The quick spread of generative artificial intelligence systems recorded in recent years has sparked a lot of interest in the fields of communication design and human-computer interaction, with the goal of exploring the growing hybridization between design practices and algorithmic tools. This thesis focuses on one of the most controversial and least investigated aspects, namely the erroneous, misleading, and unpredictable outputs, commonly known as “hallucinations,” generated by AI models, particularly in text-to-image systems. The aim of the research is to investigate their expressive, speculative, and critical potential and to understand whether these outputs are merely waste or can have an alternative use. The thesis is therefore divided into a theoretical and technical survey of the phenomenon, which analyzes its characteristics, taxonomies, and causes; a reflection on the cultural implications and the aesthetic and perceptual dimension of hallucinations, through a comparison with design practices that have used error; and the identification of a double reading of hallucination as both an element of investigation and design exploration. Finally, an analysis of projects carried out between 2016 and 2024 in various fields of design and selected for their explicit use of visual hallucinations highlights how contemporary design has reappropriated error as a design material, capable of raising questions about algorithmic processes, deviating and suggesting alternative strategies. Four new design approaches have therefore been identified, which differ in the role attributed to error, as a tool for exploration or a creative element, and in its use, as a means or an end. The aim is therefore to provide a mapping of emerging practices that give form and function to AI hallucinations, proposing their possible integration into design processes and restoring the designer's active and critical role in contemporary algorithmic culture.

La rapida diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa registrata negli ultimi anni ha prodotto un notevole interesse nei campi del design della comunicazione e della human-computer interaction, con l’obiettivo di esplorare la crescente ibridazione tra pratiche progettuali e strumenti algoritmici. Questa tesi si focalizza su uno degli aspetti più controversi e meno indagati, ovvero sugli output erronei, fuorvianti e imprevedibili, comunemente noti come “allucinazioni”, generati dai modelli IA, in particolare nei sistemi text-to-image. L’obiettivo della ricerca è indagarne le potenzialità espressive, speculative e critiche e comprendere se questi output sono solo scarti o possono avere un utilizzo alternativo. La tesi si articola dunque in una ricognizione teorica e tecnica del fenomeno, che ne analizza caratteristiche, tassonomie e cause; una riflessione sulle implicazioni culturali e sulla dimensione estetica e percettiva delle allucinazioni, attraverso un confronto con pratiche di design che hanno utilizzato l’errore; l’individuazione di una doppia lettura dell’allucinazione sia come elemento di indagine che di esplorazione progettuale. Infine, un’analisi di progetti realizzati tra il 2016 e il 2024 in diversi ambiti del design e selezionati per l’impiego esplicito di allucinazioni visive, evidenzia come il design contemporaneo si sia riappropriato dell’errore come materiale progettuale, capace di porre domande sui processi algoritmici, deviare e suggerire strategie alternative. Sono stati quindi individuati quattro nuovi approcci progettuali che si differenziano per il ruolo attribuito all’errore, come strumento di esplorazione o elemento creativo, e per l’uso che se ne fa, come strumento o come fine. L’obiettivo è dunque fornire una mappatura di pratiche emergenti che diano forma e funzione alle allucinazioni IA, proponendo una loro possibile integrazione nei processi di design e restituendo al progettista ruolo attivo e critico nella cultura algoritmica contemporanea.

Glitch visivi nell'IA generativa : l'errore algoritmico come strumento progettuale per il design

PALUMBO, PAOLA PIA
2024/2025

Abstract

The quick spread of generative artificial intelligence systems recorded in recent years has sparked a lot of interest in the fields of communication design and human-computer interaction, with the goal of exploring the growing hybridization between design practices and algorithmic tools. This thesis focuses on one of the most controversial and least investigated aspects, namely the erroneous, misleading, and unpredictable outputs, commonly known as “hallucinations,” generated by AI models, particularly in text-to-image systems. The aim of the research is to investigate their expressive, speculative, and critical potential and to understand whether these outputs are merely waste or can have an alternative use. The thesis is therefore divided into a theoretical and technical survey of the phenomenon, which analyzes its characteristics, taxonomies, and causes; a reflection on the cultural implications and the aesthetic and perceptual dimension of hallucinations, through a comparison with design practices that have used error; and the identification of a double reading of hallucination as both an element of investigation and design exploration. Finally, an analysis of projects carried out between 2016 and 2024 in various fields of design and selected for their explicit use of visual hallucinations highlights how contemporary design has reappropriated error as a design material, capable of raising questions about algorithmic processes, deviating and suggesting alternative strategies. Four new design approaches have therefore been identified, which differ in the role attributed to error, as a tool for exploration or a creative element, and in its use, as a means or an end. The aim is therefore to provide a mapping of emerging practices that give form and function to AI hallucinations, proposing their possible integration into design processes and restoring the designer's active and critical role in contemporary algorithmic culture.
ARC III - Scuola del Design
22-lug-2025
2024/2025
La rapida diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa registrata negli ultimi anni ha prodotto un notevole interesse nei campi del design della comunicazione e della human-computer interaction, con l’obiettivo di esplorare la crescente ibridazione tra pratiche progettuali e strumenti algoritmici. Questa tesi si focalizza su uno degli aspetti più controversi e meno indagati, ovvero sugli output erronei, fuorvianti e imprevedibili, comunemente noti come “allucinazioni”, generati dai modelli IA, in particolare nei sistemi text-to-image. L’obiettivo della ricerca è indagarne le potenzialità espressive, speculative e critiche e comprendere se questi output sono solo scarti o possono avere un utilizzo alternativo. La tesi si articola dunque in una ricognizione teorica e tecnica del fenomeno, che ne analizza caratteristiche, tassonomie e cause; una riflessione sulle implicazioni culturali e sulla dimensione estetica e percettiva delle allucinazioni, attraverso un confronto con pratiche di design che hanno utilizzato l’errore; l’individuazione di una doppia lettura dell’allucinazione sia come elemento di indagine che di esplorazione progettuale. Infine, un’analisi di progetti realizzati tra il 2016 e il 2024 in diversi ambiti del design e selezionati per l’impiego esplicito di allucinazioni visive, evidenzia come il design contemporaneo si sia riappropriato dell’errore come materiale progettuale, capace di porre domande sui processi algoritmici, deviare e suggerire strategie alternative. Sono stati quindi individuati quattro nuovi approcci progettuali che si differenziano per il ruolo attribuito all’errore, come strumento di esplorazione o elemento creativo, e per l’uso che se ne fa, come strumento o come fine. L’obiettivo è dunque fornire una mappatura di pratiche emergenti che diano forma e funzione alle allucinazioni IA, proponendo una loro possibile integrazione nei processi di design e restituendo al progettista ruolo attivo e critico nella cultura algoritmica contemporanea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/240807