Cemeteries within the framework of urban disasters: creating a path through the ruins of Armero

This research project studies the accessibility challenges and spatial implications of ruins and cemeteries formed in the aftermath of urban disasters. Using Armero, Colombia, as a case study, the thesis addresses the need for an inclusive and respectful reinterpretation of this urban area. Armero is an old town buried by a volcanic eruption forty years ago, leaving over 25,000 people underground, and nowadays, families of the victims seek not only to honor their loved ones there but also to rethink the status of Armero as a “protected area”, a designation that has unintentionally restricted access and engagement with the site as such. While urban cemetery planning typically establishes accessibility guidelines for new burial grounds, little research has explored strategies for integrating and improving access to improvised cemeteries that are made as a result of natural and urban disasters. This study bridges that gap by mapping the physical ruins of Armero through surveys, documenting informal gravesites using survivors testimonies, and analyzing historical ground movement data from 1986. The findings allowed the design of an inclusive urban path that connects all these ruins within Armero, ensuring safe access for both grieving families and the broader public. Finally, by using examples from architects like Aldo Rossi and Etienne-Louis Boullée to artists like Alberto Burri as a theoretical framework, this research proposes architectural and urban strategies that prioritize accessibility, remembrance, and sustainable site integration. The outcomes offer a model for future cemetery projects in disaster-affected areas, always emphasizing the importance of equitable spatial design in post-tragedy urban landscapes.

Questo progetto di ricerca analizza le sfide legate all’accessibilità e le implicazioni spaziali di rovine e cimiteri nati a seguito di disastri urbani. Prendendo come caso di studio Armero, Colombia (un insediamento distrutto da un’eruzione vulcanica quarant’anni fa che causò la morte di oltre 25.000 persone) La tesi affronta la necessità di una reinterpretazione inclusiva e rispettosa di questo luogo. Oggi, le famiglie delle vittime cercano non solo di onorare la memoria dei propri cari, ma anche di rivedere lo status di Armero come area protetta, una designazione che ha involontariamente limitato l’accesso e l’interazione con il sito. Sebbene la pianificazione urbana contempli linee guida per l’accessibilità dei cimiteri di nuova costruzione, esistono ancora poche ricerche volte a esplorare strategie per integrare e rendere accessibili i cimiteri improvvisati nati a seguito di eventi catastrofici. Questo studio colma tale lacuna attraverso il rilevamento delle rovine fisiche di Armero, la documentazione delle sepolture informali mediante testimonianze dei sopravvissuti e l’analisi dei dati storici relativi alle trasformazioni del territorio dal 1986. I risultati di questa indagine hanno permesso la progettazione di un percorso urbano inclusivo che collega tra loro le principali rovine, garantendo un accesso sicuro e significativo tanto alle famiglie in lutto quanto al pubblico più ampio. Infine, attraverso un quadro teorico che include riferimenti ad architetti come Aldo Rossi ed Étienne-Louis Boullée, e ad artisti come Alberto Burri, la ricerca propone strategie architettoniche e urbanistiche orientate all’accessibilità, alla memoria e all’integrazione sostenibile del sito. I risultati offrono un modello replicabile per la progettazione di cimiteri in contesti colpiti da calamità, sottolineando l’importanza di un approccio equo e consapevole alla progettazione spaziale nei paesaggi urbani post-tragedia.