This research explores the transformative potential of relocating CASVA (Center for Advanced Studies in Visual Arts) from Milan to the former district market in the QT8 neighborhood, originally designed by Piero Bottoni. This move is not merely a simple displacement but rather an act of “artistic decentralization”—a strategy aimed at extending art and culture beyond traditional urban centers and canonical institutions, opening them up to peripheral areas, new audiences, and novel uses. The project is situated within a historically significant urban and architectural context, thereby superimposing the theme of twentieth-century design archives onto Bottoni’s design legacy, which shaped QT8 as an urban artwork. The synergy created between past and present generates an unprecedented dialogue, wherein the memory of design merges with the neighborhood’s identity, establishing a new cultural hub. The central research question focuses on the structural perimeter of the archive, a physical entity no longer conceptualized as a mere architectural boundary but as a genuine communicative medium. This perimeter, in effect, becomes an interface between a cultural institution founded on the principle of memory and a location firmly rooted in its origins. This space, both physical and symbolic, becomes the focal point of a narrative that can enhance cultural institutions often deemed marginal, demonstrating their transformative potential. In this context, the archive itself is configured as an extroverted structure, opening itself to the territory in both physical and metaphorical terms, thereby reinforcing the concept of decentralization: culture is made accessible and usable even outside traditional exhibition spaces and engages directly with its surroundings. Through an analysis of themes such as identity, memory, history, and design, this research aims to develop an analog communication product rooted in the territory and capable of fostering tangible dialogue with the community. The ultimate objective is to demonstrate how the relocation of CASVA to QT8, with particular attention to the communicative role of its perimeter, can represent an innovative model of cultural dissemination, capable of valorizing historical and artistic heritage and promoting active citizen participation.

La presente ricerca esplora il potenziale trasformativo del trasferimento del CASVA (Centro Alti Studi sulle Arti Visive) di Milano all’interno dell’ex mercato rionale del quartiere QT8, progettato da Piero Bottoni. Questo spostamento non si configura come una semplice delocalizzazione, ma come un atto di “decentramento artistico”, una strategia volta a portare l’arte e la cultura al di fuori dei tradizionali centri urbani e delle istituzioni canoniche, aprendosi alle periferie, a nuovi pubblici e a nuovi utilizzi. Il progetto si innesta in un contesto urbano e architettonico di rilevanza storica, andando così a sovrapporre il tema dell’archivio del design del Novecento all’eredità progettuale di Bottoni, che ha plasmato il QT8 come un’opera d’arte urbana. La sinergia che si crea tra passato e presente genera un dialogo inedito, in cui la memoria del design si fonde con l’identità del quartiere, creando un nuovo polo culturale. La domanda di ricerca centrale si focalizza sul perimetro strutturale dell’archivio, un’entità fisica che non è più intesa come semplice confine architettonico, ma come un vero e proprio medium comunicativo. Questo perimetro, infatti, diviene interfaccia tra un’istituzione culturale che fa della memoria il suo principio fondante, e un luogo saldamente legato alle sue origini. Questo spazio, fisico e simbolico, diviene il fulcro di una narrazione che può valorizzare istituzioni culturali spesso considerate marginali, dimostrando il loro potenziale trasformativo. L’archivio stesso, in questo caso, si configura come una struttura estroflessa, che si apre al territorio in termini fisici e metaforici, andando così a rafforzare il concetto di decentramento: la cultura è resa accessibile e fruibile anche al di fuori delle sale espositive e dialoga direttamente con ciò che la circonda. Attraverso l’analisi dei temi di identità, memoria, storia e design, la ricerca mira a sviluppare un prodotto comunicativo analogico, radicato nel territorio e capace di innescare un dialogo tangibile con la comunità. L’obiettivo finale è di dimostrare come il trasferimento del CASVA nel QT8, con particolare attenzione al ruolo comunicativo del suo perimetro, possa rappresentare un modello innovativo di diffusione culturale, in grado di valorizzare il patrimonio storico-artistico e di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini.

