Urban public space is a common good, a citizens’ right, conceived to serve the community. However, today we are witnessing redesigns of urban spaces that, instead of starting from the needs and experiences of their users, rely on traditional, top-down design approaches. These design models struggle to grasp and engage with the true nature of these places: just like the modern world in which they are embedded, they too appear as living organisms, characterized by a stratification of changing physical and emotional traces, which alter their shape and function. On the contrary, a sensitive design is not based on what is visible to the designer, but on latent patterns that permeate the urban fabric: spontaneous relationships and rituals that mark both social life and the (im)proper ways of using public spaces. The thesis starts from this renewed design approach, aiming at the re-functionalization of empty and marginal urban spaces in the Bovisa district: Via Candiani, Durando, and Schiaffino, which surround the Durando Campus of the Politecnico di Milano. While post-industrial urban planning considers streets as mere transit infrastructures, today there is a renewed focus on the human and non-human dimension, seeking to restore their relational dignity by transforming them into opportunities for social and cultural connection. The intent is to give back to citizens not only livable and usable spaces, thanks to the widening of sidewalks, the addition of bike lanes and green areas, but also opportunities for social interaction. The installation of temporary or permanent devices along these streets allows users to reconnect with their surrounding environment, and brings the reality of the Politecnico di Milano closer to the neighborhood, through narrative, active, and inclusive design possibilities, towards a situated reappropriation of public space. The goal is to give citizens streets that reflect their (in)visible needs, allowing new encounters, experiences, and impressions to develop and silently reshape the perception and use of public spaces.

Lo spazio pubblico urbano è un bene comune, un diritto dei cittadini, pensato a servizio della collettività. Tuttavia, oggi si assiste a riprogettazioni di spazi urbani che, invece di partire dai bisogni e dalle esperienze dei suoi utenti, si basano su approcci progettuali tradizionali e top-down. Tali modelli di progettazione faticano ad acquisire e dialogare con la vera natura di questi luoghi: così come il mondo moderno in cui si inseriscono, anch’essi appaiono come organismi viventi, caratterizzati da una stratificazione di tracce fisiche ed emotive mutevoli, che ne modificano forma e funzione. Al contrario, una progettazione sensibile non si basa su ciò che è visibile al progettista, ma su schemi latenti, che penetrano nel tessuto urbano: relazioni e rituali spontanei, che scandiscono sia la vita sociale, sia le modalità, (im)proprie, di usufruire degli spazi pubblici. La tesi parte da questa ritrovata modalità progettuale, in vista della rifunzionalizzazione di spazi urbani vuoti e marginali nel quartiere di Bovisa: Via Candiani, Durando e Schiaffino, che delimitano il Campus Durando del Politecnico di Milano. Se la progettazione urbanistica post-industriale considera le strade come mere infrastrutture di passaggio, oggi c’è una ritrovata attenzione alla dimensione umana e non, che mira a restituirgli una dignità relazionale, trasformandole in occasioni di connessione sociale e culturale. L’intento è quello di restituire ai cittadini non solo spazi vivibili e fruibili, grazie all’ampliamento dei marciapiedi, l’inserimento di piste ciclabili e di aree verdi, ma anche occasioni di socialità. L’installazione di dispositivi temporanei o permanenti lungo le vie permette, difatti, di avvicinare gli utenti al contesto circostante, e la realtà del Politecnico di Milano al quartiere, attraverso possibilità progettuali narrative, attive e inclusive, in vista di una riappropriazione situata degli spazi pubblici. L’obiettivo è restituire ai cittadini delle strade che riflettano le loro esigenze (in)visibili, e che permettano a nuovi incontri, esperienze e impressioni di svilupparsi e di modificare tacitamente la percezione e l’utilizzo degli spazi pubblici.

