stato e si presentava come la maggior opera difensiva europea dell’epoca, che comprendeva l’area del Castello Sforzesco, trasformato in una cittadella fortificata, cuore del sistema difensivo. L’ulteriore evoluzione delle tecniche di guerra portarono i bastioni ad essere considerati molto presto obsoleti, tanto che già al passaggio dalla dominazione spagnola a quella austriaca si inizia a pensare ad una sistemazione degli stessi a scopi civili, realizzando una spianata e trasformandoli in viali piantumati per il passeggio della nobiltà cittadina. Infatti negli anni compresi tra il 1783 e il 1786 inizia la sistemazione dei giardini pubblici. Le trasformazioni ottocentesche interessano anche le porte, che mantenendo la funzione di sedi amministrative per la riscossione del dazio, proprio a partire dai primi dell’Ottocento furono reinterpretate come elementi di rappresentanza della città, dando inizio alla realizzazione di sei nuove porte che, a differenza delle mura, in generale si sono conservate all’interno del tessuto architettonico cittadino. I viali che corrono sul lato interno delle antiche mura spagnole corrispondono invece ai Bastioni propriamente detti, strade che correvano al di sopra del terrapieno delle mura (dal lato interno). Con l'attuazione del Piano Beruto sono stati abbattuti. Nell'intento del Beruto tali strade dovevano essere circondate da parchi, per costituire un anello verde per la città, ma in sede di approvazione del Piano si optò per le costruzioni residenziali. Se quasi tutti i tratti sopraelevati sono oramai spariti (eccetto i bastioni di Porta Venezia), il nome "Bastioni" resiste nella toponomastica di alcuni viali, soprattutto nella parte nord della Circonvallazione. Con l' apertura della porta Volta proprio nel vertice del vecchio baluardo e poi il definitivo spianamento dei bastioni, hanno del tutto falsato e reso irriconoscibile il segno della cinta muraria della città in quel tratto. Un segno importante se si considera che si tratta del punto in cui le mura cambiano bruscamente direzione per tornare a saldarsi col sistema fortificato del castello. Considerando questi elementi storici, è che ho scelto di insediare la nuova accademia nel luogo del vecchio baluardo e di seguire gli assi che tracciavano il perimetro esatto della cinta muraria. L' edificio presenta una altezza media ed è prevalentemente chiuso sulla sua faccia esterna. Il nuovo volume si troverà così ad interrompere lo sventramento post – unitario dell' asse Via Volta – Viale Ceresio, tornando ad evidenziare col suo angolo acuto la forma della fortificazione. Da Viale Ceresio il traffico di penetrazione e di collegamento con la circonvallazione dei bastioni che si svolgeva attraverso Porta Volta continuerà a svolgersi poco distante sul Viale Montello e lungo Viale Pasubio. Il progetto prevede un edificio composto da tre blocchi: quello che s' impossessa del baluardo ospiterà la vera e propria accademia, nella quale si svolgeranno le attività didattiche, nonché le mostre e nella quale si troverà anche la biblioteca al servizio degli studenti, ricercatori e professori. L' edificio che sorge a sud, ossia lungo l' asse che si dirige verso il castello sforzesco ospiterà l' aula magna, le aule libere per gli studenti e il bar. L' ultimo edificio che sorge ad est, ossia lungo l' asse che si dirige verso Porta Garibaldi ospiterà gli uffici amministrativi e le aule per i professori. In questo senso l' impianto tipologico adottato può essere considerato a corridoio, ossia nel quale è presente un elemento maggiormente rappresentativo, dal quale partono dei lunghi corridoi di distribuzione. Nel progetto, inoltre, ho voluto sottolineare il cambio brusco che subisce l' asse del baluardo, in direzione del castello, motivo per il quale si sono venuti a creare due corti, che permettono alle aule di affacciarci verso l' interno dell' edificio e di non essere a contatto col traffico cittadino. Nel presente progetto l' edificio prevede una struttura in cemento armato e con murature perimetrali di mattoni faccia a vista. In corrispondenza dell' ingresso all' accademia e dell' aula magna ho previsto il recupero dei due fronti dei caselli di Porta Volta e il loro relativo inserimento sui fronti principali.