Perimetro esterno : un medium comunicativo per il decentramento artistico e la valorizzazione del CASVA al QT8

Lombardini, Emma
2024/2025

Abstract

This research explores the transformative potential of relocating CASVA (Center for Advanced Studies in Visual Arts) from Milan to the former district market in the QT8 neighborhood, originally designed by Piero Bottoni. This move is not merely a simple displacement but rather an act of “artistic decentralization”—a strategy aimed at extending art and culture beyond traditional urban centers and canonical institutions, opening them up to peripheral areas, new audiences, and novel uses. The project is situated within a historically significant urban and architectural context, thereby superimposing the theme of twentieth-century design archives onto Bottoni’s design legacy, which shaped QT8 as an urban artwork. The synergy created between past and present generates an unprecedented dialogue, wherein the memory of design merges with the neighborhood’s identity, establishing a new cultural hub. The central research question focuses on the structural perimeter of the archive, a physical entity no longer conceptualized as a mere architectural boundary but as a genuine communicative medium. This perimeter, in effect, becomes an interface between a cultural institution founded on the principle of memory and a location firmly rooted in its origins. This space, both physical and symbolic, becomes the focal point of a narrative that can enhance cultural institutions often deemed marginal, demonstrating their transformative potential. In this context, the archive itself is configured as an extroverted structure, opening itself to the territory in both physical and metaphorical terms, thereby reinforcing the concept of decentralization: culture is made accessible and usable even outside traditional exhibition spaces and engages directly with its surroundings. Through an analysis of themes such as identity, memory, history, and design, this research aims to develop an analog communication product rooted in the territory and capable of fostering tangible dialogue with the community. The ultimate objective is to demonstrate how the relocation of CASVA to QT8, with particular attention to the communicative role of its perimeter, can represent an innovative model of cultural dissemination, capable of valorizing historical and artistic heritage and promoting active citizen participation.
ARC III - Scuola del Design
22-lug-2025
2024/2025
La presente ricerca esplora il potenziale trasformativo del trasferimento del CASVA (Centro Alti Studi sulle Arti Visive) di Milano all’interno dell’ex mercato rionale del quartiere QT8, progettato da Piero Bottoni. Questo spostamento non si configura come una semplice delocalizzazione, ma come un atto di “decentramento artistico”, una strategia volta a portare l’arte e la cultura al di fuori dei tradizionali centri urbani e delle istituzioni canoniche, aprendosi alle periferie, a nuovi pubblici e a nuovi utilizzi. Il progetto si innesta in un contesto urbano e architettonico di rilevanza storica, andando così a sovrapporre il tema dell’archivio del design del Novecento all’eredità progettuale di Bottoni, che ha plasmato il QT8 come un’opera d’arte urbana. La sinergia che si crea tra passato e presente genera un dialogo inedito, in cui la memoria del design si fonde con l’identità del quartiere, creando un nuovo polo culturale. La domanda di ricerca centrale si focalizza sul perimetro strutturale dell’archivio, un’entità fisica che non è più intesa come semplice confine architettonico, ma come un vero e proprio medium comunicativo. Questo perimetro, infatti, diviene interfaccia tra un’istituzione culturale che fa della memoria il suo principio fondante, e un luogo saldamente legato alle sue origini. Questo spazio, fisico e simbolico, diviene il fulcro di una narrazione che può valorizzare istituzioni culturali spesso considerate marginali, dimostrando il loro potenziale trasformativo. L’archivio stesso, in questo caso, si configura come una struttura estroflessa, che si apre al territorio in termini fisici e metaforici, andando così a rafforzare il concetto di decentramento: la cultura è resa accessibile e fruibile anche al di fuori delle sale espositive e dialoga direttamente con ciò che la circonda. Attraverso l’analisi dei temi di identità, memoria, storia e design, la ricerca mira a sviluppare un prodotto comunicativo analogico, radicato nel territorio e capace di innescare un dialogo tangibile con la comunità. L’obiettivo finale è di dimostrare come il trasferimento del CASVA nel QT8, con particolare attenzione al ruolo comunicativo del suo perimetro, possa rappresentare un modello innovativo di diffusione culturale, in grado di valorizzare il patrimonio storico-artistico e di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini.
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