Oltre il visibile : verso una riappropriazione delle strade sensibile : situata sociale culturale (im)propria spontanea attiva

Biagini, Linda Nicole
2024/2025

Abstract

Urban public space is a common good, a citizens’ right, conceived to serve the community. However, today we are witnessing redesigns of urban spaces that, instead of starting from the needs and experiences of their users, rely on traditional, top-down design approaches. These design models struggle to grasp and engage with the true nature of these places: just like the modern world in which they are embedded, they too appear as living organisms, characterized by a stratification of changing physical and emotional traces, which alter their shape and function. On the contrary, a sensitive design is not based on what is visible to the designer, but on latent patterns that permeate the urban fabric: spontaneous relationships and rituals that mark both social life and the (im)proper ways of using public spaces. The thesis starts from this renewed design approach, aiming at the re-functionalization of empty and marginal urban spaces in the Bovisa district: Via Candiani, Durando, and Schiaffino, which surround the Durando Campus of the Politecnico di Milano. While post-industrial urban planning considers streets as mere transit infrastructures, today there is a renewed focus on the human and non-human dimension, seeking to restore their relational dignity by transforming them into opportunities for social and cultural connection. The intent is to give back to citizens not only livable and usable spaces, thanks to the widening of sidewalks, the addition of bike lanes and green areas, but also opportunities for social interaction. The installation of temporary or permanent devices along these streets allows users to reconnect with their surrounding environment, and brings the reality of the Politecnico di Milano closer to the neighborhood, through narrative, active, and inclusive design possibilities, towards a situated reappropriation of public space. The goal is to give citizens streets that reflect their (in)visible needs, allowing new encounters, experiences, and impressions to develop and silently reshape the perception and use of public spaces.
ARC III - Scuola del Design
22-lug-2025
2024/2025
Lo spazio pubblico urbano è un bene comune, un diritto dei cittadini, pensato a servizio della collettività. Tuttavia, oggi si assiste a riprogettazioni di spazi urbani che, invece di partire dai bisogni e dalle esperienze dei suoi utenti, si basano su approcci progettuali tradizionali e top-down. Tali modelli di progettazione faticano ad acquisire e dialogare con la vera natura di questi luoghi: così come il mondo moderno in cui si inseriscono, anch’essi appaiono come organismi viventi, caratterizzati da una stratificazione di tracce fisiche ed emotive mutevoli, che ne modificano forma e funzione. Al contrario, una progettazione sensibile non si basa su ciò che è visibile al progettista, ma su schemi latenti, che penetrano nel tessuto urbano: relazioni e rituali spontanei, che scandiscono sia la vita sociale, sia le modalità, (im)proprie, di usufruire degli spazi pubblici. La tesi parte da questa ritrovata modalità progettuale, in vista della rifunzionalizzazione di spazi urbani vuoti e marginali nel quartiere di Bovisa: Via Candiani, Durando e Schiaffino, che delimitano il Campus Durando del Politecnico di Milano. Se la progettazione urbanistica post-industriale considera le strade come mere infrastrutture di passaggio, oggi c’è una ritrovata attenzione alla dimensione umana e non, che mira a restituirgli una dignità relazionale, trasformandole in occasioni di connessione sociale e culturale. L’intento è quello di restituire ai cittadini non solo spazi vivibili e fruibili, grazie all’ampliamento dei marciapiedi, l’inserimento di piste ciclabili e di aree verdi, ma anche occasioni di socialità. L’installazione di dispositivi temporanei o permanenti lungo le vie permette, difatti, di avvicinare gli utenti al contesto circostante, e la realtà del Politecnico di Milano al quartiere, attraverso possibilità progettuali narrative, attive e inclusive, in vista di una riappropriazione situata degli spazi pubblici. L’obiettivo è restituire ai cittadini delle strade che riflettano le loro esigenze (in)visibili, e che permettano a nuovi incontri, esperienze e impressioni di svilupparsi e di modificare tacitamente la percezione e l’utilizzo degli spazi pubblici.
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Descrizione: Tesi di Laurea Magistrale - Linda Nicole Biagini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/240330