Porta Volta : una nuova accademia di belle arti

BARRANTES ARANA, CARMEN
2010/2011

Abstract

Porta Volta: una nuova accademia di belle arti Questo progetto parte dall' ipotesi di trasferire l' Accademia di Belle Arti di Brera alla caserma di Via Mascheroni, un luogo, ritenuto da molti professori e studenti inadatto ad ospitare le attività didattiche, nonché la produzione e la ricerca legate alla storia dell' arte, alla valorizzazione dei beni culturali, al restauro e alle nuove tecnologie. L' area da me individuata è quella dei suoli di proprietà della Famiglia Feltrinelli e in parte del Comune di Milano, precisamente mi riferisco alla zona che si sviluppa intorno a Porta Volta. Aree che si presentano, strette ed allungate nel luogo delle vecchie mure e delle fortificazioni della città che si sviluppavano da un lato verso Porta Garibaldi e dall' altra in direzione del castello Sforzesco. La costruzione delle Mura Spagnole, fu eseguito secondo un modello di sistema difensivo ed offensivo, che ebbe inizio nel 1549 e che proseguì per circa quasi mezzo secolo. La fortificazione cinquecentesca della città di Milano avviene soprattutto per volere di Ferrante Gonzaga. Questa realizzazione si colloca all’interno di un generale riassetto delle piazzeforti dello Stato e si presentava come la maggior opera difensiva europea dell’epoca, che comprendeva l’area del Castello Sforzesco, trasformato in una cittadella fortificata, cuore del sistema difensivo. L’ulteriore evoluzione delle tecniche di guerra portarono i bastioni ad essere considerati molto presto obsoleti, tanto che già al passaggio dalla dominazione spagnola a quella austriaca si inizia a pensare ad una sistemazione degli stessi a scopi civili, realizzando una spianata e trasformandoli in viali piantumati per il passeggio della nobiltà cittadina. Infatti negli anni compresi tra il 1783 e il 1786 inizia la sistemazione dei giardini pubblici. Le trasformazioni ottocentesche interessano anche le porte, che mantenendo la funzione di sedi amministrative per la riscossione del dazio, proprio a partire dai primi dell’Ottocento furono reinterpretate come elementi di rappresentanza della città, dando inizio alla realizzazione di sei nuove porte che, a differenza delle mura, in generale si sono conservate all’interno del tessuto architettonico cittadino. I viali che corrono sul lato interno delle antiche mura spagnole corrispondono invece ai Bastioni propriamente detti, strade che correvano al di sopra del terrapieno delle mura (dal lato interno). Con l'attuazione del Piano Beruto sono stati abbattuti. Nell'intento del Beruto tali strade dovevano essere circondate da parchi, per costituire un anello verde per la città, ma in sede di approvazione del Piano si optò per le costruzioni residenziali. Se quasi tutti i tratti sopraelevati sono oramai spariti (eccetto i bastioni di Porta Venezia), il nome "Bastioni" resiste nella toponomastica di alcuni viali, soprattutto nella parte nord della Circonvallazione. Con l' apertura della porta Volta proprio nel vertice del vecchio baluardo e poi il definitivo spianamento dei bastioni, hanno del tutto falsato e reso irriconoscibile il segno della cinta muraria della città in quel tratto. Un segno importante se si considera che si tratta del punto in cui le mura cambiano bruscamente direzione per tornare a saldarsi col sistema fortificato del castello. Considerando questi elementi storici, è che ho scelto di insediare la nuova accademia nel luogo del vecchio baluardo e di seguire gli assi che tracciavano il perimetro esatto della cinta muraria. L' edificio presenta una altezza media ed è prevalentemente chiuso sulla sua faccia esterna. Il nuovo volume si troverà così ad interrompere lo sventramento post – unitario dell' asse Via Volta – Viale Ceresio, tornando ad evidenziare col suo angolo acuto la forma della fortificazione. Da Viale Ceresio il traffico di penetrazione e di collegamento con la circonvallazione dei bastioni che si svolgeva attraverso Porta Volta continuerà a svolgersi poco distante sul Viale Montello e lungo Viale Pasubio. Il progetto prevede un edificio composto da tre blocchi: quello che s' impossessa del baluardo ospiterà la vera e propria accademia, nella quale si svolgeranno le attività didattiche, nonché le mostre e nella quale si troverà anche la biblioteca al servizio degli studenti, ricercatori e professori. L' edificio che sorge a sud, ossia lungo l' asse che si dirige verso il castello sforzesco ospiterà l' aula magna, le aule libere per gli studenti e il bar. L' ultimo edificio che sorge ad est, ossia lungo l' asse che si dirige verso Porta Garibaldi ospiterà gli uffici amministrativi e le aule per i professori. In questo senso l' impianto tipologico adottato può essere considerato a corridoio, ossia nel quale è presente un elemento maggiormente rappresentativo, dal quale partono dei lunghi corridoi di distribuzione. Nel progetto, inoltre, ho voluto sottolineare il cambio brusco che subisce l' asse del baluardo, in direzione del castello, motivo per il quale si sono venuti a creare due corti, che permettono alle aule di affacciarci verso l' interno dell' edificio e di non essere a contatto col traffico cittadino. Nel presente progetto l' edificio prevede una struttura in cemento armato e con murature perimetrali di mattoni faccia a vista. In corrispondenza dell' ingresso all' accademia e dell' aula magna ho previsto il recupero dei due fronti dei caselli di Porta Volta e il loro relativo inserimento sui fronti principali.
CAJA, MICHELE
ARC II - Scuola di Architettura Civile
20-lug-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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